Il Giro d’Italia torna ad attraversare le colline enoiche del Bel Paese: dopo aver solcato, di recente, quelle di Montalcino (2010), di Barolo e Barbaresco (2014) e del Prosecco (2015), con tappe ad hoc, quest’anno passerà nella terra del Chianti Classico, con tappa a cronometro da Radda a Greve in Chianti. E così il Giro d’Italia 2016, edizione n. 99, arriva anche nel cuore del Chianti Classico.
La tappa n 9, che sarà una cronometro individuale intitolata al Vino Chianti Classico, è in programma per domenica 15 maggio e si svilupperà lungo un percorso di quaranta chilometri. Sarà una prova di grande impegno per i partecipanti che dovranno cimentarsi tra profondi sali-scendi, rotonde impegnative e pochi rettilinei, e di forte intensità emotiva per chi guarderà sfrecciare i corridori sul territorio del Chianti Classico.
“Un concorrente alla volta, un’intera giornata nella quale le telecamere di tutto il mondo saranno puntate sulle nostre terre: saremo il palcoscenico di una Tappa della più bella, spettacolare corsa ciclistica del mondo - dice Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio del Chianti Classico - e questa sarà l’occasione per festeggiare un’importante ricorrenza. Saranno passati esattamente 300 anni dal 1716, da quando il Granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici emise un bando col quale delimitò i confini della zona di produzione del Chianti, nell’area compresa fra le città di Firenze e Siena, costituendo una sorta di Doc “ante-litteram”, un riconoscimento unico nella storia del vino italiano di qualità, in grado di rappresentare al meglio il suo territorio”.
“Il CdA del Consorzio - continua Zingarelli - ha lavorato molto, insieme a Rcs-Gazzetta dello Sport, per affiancare l’immagine del nostro vino ad un evento che è di portata internazionale e che si inserisce, nel segno della continuità, alle tante attività di promozione del territorio nel quale il Consorzio Vino Chianti Classico è impegnato. E il ciclismo, che sia praticato da professionisti o da semplici appassionati è una disciplina nella quale crediamo e che abbiamo sempre cercato di incoraggiare perché chiunque lo pratichi, con i suoi ritmi e le sue capacità, ha la possibilità di entrare in contatto diretto con la natura, con il paesaggio, con la nostra cultura. È uno stile di vita a misura d’uomo, e il Gallo Nero è il suo testimonial”.
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