Prima ancora di aprire i battenti (vernissage con il Ministro delle Politiche Agricole, Giovanni Alemanno il 15 novembre), il Salone del Vino di Torino si annuncia come un successo: 810 cantine partecipanti, 66 degustazioni in programma, 30 convegni, 300.000 inviti spediti, un road show con l'Istituto per il Commercio con l’Estero (che ha toccato nelle principali capitali europee: Londra, Stoccolma, Parigi, Londra, Colonia) che porterà a Torino i principali buyers e giornalisti dai principali mercati, la collaborazione con tutti i protagonisti del mondo del vino di eccellenza (in particolare, Enoteca Italiana, Enoteca del Piemonte, Associazione Italiana Sommelier, il Movimento Turismo del Vino, Confagricoltura …), la presenza di tutti i maggiori winemakers italiani e di tutti i più autorevoli “critici del vino” nazionali ed internazionali (il Salone è stato scelto per la presentazione di 3 guide ai vini d’Italia - Veronelli, Maroni, Ais - ed una straniera, la più diffusa al mondo, quella realizzata da Hugh Johnson).
E’ un po’ questa la realtà del nuovo evento enologico di livello internazionale riservato agli operatori ed ai professionisti del settore, quel Salone del Vino, che avrà luogo, dal 15 al 18 novembre, a Torino, nel suggestivo Lingotto Fiere: “il Salone del Vino - ha spiegato oggi alla stampa a Milano ed a Torino (tra le due presentazioni erano presenti 70 giornalisti) il patron di LingottoFiere e Promotor International, Alfredo Cazzola - nasce dall'osservazione del fenomeno vino da parte della Promotor International (che in questo settore crede e investirà anche in futuro importanti risorse ingenti risorse). E’ il boom di questo comparto che ha fatto sì che fosse necessario interrogarsi sulla possibilità di rappresentare al meglio il settore. Come è da sempre nella nostra “mission” vogliamo creare a tutti gli attori pari opportunità sul mercato. E ci è sembrato che il settore del vino avesse necessità di trovare u punto d'incontro alto e professionale per consolidare il suo successo”. “La filosofia del Salone del Vino di Torino può essere sintetizzata in questo concetto: “costruire nuove opportunità per tutti gli operatori del settore”. “Gli scopi del Salone si possono riassumere - ha poi continuato Cazzola - in questi sei punti: mettere in valore la produzione vitivinicola nazionale; creare opportunità di mercato per le cantine e i terroir emergenti; costituire un punto d'incontro alto tra tutti gli operatori; collocare al centro dell'attenzione l'impresa vitivinicola che ha una triplice natura: di impresa agricola, di azienda industriale, di struttura commerciale; rinnovare l'immagine del vino made in Italy dando spazio, oltre ai suoi valori economici, a quelli culturali e sociali del consumo di vino di qualità (si veda, ad esempio, l'enoturismo); sostenere l'export del vino attraverso una rete di servizi per gli operatori del settore”. Più in particolare, Alfredo Cazzola ha illustrato poi le azioni che il Salone metterà in campo su questi temi: “l’organizzazione di una serie di incontri che approfondiscono tutti i temi centrali per l'impresa vitivinicola (dagli strumenti finanziari ai problemi legislativi, dai seminari sull'enoturismo e la qualificazione professionale agli incontri con i buyers dei principali mercati esteri, dalle sessioni dedicate all'approfondimento delle tecniche enologiche agli approfondimenti sulla politica agricola e territoriale); il Salone avrà una veste esclusivamente professionale per consentire d imprese ed operatori di incontrarsi effettivamente in un clima produttivo; il Centro Studi Promotor, che da anni è considerato un punto di riferimento irrinunciabile per l'analisi di importanti mercati come quello automobilistico e del motociclo, diventerà anche un osservatorio privilegiato del mercato del vino per dare alle aziende il massimo sostegno possibili i termini di monitoraggio qualitativo e quantitativo del mercato; il Salone sarà poi un luogo di scambio di esperienze e come catalizzatore dell'attenzione dei media sul mercato e sul settore vitivinicolo concentrando, nei quattro giorni del Salone a Torino, la presenza dei più qualificati osservatori e critici, giornalisti e winemakers d'Europa”. Ma il patron del nuovo, importante ed atteso evento internazionale sul vino, ha fatto oggi anche una breve ma chiara analisi dell’attuale situazione del mercato: “proprio in questi giorni Ismea e Ice hanno comunicato - ha detto Cazzola - che, per la prima volta l'export del vino in bottiglia, ha superato quello del vino comune: è un dato che conferma la tendenza all'apprezzamento del vino di qualità italiano (apprezzamento anche in termini di valore visto che i prezzi spuntati dal vino in bottiglia hanno più che compensato la diminuzione di quantità assoluta di vino esportato). Questo successo, però, deve essere consolidato e la congiuntura internazionale, dopo i criminali attentati dell'11 settembre, fa intravedere possibili segnali di rallentamento economico. Il Salone di Torino in questo quadro si colloca come un appuntamento centrale e cruciale: offre alle aziende già consolidate la possibilità di tastare il polso al mercato ed offre alle aziende emergenti l'opportunità di affacciarsi sui mercati internazionali. E per presidiare al meglio i mercati più importanti, l'Italia ha bisogno di enfatizzare la sua offerta di vino di qualità: non va trascurato mai il fatto che buona parte delle nostre esportazioni di vino dipendono in buona sostanza da quattro Paesi e che, dunque, è necessaria un'azione di ulteriore promozione del prodotto, anche attraverso il lancio di nuove etichette. In questo senso, il Salone offre ai talent scout delle cantine grandi opportunità: consente oggi agli operatori di affacciarsi in un quartiere fieristico dove il bene-vino viene esaltato e che è prossimo ai maggiori bacini di domanda del vino in Italia”. “Il successo del vino va insomma consolidato. Non c'è dubbio che a questo successo hanno contribuito molte manifestazioni, ma il Salone - ha chiuso Cazzola - non è una fiera in più in un calendario già affollato. È un nuovo modo di approcciare professionalmente il mercato: è la sintesi del lavoro di un team di esperti che hanno cercato di costruire un'opportunità operativa per le aziende vitivinicole. Ci rendiamo conto che alcune aziende hanno preferito rimanere alla finestra anche perché fin troppo sollecitate da un calendario fitto e disordinato di manifestazioni. Ma noi vogliamo essere un elemento di razionalizzazione e di rafforzamento del mercato. Ed è con questa consapevolezza che, tra una settimana, apriremo le porte del Lingotto su un panorama di oltre 800 cantine, di qualità, convinti di aver svolto il nostro lavoro con professionalità e passione. Una professionalità ed una passione che sarà ulteriormente riconfermata, anzi sicuramente rafforzata, dalle nostre scelte negli anni futuri”.
SALONE DEL VINO: FATTI E NOTIZIE
Un giusto mix di griffes ed emergenti
Anche se tanti grandi nomi dell'enologia italiana (Gaia, Ceretto, Rivetti, Incisa della Rocchetta) hanno preferito rimanere “alla finestra”, i piemontesi sono arrivati in grande numero (350), anche se le iscrizioni sono arrivate da tutta Italia: dal Piemonte saranno della partita Bartolo Mascarello, il grande vecchio del Barolo (che non aveva mai partecipato ad una fiera in vita sua), ed ancora altri eccellenti come Rinaldi, Cappellano, Martinetti, Marcarini, Prunotto, Giuseppe Mascarello, Pio Cesare, San Fereolo …; ma ci saranno anche i friulani Venica e Felluga, l’umbro Caprai, i toscani Castello del Terriccio, Fattoria del Cerro, Castello di Ama ed ancora grandi case come Fontanafredda, Duca di Salaparuta, Lungarotti, Cantina La Vis, Settesoli, Cavit o griffe emergenti dell'enologia italiana, soprattutto del Sud, come Planeta, Donnafugata, Feudi di San Gregorio ... Come tanti Consorzi saranno della partita: Brunello di Montalcino, Asti, Montefalco, Montepulciano, San Gimignano …
Inchiesta congiunturale dell'Osservatorio del Salone del Vino
E’ il Brunello di Montalcino il più amato dagli italiani che vogliono bere bene. E, nelle enoteche d'Italia, si rinnova il derby Toscana-Piemonte: è questo il risultato della prima indagine dell'Osservatorio del Salone del Vino, la struttura di ricerca no profit della Promotor International, che fa da supporto statistico al Salone del Vino. Nella sua prima indagine congiunturale - ne seguiranno altre a ritmo mensile che cercheranno di monitorare tutti gli aspetti e le tendenze del mercato del vino - l'Osservatorio ha chiesto a 200 enoteche e wine-bar italiani di indicare, in ordine di importanza, i vini più venduti in settembre. Il panel - particolarmente significativo perché raccoglie le preferenze dei consumatori di vino di fascia alta - è servito anche per monitorare le tendenze del mercato, indagato stavolta nel suo segmento top visto anche che il questionario riguardava soltanto bottiglie doc e docg: il 45% delle enoteche ha così registrato un significativo aumento nella vendita di bottiglie nel periodo settembre 2001 su settembre 2000 e che in testa alle preferenze restano i vini rossi (il 60% delle enoteche registra aumenti di vendita di queste bottiglie), che i bianchi sono sostanzialmente stabili (il 38% ha avuto incrementi di vendita) e che i rosati restano al palo (l'incremento si è registrato solo nel 18% dei casi). La top ten è così composta: il Brunello di Montalcino è leader indiscusso, a fargli compagnia sulla vetta sono Chianti e Chianti Classico; quarto viene il Barolo seguito dalla Barbera d'Asti, dal Dolcetto e dal Barbaresco; la carica dei piemontesi è interrotta all'ottavo posto dal Greco di Tufo e riprende poi al nono gradino con la Barbera d'Alba; chiude la graduatoria dei "magnifici dieci" il Sangiovese di Romagna. Nella graduatoria per regioni, la Toscana occupa i primi tre posti ed ha cinque piazzamenti nei primi venticinque. Segue il Piemonte che colloca quattro vini dal quarto al settimo posto e ha sei piazzamenti. Quindi, la Campania con tre piazzamenti, il Veneto e la Sicilia, con due, e l’Emilia Romagna, Lombardia, Abruzzo, Trentino Alto Adige, Calabria, Sardegna e Basilicata, ciascuna con un piazzamento. Per grandi aree territoriali, nella graduatoria dei primi venticinque, il Nord compare con undici vini, il Centro con cinque e il Sud con nove.
Convegni & workshop: dal “caso” tappi agli strumenti finanziari del vino …
Il Salone sarà anche un’accademia dell’enologia: l’attualità della vitivinicoltura, gli strumenti per la formazione professionale, per lo sviluppo del mercato e per il sostegno finanziario delle cantine e delle aziende agricole.
Ecco i principali appuntamenti da segnare sull’agenda:
15 novembre 2001
- ore 11 - L’”Osservatorio no-profit sul vino”, a cura del Centro Studi Promotor, debutta al Salone del Vino con la prima ricerca. Si tratta di uno screening che fa “Il punto sul mercato”, basato sull’elaborazione e sull’analisi dei dati raccolti presso gli operatori del mondo del vino. (Lingotto Fiere Sala Nebbiolo)
- ore 12 - Cerimonia d’inaugurazione della prima edizione del Salone del Vino (Centro Congressi Sala Londra). Dopo il taglio del nastro, il Ministro delle risorse agricole Gianni Alemanno sarà il primo visitatore a varcare la soglia del Salone del Vino di Torino.
- ore 15 - Il convegno (Centro Congressi Lingotto, Sala Londra) promosso da Confagricoltura ha come tema “Vino, moda e turismo. Il made in Italy tra valore ed immagine”. Sul palco, in un talk show, preceduto da un faccia a faccia (moderato dal giornalista de “La Stampa”, Vanni Cornero) tra il Ministro per le Politiche Agricole Giovanni Alemanno ed il presidente di Confagricoltura Augusto Bocchini, si confrontano imprenditori vinicoli di primo piano (Lapo Mazzei e Bernabò Bocca), griffes dell’alta moda (Chiara Boni), banchieri (Pier Domenico Gallo), esperti di turismo e grandi cuochi (Antonello Colonna), comunicatori del vino (Gelasio Gaetani d’Aragona e Carlo Cambi.
16 novembre 2001
- ore 10 - “Il vino è un bene liquido?”: un forum (Lingotto Fiere Sala Nebbiolo) che punta l’attenzione su uno dei temi dell’attualità: il rapporto vino e finanza. Si parlerà non solo di futures, di fondi chiusi e di aste per valutare le prospettive che ha il vino come forma d’investimento, ma anche degli strumenti finanziari che sono a disposizione delle cantine. Intervengono alla tavola rotonda Paul de Sury, professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari dell’Università di Torino; Barbara Alemanni dell’Università Bocconi di Milano; Claudio Ciastellardi, presidente di Emprimer. Partecipano all’incontro la Borsa Valori di Milano, la Casa d’Aste Christie’s e come testimonial di cantine, che hanno sperimentato forme di vendita en primeur, Ezio Rivella, oggi presidente dell’Unione Italiana Vini - per l’esperienza dei futures alla Castello Banfi di Montalcino - e Giovanni Geddes de Filicaja, amministratore delegato della Marchesi de’ Frescobaldi - per l’emissione di obbligazioni convertibili guidata da Mediobanca, operata dall’azienda toscana.
- ore 12 - “Il commercio elettronico: analisi e strategie per la vendita on-line” è il convegno dedicato all’e-commerce del vino (Lingotto Fiere Sala Barbera). Esperienze concrete a confronto, opportunità e sviluppo di modelli reali sono alcuni degli spunti di riflessione proposti da docenti del Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Torino, da dirigenti di banca, da amministratori d’impresa e dagli ideatori di portali d’enogastronomia.
17 novembre 2001
- ore 10 - “Il tappo di sughero può rovinare il sapore? E quello di silicone può distruggere l’immagine?” (Lingotto Fiere Sala Nebbiolo). Da problema contingente sulla bocca di tutti i produttori, il tappo di sughero si trasforma in “caso giudiziario”. Un vero processo ai tappi dove a salire sul banco degli imputati sono le due filosofie che dividono le cantine. L’avvocato Calì diventa Pubblico Ministero mentre, in sede dibattimentale, due produttori di diversa fede - Jacopo Biondi Santi per la tradizione del sughero e Fausto Peratoner per l’innovazione del silicone - e i fabbricanti di sugheri sono chiamati a fare da testimoni. Per rendere più accesa la controversia, intervengono al processo le diverse categorie professionali: Fabio Scarpitti, campione italiano sommelier; Piero Alciati, ristoratore e Maresa Bisozzi, enotecaria dell’associazione Vinarius.
- ore 15 - (Centro Congressi Sala Madrid) Nel convegno “Vino & Salute”, esperti nutrizionisti, personalità del mondo della medicina e giornalisti enogastronomi parlano delle “virtù alimentari” del vino.
18 novembre 2001
- ore 10 - (Lingotto Fiere Sala Nebbiolo) Per comprendere il ruolo della tutela delle denominazioni, si parla di un caso concreto e attuale: “La riscossa del Tocai friulano”. Al convegno interviene il sottosegretario del Ministero delle Risorse Agricole.
- ore 11 - S’interroga sulla globalizzazione del gusto e del mercato il convegno organizzato dal Seminario Veronelli (Stand pad. 2) dal titolo “Le De.Co (denominazioni comunali): unica via per salvare i giacimenti gastronomici e sottrarsi al potere mercantile delle multinazionali”.
Lingotto Fiere per quattro giorni è il wine-bar d'Italia: il festival delle degustazioni
Per capire, per scoprire, per piacere … oltre 60 wine-tasting consentirano di esplorare tutta la produzione enoica nazionale e di accostarsi ad alcune etichette mito dell'enologia mondiale. Per le degustazioni, si alterneranno "verticali", presentazioni in anteprima di nuovissimi vini, mini-corsi, sessioni didattiche dedicate ai futuri operatori della ristorazione, incontri con i terroir, comparazioni di diverse tipologie di vino, coinvolgendo prima di tutto l'Associazione Italiana Sommeliers, e poi esperti, winemakers, critici, produttori ed operatori. Spigolando, nel fitto calendario, incontriamo un percorso intrigante per i sensi: la degustazione dei "vini naturali" che richiamano i collezionisti di tutto il mondo (il Brunello Soldera, lo Champagne di Selosse, la Ribolla di Gravner, il Barolo di Giacomo Conterno, il Terralba di Lispida); oppure un'esperienza unica, la ricognizione dei grandi vini di Bordeaux. Da frequentare la degustazione di Prosecco in abbinamento con la cucina orientale, o la proposta della Compagnia dei Vignaioli che parlano del terroir monferrino. E di un grande terroir, la Sicilia, racconta la degustazione condotta da Giacomo Tachis che ci porta alla scoperta degli autoctoni dell'isola. Ai terroir emergenti - uno dei leit-motiv dell’evento - conduce il seminario Veronelli che esalta "i piccoli vitigni piemontesi", o il tasting dei vini di montagna, inebriante è il confronto tra le diverse bollicine: Champagne, Franciacorta, spumanti trentini, Prosecco e Spumanti di Sicilia. Imperdibile la ricognizione dei grandi Baroli. E poi spazio ai passiti: dal Moscato alle Malvasie.
Il gotha della critica enoica a Torino
Il Lingotto è da anni la "casa" del libro. Logico che i maggiori critici italiani ed internazionali abbiano scelto Torino ed il Salone del Vino per presentare le loro guide alle migliori bottiglie. Negli anni le "guide" hanno accresciuto di molto la loro importanza: orientano il consumatore e servono ai produttori per meglio entrare in sintonia con i gusti del pubblico. Lo dimostra il boom delle tirature di questi "manuali di navigazione" nel mondo del vino. La rassegna - organizzata da Lingotto Fiere - diventa così anche un evento mediatico di fondamentale rilievo: l’"Annuario dei migliori vini italiani 2002" e della "Guida dei vini italiani 2002" di Luca Maroni (il 14 novembre, ore 18); Luigi Veronelli, che, insieme al suo team, presenta "Le Guide Oro Veronelli 2002: gli alberghi, i ristoranti e i vini" (il 17 novembre, ore 11,30); quindi, Franco Ricci, direttore dell'Associazione Italiana Sommelier parla della Guida dei Sommelier d'Italia "Duemilavini" (il 16 novembre, ore 15,30). Una finestra sul mondo sarà "Il libro dei vini 2002" di Hugh Johnson, con l'autore che parteciperà a Torino alla presentazione della guida più venduta nel mondo, curata da Rosemberg & Sellier, e guiderà anche una degustazione (il 15 novembre, ore 14). Confronto mediatico di fondamentale importanza è poi il “Gioco delle Guide”: i ristoranti Italiani incontrano le Guide condotto dal giornalista Cesare Pillon (il 15 novembre, ore 12). Sul palco ci saranno Luigi Veronelli, Daniele Cernilli, direttore della Guida Gambero Rosso-Slow Food "Vini d'Italia 2002" (il Gambero Rosso è presente al Salone con un suo studio televisivo per Gambero Rosso Channel), ed Enzo Vizzari direttore de “Le Guide de L'Espresso”. Vizzari avrà modo, in questo faccia a faccia, di anticipare i contenuti de “La Guida de l'Espresso ai Vini d'Italia” (curata da Alessandro Masnaghetti).
Turismo del vino, un master per la qualità delle “vacanze in cantina”
C'è un turismo che non conosce crisi: è quello rurale. Anzi, le previsioni dicono che il prossimo anno sarà quello del boom delle vacanze in campagna, il solo segmento che non sembra toccato dalla gravissima congiuntura internazionale. Fattori psicologici (il bisogno di mete rassicuranti, il recupero delle radici), culturali (la riscoperta della ruralità come valore di civiltà, il desiderio di accostarsi a stili di vita più naturali, la maggiore conoscenza del vino e dei prodotti agroalimentari di qualità) ed economici (il trasferimento di quote di reddito dal viaggio di lungo raggio al week-end) fanno sì che il turismo rurale sia il vero must della prossima stagione. Già lo scorso anno i trend di crescita sono stati confermati (gli agriturismi hanno incrementato presenze e volume d'affari del 18% superando i 900 miliardi, il turismo del vino vale 5 milioni di presenze per un reddito aggiuntivo stimato sui 5.000 miliardi) e per la prossima stagione tutti gli indicatori fanno prevedere ulteriori incrementi di presenze in campagna sia di turisti nazionali che europei. A questo proposito non va trascurato il fattore Euro che, omogeneizzando i prezzi su un mercato di 250 milioni di consumatori, rende decisivi il fattore qualità e il rapporto qualità-prezzo. E proprio per qualificare ancor meglio l'offerta il Movimento Turismo del Vino (presieduto da Ornella Venica e che associa oltre 900 cantine in tutta Italia) ha scelto il Salone del Vino di Torino, dal 15 al 18 novembre, come partner e sede del master dedicato agli operatori di cantina per l'accoglienza e la gestione del flusso di visitatori nei terroir enoici che sono quelli di maggiore appeal nell'ambito del turismo rurale. Il workshop, by Lingottofiere, con l'imprimatur del Master in Turismo dell'Università Bocconi di Milano, sarà diretto dalla professoressa Magda Antonioli Corigliano, la prima a studiare e codificare il turismo del vino, offre alle cantine del Movimento Turismo del Vino l'opportunità di affinare servizi e tecniche che riguardano: l'accoglienza in cantina, la comunicazione, il marketing territoriale e il direct marketing e il merchandising.
L’arte … del vino ospite a Torino
La Fondazione Lungarotti sarà presente al Salone del Vino con un “ridotto” del Museo del Vino di Torgiano: ideato e creato da Giorgio e Maria Grazia Lungarotti, nel 1974, a sostegno dell’economia vitivinicola locale, il Museo del Vino ripercorre la storia del vino attraverso molteplici collezioni di reperti archeologici, di ceramiche - dal Medioevo ad oggi - di grafica e di editoria antiquaria. Attraverso di esse è evidenziata la centralità del vino nella cultura occidentale e nel suo immaginario collettivo. La Fondazione Lungarotti propone una lettura del vino articolata in sei temi: il vino e l’allegria, il vino e l’amore, il vino e la poesia, il vino e l’alimentazione, il vino e il lavoro, il vino e la salute. Il “ridotto” del Museo Lungarotti verrò ospitato sull’originale piattaforma sopraelevata situata del centro del LingottoFiere.
L’evento: “Wineart e l’arte del contaminare”: sul palco come testimonial di “vino & arte” Pezzi, Polidori, Veronelli, Avion Travel, Mannoia
Se l’arte deve molto al vino, sempre più frequentemente molti produttori di vino assomigliano ad artisti che riescono ad ottenere vere e proprie opere dai loro vitigni, dopo un lungo lavoro che comprende sperimentazione, intuizione, riflessione e la pazienza di un “labor limen” per ottenere finalmente il prodotto che si era immaginato. Anche per questo artisti e produttori saranno testimonial di “vino & arte”: l’appuntamento è per il 17 novembre (ore 21), al Lingotto di Torino, quanto si alterneranno sul palco personaggi della musica ed insigni rappresentanti del mondo vinicolo. La serata sarà condotta da Filippo Polidori, giovane sommelier che dedica la sua vita alla scoperta degli “artisti del vino”, aiutato dal suo mentore che poeta del vino lo è da sempre, Luigi Veronelli. A loro si affiancherà Andrea Pezzi, che oltre ad essere il presentatore più moderno del panorama televisivo, è un appassionato cultore del vino. Ospite d’onore Fiorella Mannoia, che, esclusivamente per questa occasione, ha preparato una performance dedicata. Lo spettacolo si articolerà attraverso le testimonianze di produttori vinicoli e ristoratori, che permetteranno al pubblico di entrare nella loro “vita d’artista” attraverso citazioni, racconti, emozioni, accompagnate dalla musica della Piccola Orchestra Avion Travel. Parteciperanno: il comunicatore del vino Gelasio Gaetani Lovatelli d’Aragona, l’autore della rilancio del Sagrantino di Montefalco Marco Caprai, Aimo e Stefania Moroni del ristorante Il Luogo di Aimo e Nadia, il titolare della Tenuta di Trinoro Andrea Franchetti, il titolare della cantina Gravner Iosco Gravner e Livia e Alfonso Iaccarino del ristorante Don Alfonso.
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