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IL MERCATO ITALIANO DEL VINO E LE SUE PROSPETTIVE PER IL 2014 SECONDO VINEXPO. LO STUDIO TRANSALPINO SULL’ITALIA ENOICA LANCIA IL SALONE DI BORDEAUX (19-23 GIUGNO 2011). FOCUS SULLO STATO DEL VINO NEL MONDO ...

Italia
Il Vinexpo di Bordeaux dà i numeri del vino

Il vino italiano letto dai nostri “cugini” transalpini. “Il mercato italiano del vino e degli alcolici e le sue prospettive in vista del 2014” è la ricerca Vinexpo, con cui la fiera di Bordeaux lancia la sua kermesse 2011, che festeggia i suoi 30 anni.
La ricerca francese è una sorta di “stato dell’arte” della produzione enologica del Bel Paese, in cui si fissano alcuni punti fermi: l’Italia è il secondo produttore di vino d’uva al mondo, il primo consumatore mondiale di vini fermi in termini di volume (quinto in termini di valore). E’ il quinto consumatore mondiale di vini frizzanti, il sesto mercato mondiale in termini di consumo di vini commercializzati a più di 10 dollari americani la bottiglia. E’ il primo mercato mondiale per il consumo di vini commercializzati a meno di 5 dollari americani la bottiglia e il primo esportatore mondiale di vino in termini di volume e secondo in termini di valore.
Per ciò che accade tra i nostri confini, il consumo italiano di vino ha raggiunto i 308 milioni di casse da 9 litri nel 2010, registrando una diminuzione dello 0,3% sul 2009 e dell’1% sul record di consumo (311,378 milioni di casse) nel 2007. Tuttavia, nel 2010, l’Italia ha confermato il suo posizionamento di primo paese consumatore mondiale di vino. Tra il 2010 e il 2014, lo studio Vinexpo prevede che il consumo degli italiani dovrebbe stabilizzarsi (-0,6%) e che, a partire dal 2012, l’Italia dovrebbe perdere la sua leadership mondiale a vantaggio degli Stati Uniti.
Le esportazioni di vini italiani hanno raggiunto i 212,3 milioni di casse da 9 litri nel 2009, segnando un aumento del 31,5 % sul 2005 e confermando i produttori italiani come i primi esportatori mondiali in termini di volume davanti a Spagna e Francia. Nello stesso periodo le esportazioni verso la Germania (primo mercato d’esportazione per i vini italiani), il Regno Unito (secondo mercato) e gli Stati Uniti (terzo mercato) sono aumentate sensibilmente. Esse hanno registrato netti aumenti in Canada e nei Paesi Bassi ma anche in Asia e in modo particolare in Cina.
In Italia, guardando al dettaglio delle tipologie, il consumo di vini rosati ha rappresentato solo 4,1 milioni di casse da 9 litri in Italia nel 2010, pari all’1,3 % del consumo di vini fermi, mentre a livello mondiale esso rappresenta circa il 10% dei consumi. Questa tipologia di consumo è inoltre in ribasso (-8,5% sul 2005), mentre registra una forte crescita a livello mondiale. Il consumo italiano di vini fermi si ripartisce decisamente fra i vini rossi (50,2 % del consumo) e i vini bianchi (48,5%).
L’Italia è il primo mercato mondiale per il consumo di vini commercializzati a meno di 5 dollari (3,59 euro) la bottiglia ma solo l’ottavo mercato per i vini venduti fra i 5 dollari ( 3,59 euro) e i 10 dollari (7,19 euro) e il sesto per quelli venduti a più di 10 dollari (7,19 euro) la bottiglia. Lo studio Vinexpo prevede, tuttavia, che, tra il 2009 e il 2014, i volumi consumati a meno di 5 dollari la bottiglia dovrebbero retrocedere (-2,7 %), mentre quelli che si collocano fra i 5 dollari e i 10 dollari dovrebbero conoscere un incremento (+10,5 %) di consumo.
Sul fronte del consumo di alcolici, l’Italia segna decisamente il passo: il consumo di alcolici è retrocesso del 4,25% tra il 2005 e il 2009 e dovrebbe ulteriormente diminuire dell’1,66 % fra il 2010 e il 2014. Al di fuori del rhum e della vodka (alcolici alla moda il cui consumo aumenta), tutte le categorie di alcolici retrocedono e in particolare i liquori e i brandy.

Focus - Studio Vinexpo: “Il mercato mondiale del vino e degli alcolici e le sue prospettive in vista del 2014”
Per il nono anno consecutivo, Vinexpo, il salone internazionale del vino e degli alcolici, ha commissionato alla società di ricerca “The Iwsr” (The International Wine & Spirit Research, il cui database è stato creato nel 1971) la realizzazione di uno studio dettagliato sul consumo mondiale, la produzione e gli scambi internazionali di vini e alcolici e la realizzazione di previsioni a cinque anni (quindi, fino al 2014 per questo nuovo studio), che copre 28 paesi produttori e 114 mercati di consumo.
Produzione - Lo studio evidenzia che, fra il 2005 e il 2009, la produzione mondiale media annua ha raggiunto la quota di 3,083 miliardi di casse da 9 litri (12 bottiglie). Il 2007 resta un anno eccezionale contrassegnato da una produzione mondiale molto debole. L’annata 2010 è stata contrassegnata da una raccolta debole in Francia e in Italia. Nonostante ciò, la metà della produzione mondiale continua a essere garantita da tre paesi: Francia, Italia e Spagna. La Cina, che aveva fatto il proprio ingresso nella “Top 10” dei paesi produttori nel 2007, si colloca, tre anni dopo, al settimo posto e registrerà, da qui al 2014, il maggior incremento della produzione (+77% fra il 2010 e il 2014).
Consumo - Il consumo mondiale di vino d’uva (vini fermi+vini frizzanti) ha raggiunto 2,626 miliardi di casse nel 2009, cioè l’equivalente di 31,51 miliardi di bottiglie, con un aumento del 4,5% sul 2005. Eppure il rallentamento della crescita è stato sensibile negli ultimi 3 anni : dopo la stabilità registrata fra il 2008 e il 2009, lo studio di Vinexpo prevede una leggera ripresa verso la fine del 2009 (+0,05%) confermata nel 2010 (+0,07%), mentre, in vista del 2014, il consumo mondiale di vino continua la sua progressione. Fra il 2009 e il 2014, infatti, si prevede un aumento moderato del consumo mondiale di vino del 3,18 %, per raggiungere 2,729 miliardi di casse. In 10 anni, il consumo mondiale di vino sarà, quindi, aumentato del 8,6%, cioè 216 milioni di casse.
Vini fermi - I vini fermi sono la tipologia dominante, rappresentnado, nel 2009, il 92,6 % del consumo di vino nel mondo. La crescita mondiale del consumo è guidata da tre paesi : Stati Uniti, Cina e Russia. Fra il 2010 e il 2014, il consumo di vino fermo progredirà di 72,90 milioni di casse da 9 litri (+2,98%). Circa tre quarti di questa crescita (73,38%) si realizzerà su 3 mercati : Stati Uniti (+26,94 milioni de casse), Cina (+20,76 milioni di casse) e Russia (+5,53 milioni di casse), con gli Stati Uniti che diventeranno il primo mercato mondiale del vino nel 2012.
Questa previsione annunciata fin dal 2005 dallo studio di Vinexpo, colloca gli Stati Uniti come primo mercato mondiale di consumo di vini fermi, precedendo Italia e Francia. Fra il 2010 e il 2014, il consumo di vini fermi dovrebbe, in effetti, aumentare del 9,35% negli Stati Uniti, mentre retrocederà dello 0,82% sullo stesso periodo in Italia (primo paese consumatore nel 2010). La Francia dovrebbe, da parte sua, vedere il suo consumo diminuire del 4,06% nello stesso periodo e dovrebbe conservare il terzo posto. Altro dato che emerge con forza è quello che riguarda la crescita dei consumi dei vini rosati che, nei prossimi 5 anni, sarà quella più rilevante. Anche se questa tipologia rappresenta solo il 9,9% del consumo totale, la sua crescita registrerà il più forte incremento (7,76%) fra il 2009 e il 2014. Nello stesso periodo, il consumo di vini rossi aumenterà del 3,85% e quello di vini bianchi del 2,44%.
Vini frizzanti - Ma sarà il consumo di vini frizzanti ad aumentare sempre più rapidamente rispetto a quello dei vini fermi. Nel 2010, i vini frizzanti rappresentano il 7,4% del consumo mondiale e il loro consumo dovrebbe crescere del 5,61% (contro il 2,98% per i vini fermi) da qui al 2014, per raggiungere 207 milioni di casse da 9 litri.
Fatturato - Il fatturato realizzato dalla vendita di vino (prezzo al consumatore) ha raggiunto 183,105 miliardi di dollari americani nel 2009, in crescita del 9,25% sul 2005, mentre, considerando lo stesso periodo, la crescita del consumo in volumi di vini fermi è stato pari al 4,2%. Fra il 2010 e il 2014, la crescita del fatturato proseguirà questa tendenza di crescita due volte più rapida rispetto a quella del consumo in volumi (+2,98%). I vini commercializzati a più di 10 dollari a bottiglia godono di un’autentica infatuazione da parte dei consumatori. Nel 2009, i vini commercializzati a più di 10 dollari a bottiglia rappresentano il 7,53% dei volumi di vini fermi consumati. Fra il 2005 e il 2009, essi hanno registrato un aumento del consumo del 20,15% e vedranno le loro vendite aumentare ulteriormente del 15,37% fra il 2009 e il 2014.
Scambi internazionali - Una bottiglia su 4 consumata nel mondo è un “vino importato”. Nel 2009, il 25,55% dei volumi di vino fermo consumato nel mondo era un vino importato (+9,31% sul 2005). In vista del 2014, il consumo di vino importato rappresenterà 667 milioni di casse (+5,54% sul 2010), cioè il 26,44% del consumo mondiale. Nel giro di 10 anni (2005/2014), il consumo di vini fermi derivanti da scambi internazionali aumenterà del 17,22%, mentre il loro consumo totale aumenterà nello stesso periodo dell’8%. L’Italia, con 212,32 milioni di casse esportate nel 2009 (+31,5% sul 2005), è il primo paese esportatore mondiale in volume. Ed anche se la Francia ha conosciuto una contrazione dei volumi esportati fra il 2005 e il 2009 (-9,43%), rimane il primo esportatore per valore: 7,69 miliardi di dollari nel 2009.
Il mercato mondiale degli alcolici - Dopo una progressione del 7,61% fra il 2005 e il 2009, il consumo mondiale di alcolici si è stabilito a 2,704 miliardi di casse da 9 litri nel 2009. Secondo lo studio Vinexpo, dopo un’annata 2010 caratterizzata da un netto rallentamento a livello mondiale (-2,11%), il consumo dovrebbe riprendere e progredire del 2,23% fra il 2010 e il 2014. L’Asia, primo continente per consumo di alcolici, rappresenta il 44,6% del consumo mondiale nel 2009 (+5,48% rispetto al 2003). Dopo una forte crescita fra il 2005 e il 2009 (+20,22%), il consumo di alcolici si è stabilizzato in questo continente nel 2010 (-0.8%). Lo studio Vinexpo prevede una ripresa del consumo fra il 2010 e il 2014 del +4,76%. I cosiddetti “alcolici nazionali” (o locali) rappresentano il 61,5% del consumo mondiale di alcolici nel 2009. E’ principalmente, in questa categoria, che è intervenuta la diminuzione del consumo mondiale nel 2010 e, in particolare, sugli alcolici a base di riso in Asia, che sono progressivamente sostituiti dal vino. D’altro canto, tutti gli alcolici “internazionali”, a parte il gin, hanno registrato un aumento di consumo nel 2010. Con un consumo di 487,97 milioni di casse da 9 litri nel 2010, la vodka è di gran lunga il primo alcolico consumato nel mondo. Fra il 2005 e il 2009, il rhum ha conosciuto un aumento di consumo del 16,3% che continuerà fra il 2010 e il 2014 (+14,04%). Nello stesso modo, i Brandy (cognac e armagnac esclusi) hanno registrato una crescita di consumi del 20,26% fra il 2005 e il 2009. Questa crescita sarà del 4,51% fra il 2010 e il 2014. Da notare, inoltre, la tequila che, anche se i volumi consumati sono inferiori, ha registrato un aumento del consumo importante fra il 2005 e il 2009 (+15,22%). Il fatturato delle vendite di alcolici ha raggiunto 205,935 miliardi nel 2009, segnando un aumento del 30,59% rispetto al 2005. La “premiumisation” del mercato mondiale dovrebbe continuare fra il 2010 e il 2014 con un aumento di vendite al dettaglio del 9,5%.

Focus - La fiera Vinexpo 2011 (19/23 giugno 2011)
La parola d’ordine di Vinexpo 2011 è “dinamizzare i vostri mercati”, non solo un proposito ma anche l’obiettivo che Vinexpo offre agli operatori, a Bordeaux, dal 19 al 23 giugno 2011, per il salone internazionale del vino e degli alcolici, che festeggia i suoi trent’anni.
Tra i protagonisti più importanti, per oltre 40 paesi produttori, Champagne Louis Roederer, Castel Frères, Concha y Toro e Baron Philippe de Rothschild, Symington Family Estates, Maison Louis Latour, Camus, Angus Dundee Distillers, Henkel & Co.
L’Italia, la Francia e la Spagna, che rappresentano la metà della produzione mondiale e più di 6 miliardi di bottiglie di vini fermi esportate, parteciperanno con nomi quali Cecchi, Zonin, Gonzalez-Byass, Hugel & Fils, Georges Duboeuf, les Grands chais de France e il Groupe Thiénot.
Nel 2009, Vinexpo ha accolto 46.621 visitatori provenienti da 135 paesi, importatori, grossisti, agenti commerciali, buyer della distribuzione moderna e dei negozi specializzati, cantinieri, albergatori, ristoratori, buyer dei duty free.
Creato nel 1981, su iniziativa della Camera di Commercio e dell’Industria di Bordeaux, Vinexpo si è affermato, di edizione in edizione, come uno dei più importanti eventi a livello mondiale. Nel 2011 Vinexpo avrà 30 anni: 30 anni d’innovazione, d’adeguamento alle vostre necessità, di sviluppo internazionale; 30 anni a fianco degli attori del settore del vino e degli alcolici per stimolare incontri prioritari e sviluppare i mercati. Vinexpo ha come vocazione quella di essere il partner della filiera e di essere l’appuntamento per tutti gli operatori del settore. In questo senso, da 14 anni, Vinexpo realizza uno studio prospettico sulla congiuntura mondiale del vino e degli alcolici. Commissionato all’agenzia britannica The Iswr, questo studio analizza le evoluzioni della produzione in 28 Paesi e il consumo in 114 Paesi.
Info: www.vinexpo.com

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