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POLITICA E PARTECIPAZIONE

Il vino d’Italia e d’Europa chiama all’azione, con la campagna “VITÆVINO”

Il lancio, nel Belpaese, oggi, al Ministero dell’Agricoltura, con tutti i vertici della filiera ed il Ministro Lollobrigida a firmare la dichiarazione

Una mobilitazione dal basso per proteggere il vino, i suoi valori culturali, ambientali e sociali. Dopo l’annuncio di ieri e il prologo in Spagna, come riportato da WineNews, prende il via oggi in Italia la campagna europea in favore della Dichiarazione VITÆVINO, che sostiene “il riconoscimento del consumo responsabile e moderato di vino nell’ambito di uno stile di vita sano ed equilibrato”. La campagna, promossa a livello continentale dalle organizzazioni del settore vitivinicolo Comité Européen des Entreprises Vins (Ceev), Confédération Européenne des Vignerons Indépendants (Cevi), Copa-Cogeca e European Federation of Origin Wines (Efow), prevede eventi in Italia, Austria, Francia, Germania, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna, gli otto Paesi che hanno aderito all’iniziativa europea rivolta a difendere tangibilmente la millenaria cultura del vino, con la sottoscrizione della dichiarazione sul sito www.vitaevino.org.
La campagna italiana ha avuto oggi un lancio in grande stile a Roma in una conferenza al Ministero dell’Agricoltura, in cui è intervenuta una rappresentanza al completo delle organizzazioni italiane del vino, che hanno sottoscritto la dichiarazione. A mettere la firma, in primis, il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, quindi Albiera Antinori, presidente Gruppo Vini Federvini, Rita Babini, segretaria Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi), Tommaso Battista, presidente Copagri, Riccardo Cotarella, presidente Assoenologi, Cristiano Fini, presidente Cia - Agricoltori Italiani, Lamberto Frescobaldi, presidente Unione Italiana Vini (Uiv), Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi, presidente Federdoc, Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura (e del Copa), Ettore Prandini, presidente Coldiretti e Luca Rigotti, Alleanza Cooperative Agroalimentari (e presidente Cogeca).

In un contesto in cui si manifestano crescenti pressioni di movimenti neoproibizionisti a livello mondiale, la Dichiarazione VITÆVINO - hanno spiegato in conferenza - è stata concepita per contrastare la crescente stigmatizzazione del consumo del vino, spesso guidata da dati scientifici incompleti o distorti, che non riescono a distinguere tra abuso di alcol e consumo moderato di vino. Su questa “crociata” è intervenuto anche il Ministro Francesco Lollobrigida osservando che “il vino bisogna riuscire ad analizzarlo senza pregiudizi e soprattutto senza lasciarsi condizionare da campagne di demonizzazione che spesso nascono da tanti interessi che non avvantaggiano né l’Italia né, a mio avviso, la salute”. Il Ministro ha ricordato l’importanza della viticoltura per la protezione e la tutela dell’ambiente e definito il vino “un prodotto di eccellenza, gioiello del Made in Italy, che va tutelato”. “Sul vino non siamo secondi a nessuno - ha aggiunto Lollobrigida - lo abbiamo dimostrato anche al G7 a Siracusa”. Da parte sua Albiera Antinori, presidente Gruppo Vini Federvini, ha osservato come “questa campagna sia importante per il mondo del vino ed europeo che deve difendersi dall’ostilità che viene soprattutto dai Paesi del Nord. In Italia siamo riusciti a mettere insieme dieci associazioni di settore, le più importanti, ed ognuno con proprio il contributo di idee sull’iniziativa oggi sottoscritta”. Lamberto Frescobaldi, presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), ha sottolineato come il “significato di questa campagna sia difesa, cultura, territorio, stili di vita. Il nostro è un mondo globalizzato e ci sono culture che hanno teso a diluire, mi verrebbe da dire annacquare, quello che il nostro fondamento riguardo al vino, ovvero l’equilibrio”.
“Vogliamo ribadire l’importanza del nostro lavoro e di tutto quello che porta con sé, ovvero qualità, territorio produzione e vogliamo anche creare una cultura del vino - ha aggiunto Luca Rigotti, coordinatore del settore vitivinicolo Alleanza Cooperative Agroalimentari - che sia una cultura del bere consapevole moderato e anche una cultura di conoscenza del prodotto e del territorio”. Il presidente Assoenologi, Riccardo Cotarella, ha messo l’accento sull’importanza di comunicare meglio: “il nostro impegno come enologi è comunicare che è un patrimonio di valori - ha detto - il vino è storia, cultura, passione e amore. L’uva racconta il territorio, racconta la storia, la civiltà, la cultura e le tradizioni”. “Il nostro settore deve essere tutelato e va tutelato proprio comunicando bene tutte le sue caratteristiche: da questo tavolo - ha aggiunto il presidente Federdoc, Giangiacomo Gallarati Scotti Bonaldi - potremo affrontare in modo più positivo le varie problematiche che sta attraversando il vino”. Ancora, la segretaria Fivi - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, Rita Babini, ha sottolineato come il vino “abbia un ruolo attivo nella tutela del territorio e paesaggio. Laddove c’è il presidio dei vignaioli c’è maggiore sicurezza del territorio. L’enoturismo trasmette inoltre i valori culturali del consumo moderato e consapevole. Il vignaiolo che riceve i visitatori permette di trasformare il visitatore occasionale in vero enoturista”.
“Dobbiamo combattere la campagna di proibizionismo fatta nei confronti del vino - ha osservato il presidente Copagri, Tommaso Battista - il vino è un settore economicamente importante per l’agroalimentare, anche sotto il profilo occupazionale, e noi dobbiamo fare di più sul fronte della comunicazione per sostenere i consumi”. Anche il presidente Cia- Agricoltori Italiani - Cristiano Fini, ha sottolineato il legame tra viticoltura e territorio e il valore di sostenibilità ambientale, non disgiunta dalla sostenibilità economica, che deve guidare il lavoro di agricoltori e viticoltori di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici “dove le Tea possono giocare un ruolo utile e importante”. Per il presidente Coldiretti, Ettore Prandini, sul vino serve una corretta informazione, “e risulta perciò fondamentale una campagna di corretta informazione a livello istituzionale. Sul vino e sulla sua pericolosità per la salute è stata fatta demonizzazione, smentita, peraltro, anche dagli scienziati, e questo dobbiamo sottolineare”. Il presidente Confagricoltura, e neo presidente del Copa, Massimiliano Giansanti, ha rimarcato come il vino sia parte della nostra cultura: “la viticoltura è un settore importante che dobbiamo proteggere comunicando innanzitutto tutti i valori che rappresenta il vino”.
Quello della viticoltura, spiegano in una nota congiunta le organizzazioni della filiera, si conferma un comparto dal rilievo strategico per l’economia nazionale e, in particolare, per il settore agroalimentare. In termini di export l’Italia ha registrato una crescita del 188%, nel periodo 2003-2023, raggiungendo una quota di mercato globale pari lo scorso anno al 22%, con un valore di poco meno di 8 miliardi di euro. “Il vino è tradizione e cultura. Il vino, pietra miliare della cultura, si è trasformato nel corso dei secoli da elemento nutritivo a rituale sociale. Il vino favorisce la sostenibilità ambientale e la coesione sociale. I vigneti e i paesaggi vitivinicoli simboleggiano la ricca interazione tra uomo e natura di generazione in generazione e sono riconosciute dall’Unesco come parte integrante del nostro patrimonio culturale materiale e immateriale. Il vino è moderazione. Il vino, gustato con moderazione, può essere parte di uno stile di vita moderano, equilibrato e sano. Il vino incarna cultura, piacere, gusto, comunità e favorisce la convivialità che si esprime nell’atto di condivisione. Sposare il consumo moderato di vino è parte integrante dell’arte di vivere di numerose culture. Il vino è comunità e sostenibilità. L’importanza socioeconomica dei vigneti, delle pratiche agricole vitivinicole e della produzione di vino nelle aree rurali è innegabile. Il settore vitivinicolo è determinante per la tutela dell’ambiente, dei territori e delle comunità rurali”. Questi, in sintesi, i punti della Dichiarazione alla base della campagna “VITÆVINO”. Che sottolinea come il vino, se consumato con moderazione, svolge un ruolo legittimo nel mantenimento di uno stile di vita sano e non deve essere confuso con l’abuso di alcol. “Questa distinzione è fondamentale perché la disinformazione minaccia non solo il settore vinicolo ma anche le comunità che esso sostiene”.
“I lavoratori del settore vitivinicolo, gli amanti del vino e i sostenitori di tutta Europa e non solo sono incoraggiati a mostrare il loro sostegno firmando la Dichiarazione “VITÆVINO””, spiega una nota diramata nel lancio della campagna. Che è importante perché “il vino è più di una semplice bevanda: è un simbolo della cultura millenaria dell’Europa, con un profondo ruolo antropologico e storico nella formazione delle società. Favorisce i legami sociali, celebra il patrimonio culturale e contribuisce in modo determinante all’economia rurale europea. La Dichiarazione invita gli appassionati di vino, i professionisti del settore e i politici a sostenere il vino come simbolo di convivialità e a riconoscere la sua importanza socioeconomica nelle aree rurali”. La Dichiarazione, ancora, sottolinea che il vino, se consumato con moderazione, svolge un ruolo legittimo nel mantenimento di uno stile di vita sano e non deve essere confuso con l’abuso di alcol. “Questa distinzione è fondamentale perché la disinformazione minaccia non solo il settore vinicolo, ma anche le comunità che esso sostiene. La firma della Dichiarazione “VITÆVINO” dà voce a coloro che desiderano proteggere il patrimonio culturale e l’importanza economica del vino, e garantisce che il vino continui a essere gustato con moderazione dalle generazioni future”.

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