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L’1 giugno l’inaugurazione della Cité du Vin di Bordeaux. E, per finanziare l’Auditorium Thomas Jefferson, gli Château mettono a disposizione bottiglie rare ed esperienze uniche, sotto il martello di Sotheby’s nell’asta di scena domani a New York

Secondo Philippe Massol, direttore della Fondation pour la Culture et pour le Tourisme du Vin di Bordeaux, la Cité du Vin, che verrà inaugurata l’1 giugno, avrà sulla città della Gironda lo stesso impatto della Tour Eiffel su Parigi. Sia in termini estetici, con la sua forma di gigantesco decanter, alto 55 metri, che rivoluzionerà lo skyline della città, sia economici e turistici, visto l’ambizioso obiettivo di attirare a Bordeaux sei milioni di visitatori l’anno. Del resto, lo sforzo economico che ha accompagnato la costruzione della Cité du Vin è di quelli importanti: 80 milioni di euro, di cui 31 milioni stanziati dall’amministrazione cittadina, 15 milioni dal mecenatismo privato. Ed i restanti 34 milioni da Stato, Europa e mondo del vino.
Tra gli sponsor, anche l’associazione no profit Usa “American Friends of the Center for Wine & Civilization”
(www.afccv.org), nata nel 2014 con l’obiettivo di finanziare l’auditorium della Cité, intitolato a Thomas Jefferson: il terzo presidente americano, infatti, è stato il primo vero appassionato d’America dei vini di Bordeaux che, da ambasciatore in Francia, conosceva ed amava, tanto che, nella sua tenuta di Barboursville, in Virginia, aveva immaginato di realizzare una grande tenuta vitivinicola, un modello della sua moderna concezione dell’agricoltura. Un simbolo della storia americana, di proprietà, dal 1976, della famiglia Zonin, che qui produce Cabernet Sauvignon e Chardonnay. Il finanziamento della “American Friends of the Center for Wine & Civilization” ammonta a 1,5 milioni di euro, molti dei quali arriveranno dall’asta di Sotheby’s di scena domani a New York.
Sotto il martello, vere e proprie esperienze enogastronomiche messe a disposizione dai produttori top di Bordeaux. Tra i lotti, spiccano le 9 magnum della produzione 2012 di Domaine Clarence Dillon: Château Haut-Brion rosso e bianco, Château La Mission Haut-Brion rosso e bianco, Le Clarence de Haut-Brion, La Chapelle de la Mission Haut-Brion , La Clarté de Haut-Brion, Château Quintus e le Dragon de Quintus, più una visita guidata ed un pranzo a Château Haut-Brion con il Principe Robert di Lussemburgo, pronipote di Clarence Dillon, che comprò Château Haut-Brion nel 1935 (base d’asta 8.000 dollari).
Si parte da 10.000 dollari, invece, per quattro bottiglie dal valore simbolico enorme: due Château Lafite Rothschild 1918 e due Château Lafite Rothschild 1945, in memoria della fine della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, due momenti storici fondamentali nei rapporti tra Usa e Francia. Pezzo unico anche l’Imperiale (6 litri) di Petrus 1995, per cui si parte da una base di 20.000 dollari, compreso un pranzo a casa Jean-Pierre Moueix, proprietario di Petrus, firmato dallo chef tre stele Michelin Michel Guérard. Altro Château mito, Latour, offrirà una Jeroboam dell’annata 2011 ed un pranzo al castello per 4 persone insieme al presidente di Frederic Engerer Château Latour: si parte da 7.500 dollari. Senza dimenticare i lotti messi a disposizione da Château Lynch-Bages, Château Angélus, Château Pape Clément, Château Cheval Blanc, Château Pavie, Château Haut-Bailly, Château Mouton Rothschild, Château Margaux, Château d’Yquem e Cos d’Estournel.

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