02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

La domanda di finanza nel mondo del vino: la sintesi del rapporto elaborato per l'Enoteca Italiana dal Censis Servizi Spa
di Fabio Taiti

Sul mondo dei vini italiani si va concentrando negli ultimi tempi l’attenzione degli operatori dell’alta finanza. E’ un sintomo positivo ma non sufficiente. Questa attenzione riguarda infatti l’esplorazione della possibilità di estendere al settore operazioni e strumenti finanziari già altrove sperimentati (merger & acquisition, futures, quotazioni di Borsa ...), e si concentra perciò nelle poche decine di aziende viti-vinicole di punta. Ma di buona e consistente finanza ha ancora bisogno, in questi e nei prossimi anni, non solo la punta emergente del settore ma l’intera filiera viti-vinicola italiana.

1
Per rispondere a questo più vasto e complessivo bisogno occorre secondo il rapporto, compiere tre distinti passaggi. Il primo passaggio consiste nel riconoscere e capire la fase, l’ampiezza e i processi in atto nel settore. Si tratta di un processo di transizione tutt’altro che compiuto. Lo sfondamento al livello alto (nelle enoteche, nella ristorazione e nella comunicazione) dei vini italiani nel mondo è infatti certamente dovuto ai nostri grandi “brand” e alle loro migliore bottiglie. Ma il successo, la costanza e le capillarità di penetrazione nei mercati sono dovuti alla massa critica di tanti altri buoni prodotti, con posizionamento qualità-prezzo intermedio, provenienti da piccole e medie aziende e dalle nostre migliori cantine sociali.

2
Questi risultati complessivi di settore (2.5 miliardi di €. di saldo attivo della bilancia commerciale; +11% tasso medio di crescita dell’export vinicolo dell’Italia tra ’96 e 2001),
sono conseguenti alla imponente ristrutturazione vissuta dall’intero settore nell’ultimo decennio: nei vigneti, nelle cantine, nei sistemi distributivi, nei comportamenti dei consumatori.

3
Nel prossimo decennio la nostra viti-vinicoltura dovrà fare ancora fronte ad almeno cinque nuove sfide di scenario: la globalizzazione dei gusti dei consumatori, l’accorciamento del ciclo di vita dei prodotti, il prevalere delle componenti immateriali (innovazione, servizi, comunicazione, ecc.) del ciclo, la concorrenza delle new entries di paese e di prodotto, la diversa capacità di cogliere le opportunità emergenti (distribuzione, e-commerce, turismi eno-gastronomici ...).

4

Il secondo passaggio consiste nell’ascoltare la domanda e interpretare i sintomi delle esigenze finanziarie provenienti dal sistema produttivo. Per questo sono stati svolti tre distinti sondaggi su piccoli gruppi di aziende private, cooperative e consorzi in una ventina di zone viti-vinicole italiane. Per quanto riguarda le aziende ne emerge un quadro di relazioni con la finanza contraddistinto da:
- largo ricorso ad autofinanziamento, provvedimenti agevolati, contratti di leasing;
- rapporti “consuetudinari” non pienamente soddisfacenti con le banche per mutui e credito ordinario;
- scarso o nullo interesse per strumenti finanziari evoluti, contratti assicurativi, Borsa.

5
Per quanto si riferisce alle Cooperative emerge un quadro definito da:
- consistente approvvigionamento da autofinanziamenti, leggi agevolative, aumento di capitale sottoscritto dai soci, credito ordinario;
- rapporti agevoli con le banche ancorché insufficienti sul piano della consulenza;
- difficoltà in ordine a tempi e onerosità delle smobilizzazioni;
- grande attenzione a processi di ristrutturazione; - moderato interesse per i contratti assicurativi.

6
Per quanto si riferisce alla dinamica del mercato fondiario si rileva:
- una forte impennata dei prezzi dei vigneti e dei terreni vitabili nelle zone di pregio ma anche in quelle emergenti;
- una conseguente lievitazione di tutti gli altri valori fondiari di zona (terreni, edifici rurali, abitazioni);
- un consistente volume di scambi avvenuto negli anni immediatamente trascorsi;
- un previsto rallentamento dei medesimi almeno per i prossimi anni, anche a causa della rarefazione dell’offerta.

7
Il processo di transizione del sistema viti-vinicolo italiano dal non più al non ancora prima descritto, ha per ora prodotto una evoluzione molto ibrida di fiancheggiamento finanziario, costituito - come risulta bene dal sondaggio - da almeno cinque componenti:
- la finanza assistita, rappresentata da vari strumenti e provvidenze comunitarie, nazionali e regionali;
- la finanza privata, rappresentata da mezzi propri e da reinvestimenti nella parte più solida dei nostri vitivinicoltori;
- la finanza a medio termine dispiegata con buona attenzione e intelligenza di merito dal segmento bancario a ciò preposto;
- la finanza del credito a breve, spesso impropriamente impiegato, con rischi di solito maggiori per i produttori che per le banche;
- la finanza dei nuovi investitori, spesso neofiti entusiasti del settore, con esiti fortemente selettivi e distorcenti, soprattutto sui valori fondiari.

8
Il terzo passaggio consiste nel rispondere ai bisogni finanziari primari e nel promuovere nuovi strumenti finanziari. Negli anni immediatamente prossimi venturi, i processi in atto si svilupperanno e andranno infatti via via a compimento sotto il segno:
- di una progressiva emarginazione delle aziende per cessazione e/o per vendita delle piccole e piccolissime dimensioni;
- di un prodursi di vaste operazioni di merger e acquisizioni rivolte a raggiungere, a varia scala, dimensioni di massa critica economicamente accettabili per un numero contenuto ma importante di aziende;
- del completamento dei processi di ristrutturazione (industriale, commerciale e finanziaria) delle aziende appartenenti ai sistemi cooperativi;
- della prosecuzione e del dispiegamento degli investimenti di rinnovo e modernizzazione in vigna e in cantina delle medie e grandi aziende private;
- della diffusione di fattori produttivi di tipo terziario (ricerca, commercializzazione, trasporti, logistica, comunicazione, etc.) nella generalità delle imprese;
- della valorizzazione sistematica dei territori e delle culture del vino, come investimenti trasversali destinati a promuovere tenuta e competitività dei distretti.

9
L’elemento valutativo di fondo orientato a definire la finanza come vera area critica per l’evoluzione della nostra viti-vinicoltura, è rappresentato dal fatto che:
- nel passato decennio le ristrutturazioni sono state conseguenti a una massa imponente di investimenti alimentati da una finanza abbastanza elementare, per metà assistita (Unione Europea, Stato, Regioni ...) e per metà generata da autofinanziamenti e da credito bancario a medio e breve termine;
- nei prossimi anni, il compimento e l’evoluzione in direzione terziaria delle ristrutturazioni di settore, potranno avvalersi in misura va via decrescente della finanza agevolata e beneficiare solo in misura parziale della finanza evoluta.

10
Si prospetta così un modello finanziario dove:
- le aziende leader grandi e medio grandi potranno avvalersi della finanza evoluta (borsa e nuovi strumenti);
- le aziende del terziario di filiera potranno contare su banche e strumenti creditizi tradizionali;
- ma nuovi investitori, cooperative e medie e piccole aziende dovranno trovare nuove linee di collaborazione col sistema bancario per sostenere ristrutturazioni, merger & acquisition, operazioni sul capitale.

11
Tutte le considerazioni appena svolte in merito al problema ed in alcuni casi all’urgenza finanziaria esistenti nel mondo del vino italiano, sono destinate ad assumere un rilievo determinante soprattutto se ricondotte alla tematica analizzata nella parte iniziale del rapporto. Nel prossimo futuro il settore vinicolo italiano sarà infatti chiamato ad affrontare nuove ed intense sfide. Esse nascono in particolare in funzione del crescente livello di globalizzazione dei mercati e della forza competitiva mostrata da paesi neo-produttori, non dotati di una tradizione vinicola consolidata, ma che sono in grado di far leva su una produzione intesa in senso “industriale”, su un forte impatto in termini di marketing e su un’offerta fortemente differenziata: una combinazione vincente di caratteristiche, in grado di conquistare mercati con enormi potenzialità (come ad esempio, l’Oriente). Si tratta, senza dubbio, di una sfida difficile da affrontare e vincere, soprattutto in considerazione del forte e pressoché indissolubile legame esistente tra il vino italiano ed il territorio, elemento questo che da sempre costituisce un punto di forza del nostro vino, ma che può al tempo stesso rappresentare un limite nel processo di globalizzazione in corso. In conclusione, affrontare concretamente il tema della finanza nel mondo del vino non si esaurisce nella individuazione di uno o più strumenti finanziari da applicare per la risoluzione del problema della carenza e della inadeguatezza delle fonti di finanziamento delle aziende vinicole, ma consiste piuttosto nella predisposizione di un intero sistema integrato di relazioni tra molteplici soggetti ed operatori finalizzato a soddisfare le numerose e differenti esigenze finanziarie espresse dal settore).


Lo schema:
Problemi, soggetto, strumenti, esperienze per la finanza del vino

1 Caso
Problematiche: sfasamenti stagionali, esposizioni, rientri
Aziende interessate: tutte
Strumenti: apertura di credito stagionale e di campagna
Esperienze: varie
Soggetti finanziari: banche

2 Caso
Problematiche: lunghezza cicli invecchiamento vino
Aziende interessate: tutte
Strumenti: cartolarizzazione del magazzino
Esperienze: Gattinara/Banca di Roma
Soggetti finanziari: banche

3 Caso
Problematiche: rischi connessi agli andamenti stagionali
Aziende interessate: tutte
Strumenti: contratti assicurativi
Esperienze: allo studio
Soggetti finanziari: compagnie assicurative

4 Caso
Problematiche: debolezza finanziaria e bassa forza contrattuale
Aziende interessate: piccole e medie aziende/cooperative
Strumenti: accordi tra produttori, alleanze, joint-venture
Esperienze: Montalcino Invest
Soggetti finanziari: società di partecipazioni con o senza supporti bancari

5 Caso
Problematiche: investimenti e ristrutturazione e sviluppo
Aziende interessate: medie aziende/cooperative
Strumenti: fusioni, conferimenti, merger acquisition
Esperienze: varie
Soggetti finanziari: banche anche in pool, necessità specifici indici rating

6 Caso
Problematiche: grandi investimenti, diversificazioni
Aziende interessate: grandi aziende, gruppi
Strumenti: Borse Titoli (azioni/obbligazioni)
Esperienze: Credite Agricole Alternative, World Wine Exchange, Euronext, Investimenti Doc, Mediobanca con Antinori/Frescobaldi
Soggetti finanziari: società di consulenza e finanza

7 Caso
Problematiche: cicli invecchiamento, aleatorietà quotazioni future di vini
Aziende interessate: primarie aziende vitivinicole
Strumenti: futures, vendite “en primeur”
Esperienze: Castello Banfi, Consorzio del Brunello, WineTip
Soggetti finanziari: società di consulenza, brokeraggio e finanza

8 Caso
Problematiche: Investimenti in qualità
Aziende interessate: piccole e medie aziende Strumenti: fondi chiusi
Esperienze: Emprimer Spa
Soggetti finanziari: società di consulenza e finanza. Necessità di attivazione mercati secondari

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025