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La “fabbrica del vino”, un’industria da 9,5 miliardi di euro, tra doc e marchi geografici, nella contrapposizione tra marchi di qualità e marchi industriali, al centro della prossima puntata, in onda il 21 febbraio su Rai Tre, di “Presa Diretta”

Non è certo la prima volta che il vino è protagonista di un approfondimento televisivo, ma il programma è di quelli che hanno spesso fatto tremare i polsi agli interessati, “Presa Diretta” (www.presadiretta.rai.it), la punta di diamante del giornalismo d’inchiesta della tv di Stato, che dedicherà la prossima puntata, in onda il 21 febbraio su Rai Tre, alla “fabbrica del vino”, alle denominazioni di origine controllata ed ai marchi geografici tipici, domandandosi quanto pesano gli interessi di un’industria che fattura 9 miliardi e mezzo di euro all’anno, e che esporta moltissimo , la metà di quello che produce, insistendo sulla contrapposizione tra marchi di qualità e marchi industriali. Argomento che, in fin dei conti, potrebbe rivelarsi molto meno spigoloso di quello trattato dal programma “Cash Investigation”, in onda sulla tv francese France 2, che ha portato alla luce il pericolo, nella zona di Bordeaux, dell’abuso di fitofarmaci tra i filari.

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