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DOMANI, 17 MAGGIO

La “Giornata della Ristorazione” 2025 omaggia l’ospitalità e l’uovo, simbolo di vita

Un giorno per celebrare un settore che vale oltre 96 miliardi di euro, secondo la Fipe (che premia Ferrari Trento, Carlo Petrini e non solo)

Un comparto che smuove l’economia italiana, con un giro di affari di oltre 96 miliardi di euro nel 2024, con 1,5 milioni di occupati e 327.850 imprese nel 2024, e che valorizza le materie prime di quella che è una delle patrie del gusto, l’Italia. Parliamo della ristorazione, un settore fondamentale, che è pronto a festeggiare la “Giornata della Ristorazione” 2025, l’iniziativa ideata da Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) per valorizzare e rafforzare i valori e il ruolo della ristorazione italiana. Domani, 17 maggio, ristoratori di ogni livello, in Italia e all’estero, saranno protagonisti di un grande evento dedicato all’ospitalità, elemento centrale della cultura italiana. Più di una celebrazione, questa iniziativa mette in luce il ruolo della ristorazione nella vita sociale, culturale ed economica del Paese, vuole promuovere la qualità e l’etica nella filiera agroalimentare, incentivare scelte responsabili per l’ambiente e valorizzare il cibo come strumento di inclusione e condivisione.
“La Giornata della Ristorazione” 2025, inoltre, coinvolgerà ristoratori in Italia e all’estero in una celebrazione dell’arte del convivio e della cultura gastronomica italiana. Accanto a iniziative di solidarietà contro la povertà alimentare, sono in programma diversi eventi istituzionali e oltre 40 incontri tra ristoratori e bambini delle scuole primarie, per valorizzare i valori della cucina italiana.
I ristoranti aderenti hanno avuto l’opportunità di proporre un piatto speciale per la “Giornata della Ristorazione” 2025, con l’uovo come ingrediente simbolico di questa edizione (con il piatto simbolo che è l’“Ovetto croccante, asparagi di Santena scottati, fonduta di Blu del Moncenisio e Tartufo nero d’Alba” proposto da Lorenzo Leggero, del ristorante Celestino di Piobesi Torinese, in provincia di Torino, ndr). Perché l’uovo è molto più di un semplice alimento. Da sempre simbolo di vita e fecondità. Nell’arte e nella cultura rappresenta l’origine di tutto, il punto da cui nasce ogni cosa. È simbolo di rinascita e di perfezione, fragile e forte al tempo stesso. È la cellula più grande in natura. È incredibilmente versatile: può essere gustato al naturale o trasformato in mille preparazioni. Si presta a ogni portata, dall’antipasto al dolce, arricchendo la tradizione gastronomica di ogni regione. È un ingrediente raffinato, ma anche popolare. Racchiude un equilibrio perfetto: l’albume, privo di grassi, e il tuorlo, ricco e nutriente, due elementi che si proteggono senza mescolarsi. Nelle cucine regionali l’uovo è protagonista di mille ricette, testimone della nostra storia e della nostra creatività. L’uovo è anche simbolo di speranza e nell’anno giubilare, dedicato proprio alla speranza, esprime ulteriori valori.
Ieri, una delegazione della Fipe-Confcommercio, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, guidata dal presidente Lino Enrico Stoppani, è stata ricevuta al Senato dal presidente Ignazio La Russa, dal vicepresidente Gian Marco Centinaio e dalla senatrice Silvia Fregolent. L’incontro è stata l’occasione per presentare alle istituzioni l’edizione n. 3 della “Giornata della Ristorazione” 2025, e per la consegna dei Premi Fipe, andati a Ferrari Trento, cantina simbolo del Trentodoc della famiglia Lunelli, a Carlo Petrini, fondatore Slow Food, a Davide Mercati di Aboca, all’onorevole Luca Squeri, alla conduttrice televisiva Sveva Sagramola e a Don Marco Pagniello di Caritas Italiana. “Essere ricevuti al Senato della Repubblica è un onore che riconosce l’importanza strategica della ristorazione per il Paese”, ha dichiarato il presidente Fipe Lino Enrico Stoppani. Nell’occasione, è stata consegnata al presidente La Russa, al vice presidente Centinaio e alla senatrice Fregolent l’“Antologia della Ristorazione Italiana”, una pubblicazione didattica dedicata al racconto, dai tempi antichi ai giorni nostri, delle imprese del comparto e al loro ruolo strategico nella promozione dell’ospitalità italiana. L’augurio espresso da Stoppani è stato quello che il volume venga introdotto nei programmi scolastici degli istituti professionali per i servizi alberghieri e ristorazione per valorizzare il racconto ampio e profondo della ristorazione italiana.
Che è fondamentale anche per il vino, e a rimarcare questo legame è arrivata la prima edizione del Premio Fipe, andato, tra gli altri, a Ferrari Trento, cantina simbolo della spumantistica italiana, guidata da Matteo Lunelli, che ha ritirato l’onorificenza, che è “un riconoscimento prestigioso per l’impegno nella promozione dell’eccellenza e della cultura dell’ospitalità italiane”. Matteo Lunelli ha ricevuto il premio in rappresentanza del team Ferrari Trento e di tutta la famiglia Lunelli, che, come recita la motivazione, “ha saputo interpretare e sviluppare al massimo il grande magistero affidatole da Giulio Ferrari, portando l’altissima qualità delle bollicine italiane con successo nel mondo”. “Ricevere questo premio ci rende molto orgogliosi e sottolinea il particolare legame che nel tempo abbiamo costruito con la ristorazione italiana, nostro prezioso ambasciatore - ha detto Matteo Lunelli - un connubio fondato su valori di eccellenza e italianità e sulla condivisione del concetto di bollicine a tutto pasto: il Trentodoc è infatti il compagno ideale dell’intera esperienza gastronomica”. A decretare i vincitori è stata una giuria composta da figure di spicco del panorama enogastronomico e culturale italiano: Antonio Santini, patron del tristellato ristorante Dal Pescatore, ha presieduto la giuria, affiancato da Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia, Davide Rampello, direttore creativo R&P, Massimo Bray, dg Istituto Treccani, e Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura. L’oggetto consegnato ai premiati, realizzato in collaborazione con la Triennale di Milano, è ispirato proprio ai valori della ristorazione e dell’ospitalità.

Focus - I numeri della ristorazione in Italia
Secondo l’elaborazione Fipe su dati Inps, in Italia oggi ci sono 320.000 imprese attive nel settore dei pubblici esercizi, di cui 130.000 bar, 195.000 ristoranti e oltre 4.000 si occupano di banqueting e catering con la ristorazione che è anche il settore produttivo che maggiormente ha contribuito alla crescita dell’occupazione in Italia negli ultimi 10 anni. Oltre 1,3 milioni di persone, infatti, trovano impiego in questo comparto, con un trend di crescita che - al netto della brusca interruzione causata dalla pandemia - ha mostrato un andamento costantemente positivo. Oggi sono più di 1,1 milioni i lavoratori dipendenti impiegati dalle imprese della ristorazione, concentrati principalmente nella ristorazione, dove sfiorano le 700.000 unità. Un contributo significativo all’occupazione nel settore proviene anche dalla ristorazione collettiva e dal catering, che impiegano rispettivamente 72.000 e 83.000 lavoratori.
Le donne gestiscono oltre 94.000 imprese, con una concentrazione più marcata per quanto riguarda i bar, dove rappresenta il 33% del totale, mentre negli altri comparti si attesta attorno al 26-27%. Il maggior numero di realtà guidate da imprenditrici si trova in Lombardia, Lazio e Campania. Non solo imprenditrici però, anche tante dipendenti: 5 su 10 sono donne e la presenza femminile prevale soprattutto nel settore delle mense (78,6% degli occupati) e anche nei bar si registra una maggiore incidenza di lavoro femminile (58,9% contro il 41,1% maschile).
Le imprese guidate da giovani sono invece oltre 40.000, equivalenti al 12,3% del totale del comparto, in una ristorazione che si distingue anche come settore produttivo fortemente inclusivo: i titolari di origine straniera superano quota 50.000, rappresentando il 14,5% del totale, con una presenza significativa per quanto concerne la ristorazione tradizionale e un’incidenza particolarmente elevata al Nord con la Lombardia come regione preminente.
In Italia ci sono 4,5 imprese per mille abitanti a fronte di una media dell’Unione Europea di 3,3: solo Grecia, Spagna, Cipro e Portogallo presentano una densità imprenditoriale più elevata.

Focus - “Antologia della Ristorazione Italiana”
E in occasione della “Giornata della Ristorazione” 2025, Fipe-Confcommercio ha promosso anche la realizzazione di un’“Antologia della Ristorazione Italiana” per celebrare il valore sociale, imprenditoriale e culturale del comparto e testimoniare al massimo il valore e lo sforzo che accompagnano questo mestiere. Un racconto della ristorazione italiana, più ampio, più profondo e più consapevole, che entrerà anche nelle scuole per raccontare ai giovani cosa significa lavorare in questo settore. E cioè la vera essenza della cucina italiana espressa non solo nei piatti che la definiscono, ma anche nel modo in cui essa viene veicolata, consumata e rielaborata, attraverso una rete complessa di attori, luoghi e pratiche, ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, tavole calde, mense, pasticcerie, bar: là dove la cucina italiana ha preso forma, attraverso le storie d’impresa che l’hanno resa un fatto collettivo, sociale e culturale.
“Raccontare la ristorazione italiana significa raccontare una storia materiale, fatta di gesti, luoghi, relazioni, turni di lavoro, investimenti, successi e fallimenti - ha commentato il presidente Fipe Lino Enrico Stoppani - significa raccontare dei protagonisti e delle protagoniste che hanno vissuto i cambiamenti, affrontato le sfide, sperimentato e innovato, e soprattutto hanno “servito” la cucina italiana, costruendo, piatto dopo piatto, la storia economica del nostro Paese”.

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