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La Sardegna del vino, piccolo continente enoico, guarda al futuro. Con le cantine leader (Argiolas, Sella & Mosca, Capichera, Pala, Contini, Quartomoro) unite per raccontarla nel mondo. Focus: Porto Cervo Wine & Food Festival (13-15 maggio)

Italia
La Sardegna del vino guarda al futuro con cantine leader per crescere nel mondo e raccontare biodiversità

Se dici Sardegna viene in mente il mare, le sue coste, i “quattro mori”, la pastorizia ed una storia millenaria, come quella raccontata dai Nuraghi. Ma, come tutte le grandi isole del Mediterraneo, “l’isola dalle vene d’argento”, come era chiamata dai Greci, è un piccolo continente vinicolo, fatto di tanti territori e denominazioni diverse (dal Vermentino di Gallura, unica Docg della Regione, al Cannonau Doc, forse il vino più famoso di Sardegna, passando quelle più piccole ma storiche, come Carignano del Sulcis o Vernaccia di Oristano, tra le altre, in tutto 17, a cui si aggiungono 15 Igt, tra cui la parte del leone spetta all’Igt Isola dei Nuraghi), espressione di molti vitigni autoctoni di antica coltivazione, alcuni più conosciuti, come gli stessi Vermentino, Cannonau e Carignano, altri dai nomi meno celebri ma decisamente evocativi, come Nuragus, Bovale, Nieddera, Caddiu, Arvesiniadu, Retagliado, solo per citarne alcuni, ma anche terra dove riescono ad esprimersi ad ottimi livelli grandi varietà internazionali come Cabernet Sauvignon, Syrah, Merlot e Chardonnay.
Una “biodiversità” vinicola forse meno conosciuta nel mondo di quando potrebbe. Ed è per questo che le cantine leader della Sardegna, forti dei loro successi individuali e coscienti del loro ruolo di ambasciatrici dell’Isola, da Argiolas a Sella & Mosca, da Capichera a Contini, da Pala a Quartomoro by Piero Cella, hanno deciso di mettere in piedi un progetto comune di valorizzazione e promozione del vino di Sardegna, per coinvolgere quanto più possibile il movimento enoico sardo e dare vita così ad un nuova fase, un nuovo Rinascimento del vino dell’Isola.
Forse, il palcoscenico per far debuttare questo nuovo progetto, non sarà il Porto Cervo Wine & Food Festival, di scena dal 13 al 15 maggio nella località più glamour della Costa Smeralda (www.portocervowinefestival.com), ma i tempi sono comunque maturi perché, tra non molto, le migliori energie dell’imprenditoria enologica sarda diano vita ad un progetto di insieme di grande respiro internazionale, come peraltro auspicato da tempo dalle istituzioni della Regione (in primis dall’assessore alle politiche agricole, Elisabetta Falchi), che vede proprio nel vino uno dei driver per la rinascita dell’immagine e dell’economia della Sardegna.
Magari, Porto Cervo sarà l’occasione giusta per le sei cantine che dell’iniziativa sono il motore, per parlare di idee e visioni, aprire dialoghi e confronti con gli altri produttori dell’isola. Con la volontà di condividere, possibilmente, questa esperienza con altre realtà del vino sardo di qualità, con marchi già importanti, e proiettate sui mercati internazionali. Perchè l’obiettivo è promuovere la Sardegna nel mondo, attraverso le sue espressioni vinicole migliori, con un buon numero di aziende e di bottiglie, mettendo in sinergia strumenti e risorse di comunicazione, per rappresentare i tanti territori e vitigni identitari sardi, le sue peculiarità e tipicità, aldilà delle dimensioni e delle peculiarità aziendali.
Una diversità che, al Porto Cervo Wine & Food Festival, avrà occasione di farsi scoprire ed assaggiare, visto che sono 26 le cantine di Sardegna protagoniste: dai leader Argiolas, Sella & Mosca, Cantina di Santadi, Agricola Punica, Siddùra, Capichera, Pala alle comunque importanti Cantina della Vernaccia, Cantina di Mogoro, Cantina Gallura, Cantina Tondini Orlando, Cantine di Dolianova, Conca di Oleva’, Distilleria Rau, Jankara, Cantina Mesa, Mora & Memo, Pauli’s, Pedres, Pure Sardinia, Su’Entu, Tenute Masone Mannu, Tenute Aini Vini Berchidda, Vigne Surrau, Vini Mura e Vinicola Cherchi. Cantine piccole e grandi, ma tutte con una storia ed una particolarità da raccontare, tutte tessere di quel “mosaico enologico” che è la Sardegna del vino.
Che, come spiega a WineNews Massimo Ruggero, ad Cantina Siddùra di Luogosanto, tra le emergenti dell’Isola, se riuscisse a raccontare al mondo la propria forte e complessa identità, potrebbe vedere aprirsi spazi ben più grandi di quelli attuali: “l’idea di creare una rete delle realtà vinicole con il marchio “Sardegna”, potrebbe dare una spinta importante alla promozione del vino sardo nel mondo. L’orgoglio di un’identità sarda - aggiunge Ruggero - consentirebbe di sviluppare le potenzialità delle realtà produttive esistenti, sarebbe un volano importante per l’economia locale. Con una sinergia che consentirebbe di accedere ad un mercato internazionale che, in molti casi, e per molte cantine, rappresenta ancora un terreno vergine”.
Perchè il mondo è grande, i suoi mercati tanti e complessi, ed affrontarli uniti sotto un ombrello comune, nel rispetto e nella valorizzazione reciproca delle proprie diversità, paga sempre. E la Sardegna del vino, a partire dalla sue realtà leader, non vuole perdere questa occasione.

Focus - Il Porto Cervo Wine & Food Festival
26 cantine più rappresentative del vino di Sardegna (Argiolas, Sella & Mosca, Cantina di Santadi, Agricola Punica, Siddùra, Capichera, Pala, Cantina della Vernaccia, Cantina di Mogoro, Cantina Gallura, Cantina Tondini Orlando, Cantine di Dolianova, Conca di Oleva’, Distilleria Rau, Jankara, Cantina Mesa, Mora & Memo, Pauli’s, Pedres, Pure Sardinia, Su’Entu, Tenute Masone Mannu, Tenute Aini Vini Berchidda, Vigne Surrau, Vini Mura, Vinicola Cherchi) e grandi griffe dell’enologia del Belpaese, tra degustazioni, musica e riflessioni sul vino e il cibo: ecco gli ingrediente del Porto Cervo Wine & Food festival, di scena nella località più glamour della Costa Smeralda (13-15 maggio, www.portocervowinefestival.com), in collaborazione con Starwood Hotels. Dove tra degustazioni, cene glamour e musica (con la madrina della kermesse Bianca Atzei, e con Nina Zilli), si approfondiranno argomenti del wine & food, dal valore del cibo alla comunicazione, dal marketing del vino e del gusto al rapporto tra orti di città e cucina, con esperti e giornalisti come Bruno Gambacorta, ideatore della rubrica Tg2 “Eat Parade”, il direttore di WineNews Alessandro Regoli, Valentina Canali e Alessandra Moneti (giornalista Ansa) ed autori di libri sul wine & food come Slawka G. Scarso, Luciana Squadrilli, Luca Bove, Nicoletta Polliotto, Sandra Longinotti. E dove, oltre ai grandi vini, protagonisti nei calici anche nella degustazione che sarà guidata dal sommelier campione del mondo Luca Martini, saranno protagonisti i sapori della cucina sarda, nei piatti firmati da Achille Pinna del famoso ristorante di Sant’Antioco e da Roberto Serra del Ristorante Su Carduleu ad Abbasanta, maestro della cucina sarda contemporanea.

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