James Suckling (Wine Spectator), Marcello Masi (Tg2 e Eat Parade), Anna Scafuri (Tg1 Economia e Terra & Sapori), Davide Paolini (Il Sole 24 Ore), Paolo Marchi (Il Giornale), Alessandro Regoli (WineNews), Paola Jadeluca (La Repubblica), Stefano Bonilli (Gambero Rosso), Licia Granello (La Repubblica), Giorgio Bertoni (Italia Oggi), Fabio Turchetti (Il Messaggero), Antonio Paolini (Il Messaggero), Paolo Massobrio (Club di Papillon), Luciano Pignataro (Il Mattino), Osvaldo Bevilacqua (Rai-Sereno Variabile), Domenico Campana (per il lavoro della redazione Ansa Agroalimentare), Giorgio dell’Orefice (Agrisole), Franco Poggianti (per il lavoro della redazione Tg3 Agri3), Claudio Fabbro, Alessandro Maurilli (Gr1 Agricoltura), Federico Piana (Radio Vaticana), Bruno Pizzul (Sky), Roberto Rabachino (Presidente Associazione Stampa Agroalimentare): sono questi i giornalisti che riceveranno dalla mani del presidente Valentino Valentini e dal sindaco Walter Veltroni i riconoscimenti dei “20 anni delle Città del Vino - Com’è cambiata la qualità del vino e dei territori”, di scena a Roma in Campidoglio l’8 febbraio (ore 11).
Oltre alle premiazioni di ricercatori, giornalisti, produttori, politici e personaggi della cultura che in questi anni si sono distinte nel loro lavoro per la promozione “della qualità agroalimentare, delle eccellenze enogastronomiche, del turismo del vino e nell’informazione, nella formazione e nella conoscenza”, nell’evento saranno analizzati un dossier sui cambiamenti del mondo del vino e sul loro impatto nelle Città del Vino negli ultimi 20 anni ed il nuovo “Manifesto in difesa della vitivinicoltura di qualità” (una sorta di decalogo che riassume i temi, i valori, gli obiettivi, le azioni che contrassegneranno l’attività dell’Associazione per i prossimi anni).
“Vogliamo festeggiare i 20 anni delle Città del Vino - spiega a WineNews, il presidente Valentino Valentini - con coloro che si sono resi protagonisti nei vari settori del successo del vino italiano di qualità, della crescita economica e dell’offerta turistico enogastronomica negli ultimi vent’anni”.
In particolare - Oltre ai giornalisti, gli altri premiati delle “Città del Vino”
Studi & Ricerce
Giuliana Biagioli (storica), Stefano Ciatti (Vino&Salute), Fabio Taiti (Censis Servizi), Andrea Zifferero (Progetto Vinum, Università di Siena).
Ex Presidenti Città del Vino
Pierluigi Piccini (Siena), Tommaso Zanoletti (Alba), Giovanni Romani (Frascati), Luca Bonechi (Castelnuovo Berardenga), Massimo Corrado (Alba), Salvatore Lombardo (Marsala), Paolo Saturnini (Greve in Chianti), Floriano Zambon (Conegliano Veneto).
Enologi
Giacomo Tachis, Roberto Cipresso
Politici
Ermete Realacci (deputato), Claudio Franci (deputato), Loredana De Petris (deputato), Laura Bianconi (deputato), Gianni Alemanno (deputato), Giuseppe Castiglione (europarlamentare), Maria Pia Garavaglia (vicesindaco Roma), Bruno Manzi (Assessore Attività Produttive, Provincia di Roma), Susanna Cenni (Assessore Agricoltura Regione Toscana), Margherita Bozzano (Assessore Turismo Regione Liguria), Massimo Fiorio (deputato e sindaco Calamandrana, provincia di Alessandria).
Produttori e cantine
Natale Braile (Vignaioli del Pollino), Marco Caprai (Arnaldo Caprai), Giuliana Cesari (Umberto Cesari), Marisa Cuomo (Marisa Cuomo), Michele Falvo (Avignonesi), Laura Lamaletto (Il Feuduccio di Santa Maria d’Orni), Cooperativa Placido Rizzotto “Libera Terra”, Chiara Lungarotti (Lungarotti), Angelo Maci (Cantina Due Palme), Mariano Mampieri (produttore di Cesanese, ad Olevano, Roma), Anna Maria Manfredi (Anna Maria Manfredi), Walter Massa (Vigneti Massa), Remo Migli (Podere Campacci), Salvatore Pala (Cantine Pala), Dario Raccaro (Azienda Agricola Raccaro Dario), Giacomo Rallo (Donnafugata), Gianfranco Soldera (Case Basse).
Vino & scuola
Damiana Tervilli, direttore didattico Istituto Agrario Cerletti, di Conegliano (Treviso) e Carlo Centani, direttore didattico Istituto Agrario Sereni di Roma … per rimarcare il ruolo della scuola nella vitivinicoltura.
Il ritratto - I 20 anni delle Città del Vino …
Le Città del Vino compiono vent’anni (è nata a Siena il 21 marzo 1987). Vent’anni sono trascorsi segnando passi decisivi per il vino italiano e per i suoi territori di origine. Vent’anni in cui i produttori vitivinicoli e gli amministratori hanno capito di dover percorrere insieme la stessa strada: quella della qualità. Aiutati da una comunicazione sempre più attenta, il vino e i suoi territori sono cresciuti fino a toccare i vertici mondiali. L’associazione, per i suoi vent’anni di attività, festeggia questo evento anche assegnando alcuni riconoscimenti a personalità del mondo del vino, del giornalismo, della ricerca e della politica che, nel tempo, attraverso il loro impegno, si sono contraddistinti nella tutela, valorizzazione e promozione delle terre del vino. Il significato del premio sta nella condivisione che si hanno dei valori che animano anche l’azione delle Città del Vino: tutela dei territori, conoscenza, promozione e valorizzazione delle eccellenze italiane. Questo è il mix vincente su cui l’intero sistema Paese deve puntare per vincere la sfida della qualità. L’associazione ha ideato queste giornate di festa nelle quali ogni coordinamento regionale celebra i venti anni delle Città del Vino.
La curiosità - Il manifesto delle Città del Vino …
Per una vitivinicoltura di qualità
Il vino onesto è un prodotto della terra
Il vino è un prodotto culturale, non una bevanda anonima senza storia e territorio. La proposta della Commissione europea sulla Ocm vino (Organizzazione Comune di Mercato) introduce elementi positivi - produrre meno per competere meglio - ma con forti contraddizioni; rischia di mortificare la dimensione culturale, sociale, economica e ambientale della viticoltura.
I paesaggi del vino sono opere da tutelare, non vigneti da estirpare
La nuova Ocm vino prevede un taglio di 400 mila ettari di vigneto in Europa. Un pezzo importante della viticoltura europea rischia di sparire. Molte viticolture -soprattutto quelle difficili, di montagna e delle isole - vanno rilanciate e con esse va tutelato l’ambiente viticolo e il paesaggio.
I mestieri del vino sono un patrimonio da custodire
Il vino buono è un prodotto della terra che porta i segni di conoscenze consolidate e maturate nel tempo. I mestieri del vino vanno promossi tra le nuove generazioni per favorire il ricambio professionale, l’aggiornamento, il mantenimento dei saperi e dei redditi del mondo rurale che vive di vitivinicoltura.
Il vino buono è lentezza e saggezza, non si “fabbrica” in fretta
La Commissione europea ha autorizzato l’uso dei trucioli, una pratica enologica che consente di dare al vino un “falso” aroma di legno, abbattendo tempi e costi. Ma il vino buono non si fa così. Le buone pratiche enologiche devono restare al centro dell’attività delle aziende vitivinicole.
Onesto è quel vino che si svela
Il nuovo regolamento sui trucioli non prevede l’obbligo di indicare in etichetta il loro impiego: pertanto il consumatore non saprà e quindi non sarà in grado di scegliere mentre i produttori che intendono avvalersi di pratiche enologiche “tradizionali” saranno penalizzati da coloro che applicano pratiche furbette.
Il vino onesto è un prodotto della terra
La terra produce sempre valori positivi. È la risorsa naturale che i vitivinicoltori saggi sanno come far emergere nei loro prodotti. Il vino buono si fa in vigna, non si fabbrica in cantina.
I vitigni autoctoni sono la varietà, una polizza contro l’uniformità
L’Italia è ricca di vitigni antichi e autoctoni, un prodotto unico della terra. Ma il mercato del vino tende a impiegare solo alcuni vitigni e quindi a dimenticare la terra e la sua biodiversità.
La ricerca sul vino fa bene alla salute: bere sì, ma bere bene
Va promossa l’educazione al bere bene con moderazione. Programmi educativi nelle scuole e nelle università possono sviluppare consapevolezza intorno ai valori positivi del vino e della terra. La ricerca scientifica sul rapporto tra vino e salute va sostenuta, potenziata e sistematizzata. La divulgazione scientifica è necessaria per informare sul corretto consumo di vino a fini salutistici.
Le Città del Vino intendono coinvolgere l’opinione pubblica affinché il vino sia difeso e, con esso, siano difesi e tutelati sotto ogni profilo, ambientale, storico e culturale, i territori del vino. Pertanto invita i Sindaci e gli amministratori delle Città del Vino, i produttori vitivinicoli, i Consorzi, esponenti del mondo tecnico e scientifico, gli enoturisti e tutti i cittadini consumatori, a sottoscrivere questo Manifesto. Aderisci anche tu … www.cittadelvino.it
La buona azione - Premio alla Coop Placido Rizzotto
Andrà anche alla cooperativa Placido Rizzotto - Libera Terra per le attività meritorie svolte in questi anni reimpiegando in modo socialmente utile i terreni confiscati alla mafia il premio dei “20 Anni” delle Città del Vino. Dopo anni di abbandono le terre confiscate ai boss mafiosi del corleonese sono tornate a essere coltivate da un gruppo di giovani che nel 2001 ha fondato la Cooperativa Placido Rizzotto grazie al progetto Libera Terra, promosso dall’Associazione Libera e dalla Prefettura di Palermo. La Cooperativa sociale Placido Rizzotto opera sulle terre del Consorzio di Comuni “Sviluppo e Legalità” creando opportunità di lavoro a soggetti svantaggiati. Il metodo di coltivazione è biologico e le produzioni sono tutte artigianali e della tradizione siciliana. “E’ un riconoscimento a cui teniamo in modo particolare - ha detto il presidente di Città del Vino, Valentino Valentini - perché è indirizzato a un gruppo di persone che hanno realizzato un progetto di grande valenza sociale che permette di dare lavoro a persone svantaggiate utilizzando i terreni confiscati alla mafia. Una grande prova di legalità e umanità”.
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