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Lo strano caso di Dominique Giroud, il vigneron più famoso di Svizzera arrestato mercoledì con l’accusa di aver hackerato i computer di due giornalisti. Dietro, le inchieste giudiziarie su una presunta maxi evasione fiscale

Dominique Giroud, in Svizzera, è uno dei viticoltori più noti, non solo per gli ottimi vini che produce, ma anche per i sospetti di frode fiscale che lo accompagnano dal 2011, da quando completò gli esorbitanti lavori di ampliamento della propria cantina, pagati non si sa bene con quali soldi. Da allora, è iniziata una diatriba con la stampa che ha portato Giroud fino alle soglie della galera: mercoledì, infatti, è stato arrestato, insieme ad altre tre persone, tra cui un hacker professionista ed un investigatore privato, con l’accusa di aver hackerato i computer di alcuni giornalisti del broadcaster “Radio Television Suisse” e del quotidiano “Les Temps”, entrambi in prima linea nelle inchieste giornalistiche che lo riguardavano. A tradire Giroud, la sua ossessione per la ricerca del “traditore” che, secondo il vigneron, avrebbe venduto i propri segreti alla stampa, facendolo finire nel ciclone mediatico, pronto, adesso, a travolgerlo.

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