Che l’Italia non sia l’esempio migliore di come si spendano i fondi europei è fuor di dubbio, ma quelli dell’Ocm vino, al contrario, hanno portato, negli anni, alla nascita di decine di progetti che, senza i finanziamenti di Bruxelles, non avrebbero mai visto la luce. Certo, si poteva fare di più, ed utilizzare fino all’ultimo euro dei 102 milioni che ogni anno la Ue stanzia per la promozione sui mercati extraeuropei. L’occasione per farlo ce la offre ancora l’Europa, che ha accolto le nostre richieste ed aperto ad un uso dei fondi anche per la promozione nei Paesi Ue, come anticipato a WineNews, in anteprima, dal Presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue Paolo de Castro. A patto, però, che non riguardi le etichette aziendali, ma solo, come si evince, denominazioni e territori. Una limitazione di fronte alla quale qualcuno ha storto il naso, mentre secondo noi ogni nuova opportunità va saputa sfruttare, perché in termini di cultura enoica, per il brand Italia, c’è ancora tanto da fare, anche in Europa.
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