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UNA FESTA ORIGINALE

Pasqua 2021 “viaggiando” nel piatto, con delivery d’autore, chef in Dad e wine expert per i vini

A casa sì, in zona rossa, con il piacere del cibo e del vino come da tradizione, ma anche sperimentando qualcosa di speciale con tutta la famiglia

A casa sì, costretti ancora una volta dalla zona rossa “nazionale”, con il piacere quanto mai consolatorio di questi tempi di condividere il buon cibo ed un ottimo vino, come del resto è tradizione, ma anche sperimentando qualcosa di speciale con tutta la famiglia. Ecco la Pasqua 2021. Per renderla una festa originale, si va dal mettersi come sempre ai fornelli per preparare il classico pranzo pasquale ma con le ricette della tradizione di un altro territorio, “viaggiando” almeno nel piatto, o rivisitate dalla cucina contemporanea - con la possibilità di cucinare anche “in Dad” con gli chef - ai delivery dei grandi chef, se ancora non li abbiamo provati, per una tavola davvero d’autore. Ma a circolare, è anche l’idea di “mini-viaggi” in Italia fin dove è possibile, come negli hotel della nostra stessa città, con un classico pranzo pasquale in famiglia nei loro celebri ristoranti. In tutti casi per WineNews, che ha selezionato tante idee per tutti anche per Pasquetta - come il cestino a domicilio per un pic-nic in giardino - c’è un’unica regola: stappare un grande vino che renda la festività indimenticabile.
Per farlo, è possibile affidarsi anche ad alcuni tra i maggiori esperti di vino, come la storica enoteca Trimani di Roma, da dove Carla, Paolo e Francesco Trimani consigliano e propongono etichette per il delivery di Pasqua, italiane e non solo, dal Franciacorta allo Champagne, dal Brunello di Montalcino al Barbaresco, dalla Barbera al Lambrusco, dall’Aglianico all’Etna, dal Recioto al Pinot Grigio, dalla loro grandissima carta di vini, accompagnati da specialità pasquali come il Casatiello e la Torta al formaggio, ma anche cappellacci, agnello e capretto, le uova con gli asparagi di campo ed alcune tra le maggiori prelibatezze italiane come la corallina di maiale, il culatello di Zibello e il pecorino romano. E, ovviamente, con piatti di stagione della loro tradizione, come la vignarola, con le primizie che arrivano direttamente dalla campagna romana. L’idea originale dell’Enoteca Longo di Legnano è anche “L’Olio di Pasqua” (con sorpresa), un dono augurale di speranza nel futuro, che nasce in Umbria da olive di varietà Moraiolo, Leccino e Frantoio coltivate nella Dop dei Colli tra Assisi e Spoleto. Enowinery.it di Enoitalia lancia invece box degustazione per Pasqua e Pasquetta dal mondo dell’e-commerce, da quello dedicato all’aperitivo con il Prosecco Doc Rosè ai meatlovers che non si faranno mancare una classica grigliata.
Del resto, stappare un vino, si sa, è un po’ come viaggiare, ora più che mai che il Covid non ce lo permette, anche nella tradizione stessa della Pasqua, meglio ancora con gli abbinamenti di piatti suggeriti dalle stesse cantine italiane: dalle etichette del Collio con il prosciutto “austroungarico” cotto nel pane o il Picolit e il Ramandolo con i cjarsons citati sin dal Trecento del Friuli, ai vini dell’Oltrepò Pavese con la “Ra turta d’armandor”, il dolce servito nei banchetti dei Malaspina ad ospiti illustri come Dante, come racconta Torrevilla, l’Associazione di Vignaioli dell’Oltrepò Pavese (che produce anche il rosso frizzante “Sangue di Giuda”, per restare in tema); da ricette come l’“Agnello Dogajolo: kebab d’agnello, zucchine a scapece, salsa yogurt e menta, briciole di pane al pomodoro” dedicata dall’home chef Andrea Golino al Dogajolo di Carpineto, a quella della schiaccia di Pasqua dello chef Gianpiero Cesarini per accompagnare il Tinaia di Monteverro; dalla Cantina Valle Isarco che ha chiesto ad 11 chef italiani, dal Trentino alla Sicilia, 22 ricette originali per un perfetto wine pairing con i suoi vini di punta, i bianchi Sylvaner e Kerner, ai “Dolci di Pasqua”, vera e propria trasmissione su Sky Uno, Now e Tv8 (fino al 4 aprile) con l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti Docg che accompagnano i maestri pasticceri Sal De Riso, Roberto Rinaldini, Luigi Biasetto e Andrea Tortora alla scoperta delle prelibatezze dolciarie italiane, senza dimenticare il Vin Santo di tante cantine.
E, allora, con queste premesse, che sia prima di tutto una Pasqua in famiglia. Anche in hotel. Come all’Armani Hotel Milano di Milano, dove per tutta la famiglia c’è il “Weekend di Pasqua” (3-4 aprile), con camera o suite, e un pranzo d’autore firmato dall’executive chef Francesco Mascheroni all’Armani/Ristorante al settimo piano. Nel menu, sapori che sanno di casa con un tocco di giochi cromatici, tra “Come una lasagna, bolognese di vitello” e il classico “Agnello cotto stufato alle erbe”, “Torta pasqualina” e “Uova sode biologiche”, “Asparagi tiepidi al burro nocciola” e i dolci-simbolo, dall’uovo al cioccolato alla colomba pasquale. Nel boom del delivery, per chi ancora non ha provato una proposta d’autore dei grandi chef, la Pasqua può essere l’occasione. Firmato dagli chef Vincenzo e Antonio Lebano del ristorante Terrazza Gallia dell’Excelsior Hotel Gallia, sempre a Milano, arriva direttamente a domicilio un menu tutto italiano, ispirato alle loro radici campane e napoletane, con piatti come l’“Antipasto all’italiana” con le classiche uova sode, la giardiniera della nonna e gli asparagi al vapore accompagnati dal “Casatiello Napoletano”, il lievitato tipico della tradizione pasquale, seguiti dalla “Lasagnetta di pesce” e da un altro grande classico come l’“Agnello al forno con patate, cipollotti e piselli”, e, per finire la “regina” della festa, la Pastiera. I vini? A sceglierli, è il sommelier Paolo Porfidi. Tra le più celebri Pastiere napoletane c’è anche quella del laboratorio artigianale dello chef Antonino Cannavacciuolo, che adotta la tecnica della vasocottura per realizzare il dolce tipico della sua terra. Per un “tocco d’autore” ci sono anche la “Colomba artigianale della Gherardesca” firmata con il maestro pasticcere David Bedu, uova di cioccolato con sorpresa personalizzata e un menù da asporto con un setup tavola di Frette e lo Champagne Krug, tutti in un “cestino pasquale” all inclusive de “Il Palagio Ristorante” del Four Seasons Hotel Firenze e dello chef stellato Vito Mollica, anche per Pasquetta. Ma, dai delivery a Milano di chef come Andrea Berton, Claudio Sadler (con l’uovo di cioccolato in edizione limitata realizzato con il maestro pasticcere Gianluca Fusto) ed Eugenio Boer, si può iniziare anche fin dal mattino, come con la box della colazione di Pasqua con pizza al formaggio, corallina e capocollo, uova sode, marzolina, coratella d’agnello e carciofi e pastiera dello chef Daniel Celso e del maestro pasticcere Andrea Fiori del Con.tro Bistrot di Roma.
Originale e divertente, il progetto “Chef in streaming” dei fratelli Salvatore e Vincenzo Butticé de “Il Moro” di Monza continua anche per Pasqua e Pasquetta, per cucinare insieme agli chef in diretta streaming, come si avesse un personal chef a casa propria o “in Dad”, ricette tipiche della tradizione italiana con i prodotti che arrivano a domicilio in una box. Anche lo chef Rocco De Santis del Ristorante Santa Elisabetta del Brunelleschi Hotel di Firenze, invita a cimentarsi nel preparare una ricetta stellata a casa per celebrare la Pasqua: l’“Agnello arrosto, caprino del Mugello, levistico e cipollotto caramellato”. La “Galantina di agnello sambucano ai carciofi, spugnole, gamberi di fiume e tartufo nero” è invece la ricetta pasquale proposta dallo chef stellato Fabrizio Tesse del ristorante Carignano del Grand Hotel Sitea di Torino. Ma il menu più insolito da sperimentare, è quello con le ricette a base di caffè dell’Istituto Espresso Italiano che reinterpreta la tradizione gastronomica di Pasqua, dalle “Uova in cocotte con asparagi, salmone e caffè” al “Tortino di colomba artigianale, mousse al caffè e scaglie di cioccolato extrafondente al sale di Cervia”, dal tiramisù servito nell’uovo di cioccolato ad uno speciale “Easter Egg Cortado”. Non dimenticando la Pasquetta, senza la classica gita fuori porta, ma con un pic-nic in giardino con un cestino a domicilio come quello della “Easter Box” di God Save The Food di Milano.
Dal “Colors” di Bodrato, l’uovo di cioccolata di design ispirato ad un quadro di Pollock, all’uovo Presìdio Slow Food di Pallone di Gravina, dalla grigliata di Pasquetta del Macellaio al menu pasquale della “Taverna del Re”, il bistrot torinese dello chef stellato Ugo Alciati, con una delle oltre 50.000 bottiglie dell’enoteca, sono solo alcune delle proposte più particolari di Eataly. Quello di Peck Milano è invece un uovo di cioccolato che celebra il vino, “Chocolate Grape”, e che rappresenta un acino d’uva appena raccolto dal suo tralcio di vite. Ma ci sono anche la colomba che nasce tra gli scavi di Pompei nell’antica pasticceria De Vivo, e “la colomba di montagna”, che nasce a 1.800 metri d’altitudine, a Riale nell’Alta Val Formazza piemontese, grazie allo chef Matteo Sormani della locanda “Walser Schtuba”, ultimo avamposto gourmet italiano prima della Svizzera. E cosa succede quando l’arte della pasticceria italiana incontra quella giapponese? Nascono l’Uovo Hiromi e l’Uovo Matcha dell’Hiromi Cake di Roma.
E non solo i grandi vini: per Pasqua è perfetta anche la birra, a patto che sia artigianale, una tradizione longeva legata alle abbazie belghe, dove venivano preparate birre corpose per sopperire al digiuno imposto dalla Quaresima. Il consiglio per l’abbinamento, arriva dalla Franciacorta e dal mastro birraio Claudio Gritti, fondatore di Gritz, tra i pochissimi al mondo specializzato nella produzione senza glutine, per il quale una Weiss come, la “Weiss della Barbara”, può accompagnare tutto il pasto di tradizione, dall’antipasto al dessert.
Per non farsi mancare niente, la classica e divertente caccia alle uova di Pasqua può essere anche virtuale, come con la sfida “Easter egg hunt” lanciata sui social ai followers di tutto il mondo da Tiqets. Il premio? Biglietti gratuiti per visitare musei ed attrazioni, quando riapriranno, e come avremmo fatto magari nella classica gita fuori porta di Pasquetta. Infine un’idea davvero solidale: “Adotta un agricoltore” e la sua cultura contadina, tra i “Coltivatori di Emozioni”, social farming italiana che sostiene e rilancia le piccole realtà agricole, in collaborazione con “I Borghi più belli d’Italia” per salvaguardare i territori rurali a rischio di abbandono e lo chef Simone Rugiati come ambasciatore degli “orafi della terra”, e con un sistema di aiuto e ricompensa che dona ore lavoro destinate alla semina, all’aratura, alla trebbiatura e alla raccolta in cambio dei loro prodotti, dal Peperone Pontecorvo Dop di Frosinone al Morbidone dell’Oratino, dallo Zafferano di Navelli al Carciofo violetto di Niscemi in Sicilia. Nel vero spirito di Pasqua.

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