02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

QUERELLE DEL MOSCATO TRA PUGLIA E PIEMONTE: IL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE DÀ RAGIONE ALL’ASSOMOSCATO PUGLIA E BACCHETTA IL PIEMONTE SULLE ECCEDENZE DELL’ASTI DOCG, INVITANDOLO “AD ASSICURARE LA CORRETTA APPLICAZIONE DELLE DISPOSIZIONI”

Il Ministero delle Politiche Agricole “dà ragione all’Assomoscato Puglia e bacchetta il Piemonte sulle eccedenze dell’Asti Docg”: lo sottolinea in una nota il presidente dell’Associazione di produttori di Moscato Puglia, Angelo Calella intervenendo in merito “alle tanto contestate eccedenze del moscato piemontese Docg”.

“Il Ministero - secondo quanto riferisce l’associazione pugliese - ha invitato (con protocollo. n. 52795 del 21.10.2013) la Regione Piemonte ad assicurare la corretta applicazione delle disposizioni della determinazione n. 770 del 6 settembre scorso con cui proprio il Piemonte decise in merito al declassamento delle eccedenze dei Moscati d’Asti Docg, fregiandosi del marchio “Moscato” anche se vietato in base alla precedente circolare ministeriale n.08/03 del 2 agosto scorso”.

Una formulazione Regionale che, di fatto, aveva posto un veto all’ingresso di mosti destinati a vini senza Dop e Igp. E “questo - come annunciò all’epoca Angelo Calella, presidente di Assomoscato Puglia - blocca le nostre vendite verso il Piemonte che è la Regione che fino allo scorso anno è stato il migliore acquirente del nostro prodotto”.

Nella vicenda è ora intervenuto direttamente il Ministero, che ha giudicato “non corretta o impropria” la dicitura in etichetta, per gli esuberi in resa di uva per ettaro, della Docg Moscato d’Asti piemontese, come “mosti di uve parzialmente fermentati da uve aromatiche Moscato”.

“Una sottigliezza letterale che di fatto - evidenzia l’associazione pugliese dei produttori di moscato - creava uno sbarramento all’ingresso di altri mosti da Moscato e Malvasia da altre Regioni, in particolare la Puglia, un best producer. L’uso dell’indicazione del vitigno infatti è vietato per vini senza Dop o Igp”. Il Mipaaf ha dunque “invitato” il Piemonte a modificare la propria legislazione in materia, contrastante con quella nazionale.

“Bisogna vincere la resistenza di parte dei grossi industriali piemontesi che in questi anni - sottolinea Calella - hanno prodotto e commercializzato Moscato spumante ad appena 2 euro la bottiglia, per milioni di bottiglie facendo in effetti ridurre di molto (in concorrenza) il consumo dell’Asti Docg, specialmente nei paesi emergenti”.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli