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ESTATE

Reali, virtuali, a numero chiuso, intimi: la ripartenza (resiliente) degli eventi del vino

Dal Jazz & Wine a Collisioni, dal Bardolino ai 150 anni di Cantina Apollonio, dalla disfida Caprai vs Hofstätter, al brindisi di Kettmeir

Ripartire non è uno slogan vuoto, ma una necessità impellente. E non solo di natura economica, quanto sociale ed umana. Ripartire per riappropriarsi di una normalità sospesa da mesi, per tornare a muoversi liberamente ed a godere, insieme, nei limiti del possibile e del consentito, di spazi, cibo, vino, musica, essenzialmente di tutto ciò che rende la vita un po’ più bella. Specie in estate, quando gli eventi di ogni tipo animano i week end e le serate più calde, dal Nord al Sud del Belpaese. Di molti si sentirà indubbiamente la mancanza, ma il mondo del vino sembra tornare, piacevolmente, in fermento, con appuntamenti, in forma riveduta e corretta, che tornano a riempire i calendari dei wine lover di cerchietti rossi. Alcuni reali, altri virtuali, altri ancora a numero chiuso, ma la ripartenza del vino è fatta così, ha bisogno di farsi resiliente, per farsi come sempre motore del turismo nei territori, “orfani” di una parte importante di turisti stranieri, ma pronti ad accogliere i wine lover da ovunque arriveranno. È in questo quadro che le location più belle di Montalcino e delle terre del Brunello faranno eccezionalmente da cornice a “Jazz & Wine in Montalcino”, il festival organizzato ogni estate dalla Castello Banfi insieme al Comune di Montalcuno, che con quattro grandi concerti, mentre i festeggiamenti saranno perlopiù virtuali (almeno per ora) per i 150 anni della griffe pugliese Cantina Apollonio, e poi c'è la serie di eventi che animeranno l’estate sulle sponde del Lago di Garda con il Chiaretto di Bardolino, ed ancora il primo appuntamento di “Collisioni”, a Barolo, insieme ai vini del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, l’incontro tra il “Re del Sagrantino” Marco Caprai e il “Re del Pinot Nero” Martin Foradori Hofstätter, in Alto Adige, dove andrà in scena, ma solo per pochi intimi, anche il brindisi della cantina Kettmeir insieme alla cucina tre stelle Michelin di chef Norbert Niederkofler. E poi, il Vino Santo Trentino, uno dei pochi vini al mondo riconosciuti Presidio Slow Food, che dopo la lunga attesa causata proprio dall'emergenza Covid-19, domani apre finalmente le porte al pubblico della Casa Caveau Vino Santo di Padergone, nella Valle dei Laghi.
E allora, saranno Nick the Nightfly, Fabrizio Bosso e Julian Olivier Mazariello, Girotto, Servillo, Mangalavite e Rosalia de Souza, dal 30 luglio al 2 agosto, nel segno della speranza e della fiducia, nelle location più belle di Montalcino e delle terre del Brunello a fare eccezionalmente da cornice, a far suonare ancora una volta il “Jazz & Wine in Montalcino” (edizione n. 23), la rassegna musicale voluta da Castello Banfi
, azienda simbolo del territorio, e dal Comune di Montalcino con la storica collaborazione della famiglia Rubei dell’Alexanderplatz di Roma, diventato negli anni dei festival musicali più interessanti e longevi d’Europa. Si apre il 30 luglio, nella suggestiva cornice del Castello di Poggio alle Mura, con un grande ritorno, quello di Nick the Nightfly. La storica voce di Montecarlo sarà accompagnato dal suo storico quintetto per un concerto che si preannuncia ricco di sonorità e contaminazioni musicali, come solo il jazz sa fare. Si rimane a Poggio alle Mura anche per il secondo concerto, quello del 31 luglio, con l’esibizione del duo Bosso - Mazzariello. Fabrizio Bosso e Julian Olivier Mazariello non hanno bisogno di presentazioni e rappresentano quanto di meglio il panorama jazz nazionale possa oggi offrire. Amici e collaboratori da oltre 18 anni, presenteranno un progetto assolutamente unico ed intimo, con composizioni originali e reinterpretazioni di grandi classici del jazz e non solo. Grande concerto e grandissima location per il terzo appuntamento, quello del 1 agosto, che si svolgerà nella suggestiva cornice della millenaria Abbazia di Sant’Antimo, con la performance del trio Girotto, Servillo, Mangalavite, tre artisti a tutto tondo, per una notte che si preannuncia semplicemente magica. Il trio, già in passato al Jazz & Wine, ritorna con un progetto legato all'ultima loro opera discografica, “Parientes”. Chiusura, 2 agosto, con l’artista brasiliana Rosalia de Souza che si esibirà nel cuore di Montalcino, in Piazza del Popolo. Sonorità latine, ma anche reinterpretazione di grandi classici internazionali, per una grandissima voce internazionale, accompagnata dal suo quintetto, che stupirà per sonorità, classe e personalità.
L’appuntamento più atteso, quello con “Collisioni”, il Festival Agrirock che ogni estate infiamma Barolo, torna a farsi sentire, per quanto possibile, con un aperitivo musicale per tornare a mettere al centro i prodotti di eccellenza del territorio piemontese, a partire dalle etichette del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato (dalla Barbera d’Asti alla Barbera d’Asti Superiore, dal Cortese del Monferrato al Grignolino d’Asti, dal Piemonte Chardonnay al Ruchè di Castagnole Monferrato), abbinati alla immortale musica del cantautorato italiano, per un connubio che ispira coraggio e bellezza: il 25 ed il 26 giugno appuntamento nel cortile del Castello di Barolo. Un messaggio per esprimere in che modo il territorio piemontese è pronto a ripartire, rispettando le misure di sicurezza e lasciandosi guidare dalle ispirazioni suggerite dai patrimoni enologici, gastronomici e culturali italiani e, in particolare, delle colline Unesco. Un’occasione di socialità che trova nel vino un elemento di aggregazione e un ponte verso nuove situazioni di ritrovo e di incontro, ma che ricorda anche il valore turistico, enogastronomico e economico di un territorio unito da uno stesso desiderio di ricominciare. “L’evento di Barolo è un segnale importante per i nostri produttori e il nostro pubblico - dice Filippo Mobrici, Presidente del Consorzio Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato - ed è la prima occasione che abbiamo per ripartire, per tornare in quegli spazi che avevamo dovuto abbandonare a causa dell’emergenza sanitaria. Con prudenza e rispetto della sicurezza, dobbiamo tornare a guardare avanti”.
Il Chiaretto di Bardolino, invece, è stato protagonista della ripartenza del turismo a Verona e sul Lago di Garda, all’insegna del connubio con la musica: il 21 giugno è andato in scena il primo di una lunga serie di appuntamenti estivi, che ha celebrato la giornata nazionale del vino rosa #oggirosa (proclamata da Rosautoctono, l’Istituto del vino rosa autoctono italiano), la Festa europea della Musica e l’arrivo dell’estate, con i calici di Chiaretto di Bardolino che hanno accompagnato i vari concerti live, a Verona e Bardolino, dove gli eventi dedicati al Chiaretto animeranno il resto dell’estate (il 27 e 28 giugno Chiaretto Bardolino On the Road, con quattro percorsi di degustazione tra le colline e il centro storico, il 4 e 5 luglio ci sarà Chiaretto in Cantina, con le cantine aperte ai visitatori, mentre l’11 e 12 luglio per Chiaretto in Centro i bar e i ristoranti, “vestiti” di rosa, proporranno il Chiaretto nei calici che omaggiano il vino rosa).
In Puglia, Cantina Apollonio, nonostante tutto, festeggia i suoi 150 anni di vita, perché la storia non si ferma, anche se le celebrazioni, almeno per ora, “saranno solo virtuali”, come racconta a WineNews Massimiliano Apollonio, alla guida, insieme a Marcello, dell’azienda fondata nel 1870 da Noè Apollonnio. “Nelle prossime settimane, proveremo a capire cosa potremo fare, fisicamente, da qui a fine anno. Nel frattempo stiamo organizzando il Premio Apollonio (che da 15 anni celebra i protagonisti della cultura pugliese in Italia e nel mondo: Renzo Arbore, Antonio Caprarica, Giuliano Sangiorgi, Ennio Capasa, Ferzan Ozpetek - cittadino onorario di Lecce per il film “Mine vaganti”-, il Premio Oscar Helen Mirren - cittadina onoraria di Tiggiano, comune del Basso Salento dove l’attrice vive con il marito Taylor Hackford buona parte dell’anno - e l’attore italo-americano John Turturro), che trasmetteremo solo in diretta social. È impossibile fare diversamente, il Rettorato dell’Università del Salento, a Lecce, è troppo piccolo per garantire il distanziamento sociale. Stiamo lavorando con Neri Marcorè (direttore artistico del Premio, ndr) per scegliere il nome giusto, che garantisca abbastanza richiamo - spiega Massimiliano Apollonio - da portare la gente davanti allo schermo dopo mesi di dirette web. Inoltre, ci sarà un libro che celebrerà il Premio, con i racconti di dieci vincitori del passato che premieranno, simbolicamente, i protagonisti della cultura pugliese del passato, come Rodolfo Valentino e Carmelo Bene. Ogni storia sarà accompagnata dai disegni di Lillo, del duo comico Lillo e Greg. E poi, come detto, speriamo entro fine anno di celebrare a dovere, magari con una verticale di vecchie annate dell’azienda”.
Il 9 luglio, nella tenuta Barthenau, nel cuore dell’altopiano di Mazon, tra le vigne di Pinot Nero di Hofstätter, serata in vigna (aperta al pubblico su prenotazione) tra degustazioni alla cieca e viaggi sensoriali inaspettati: protagonisti il “Re del Sagrantino” Marco Caprai e il “Re del Pinot Nero” Martin Foradori Hofstätter, che si confronteranno amichevolmente a colpi di degustazioni alla cieca e di chicche, che per questa occasione straordinaria usciranno dalle loro personali cantine. Il deus ex machina della Arnaldo Caprai di Montefalco e il rappresentante della quarta generazione alla guida della tenuta di Tramin-Termeno, hanno pensato infatti di mettere a confronto territori, tecniche di vinificazione, vitigni autoctoni e filosofie aziendali in una serata dedicata a sommelier, appassionati e addetti ai lavori. Si inizia con il Barthenau Vigna S. Urbano Pinot Nero di Hofstätter, cui Caprai risponde nel calice con il Malcompare, 100% Pinot Nero firmato da Michel Rolland. Sempre “blind” anche il confronto sulle due declinazioni di Sauvignon: da una parte il Sauvignon di Caprai, dall’altra l’Oberkerschbaum Sauvignon di Hofstätter, che porterà poi nei calici un Gewürztraminer affinato in anfora, che se la vedrà con la Cuvée Secrète di Caprai. Infine, i riflettori dei rossi non alla cieca sulle etichette che meglio raccontano le radici della loro viticoltura: Vigna Steinraffler Lagrein, l’autoctono di Hofstätter, e il Sagrantino di Montefalco Spinning Beauty di Caprai. Chi vincerà? Ai wine lover l’ardua sentenza.
E poi, come anticipato, ci sono diversi appuntamenti privati delle cantine, alcuni per pochi intimi, come il brindisi con gli ottimi metodo classico della cantina altoatesina Kettmeir per il 25 giugno, legato poi anche ad un appuntamento in alta quota, a Plan de Corones, nel cuore delle Dolomiti, dallo chef 3 stelle Michelin Norbert Niederkofler.

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