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RUMORS - MONTALCINO: INDAGINI “PALMO A PALMO” NEI VIGNETI DEL BRUNELLO

Italia
Uno dei vitigni principe dell'enologia italiana: il Sangiovese

Stando ai rumors, un’indagine sui vigneti iscritti all’Albo del Brunello è in atto da parte delle autorità competenti (Repressione Frodi, Guardia di Finanza …), che hanno prelevato dei fascicoli al Consorzio.
Il Consorzio del Brunello di Montalcino, negli ultimi anni, e sulla base della legge dell’“erga omnes” - Decreto Ministeriale del 29 maggio 2002 (che concede, in poche parole, ai Consorzi il controllo dalla vigna alla bottiglia, ndr), ha compiuto un vasto e articolato lavoro di controllo sul 100% dei vigneti di Brunello di Montalcino. Il Consorzio ha, sempre stando ai rumors, su oltre il 99% dei vigneti dei 250 produttori, riscontrato la loro conformità.
Alla luce dei rumors, il territorio di Montalcino sembra essere in grado di controllare e tutelare il lavoro dei tanti produttori, grandi e piccoli, che agiscono nel rispetto delle regole di questa denominazione tra le più prestigiose ed importanti del mondo.

Le posizioni - Rumors dai blog … Da vinoalvino.org
a James Suckling (Wine Spectator)

Smoke and Fire in Montalcino
Posted: 02:48 pm et, March 21, 2008
Rumors spread fast in Italy, just like any other wine region. I think a lot arise from jealousy among wine producers. I really hate it ... But sometimes there is some truth to them. The most recent rumor is how about one-third of the producers in Montalcino are being investigated for blending wines from the south of Italy into their 2003 Brunellos. I was shocked, to say the least, even completely pissed off. How could Brunello producers do such a thing after years of building their region’s reputation as one of the best in Italy? Plus, it’s one of my favorite wine regions in the world! They appear to just be rumors. And apparently there is no basis for such terrible hearsay, at least that’s what my sources say. Granted, there is an investigation at the moment being conducted by the growers association in Montalcino to check that all vineyards under the Brunello di Montalcino Docg(Denominazione di Origine Controllata e Garantita) are abiding by the regulations of Italy’s highest quality wine designation. In other words, they are confirming that all the grapes in these vineyards are in fact Sangiovese. Brunello must be pure Sangiovese, according to the law. The Consorzio del Vino Brunello di Montalcino would not comment on its findings. But solid sources in the region say a number of vineyards have been found with a tiny percentage of other grape types in their vineyards, from Cabernet Sauvignon and Merlot to Chardonnay and Trebbiano. I don’t know how widespread this problem is, and the Consorzio will reveal its findings when the investigation is done. But I don’t think is going to be a big deal. The vines can be changed over to Sangiovese. It’s possible that a wine producer could have intentionally planted other grape types to boost the color, structure and fruitiness of Brunello. Sangiovese can be a bit thin at times, and Brunello is aged for a long time in barrel or vat before bottling. It’s legal to have other grapes in areas such as Chanti Classico, and many super Tuscan producers do the same with their Sangiovese. But, my sources say that it is most likely an honest mistake whereby the wrong bench grafts of vines were used when the vineyards were originally planted.
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Traduzione: Fumo e arrosto a Montalcino
Le voci si mettono in giro velocemente in Italia, proprio come in ogni altra regione enologica. Penso che la maggior parte nascano dalla gelosia tra produttori. Le odio ... Ma talvolta c’è un fondo di verità in tutto questo. Le voci più recenti riguardano circa un terzo di produttori di Montalcino che sono stati messi sotto inchiesta per aver mischiato al loro Brunello 2003 del vino di provenienza del Sud Italia. Sono a dir poco scioccato, addirittura infuriato. Come potrebbero i produttori di Brunello fare una cosa simile dopo anni di costruzione della reputazione della loro zona come una delle migliori d'Italia? In più, è una delle mie zone vitivinicole preferite nel mondo! Questi sembrano essere soltanto dei pettegolezzi. E evidentemente non ci sono le basi per una simile terribile diceria, per lo meno questo è ciò che dicono le mie fonti. È confermato: in questo momento è in corso un’indagine condotta dall’associazione dei coltivatori a Montalcino per controllare che tutti i vigneti iscritti nella denominazione Brunello di Montalcino Docg siano conformi alle regolamentazioni della designazione del vino italiano di più elevata qualità. In altre parole essi stanno confermando che tutte le uve di questi vigneti siano in realtà Sangiovese. Il Brunello deve essere Sangiovese in purezza, stando al disciplinare. Il Consorzio del vino Brunello di Montalcino sembra non rilasciare commenti sui suoi esiti. Ma, fonti sicure nella zona, dicono che in un certo numero di vigneti siano state trovate minuscole percentuali di altri tipi di uve dal Cabernet Sauvignon al Merlot, dallo Chardonnay al Trebbiano. Non so di quali dimensioni sia questo problema e il Consorzio rivelerà i suoi risultati quando l'inchiesta sarà conclusa. Tuttavia io non credo salterà fuori un grosso affare. Le viti possono essere sostituite con piante di Sangiovese. È possibile che un produttore di vino possa aver intenzionalmente piantato altri tipi di uva per migliorare il colore, la struttura e l’aromaticità del Brunello. Il Sangiovese può essere un po’ magro talvolta e il Brunello viene invecchiato per un lungo periodo in botte di rovere o in tino d’acciaio prima di essere imbottigliato. È legale possedere altre uve in aree come quella del Chianti Classico e molti produttori di Super Tuscan fanno la stessa cosa con i loro Sangiovese. Ma le mie fonti sostengono che si tratta con tutta probabilità di un onesto errore secondo cui è stata usata una partita sbagliata di barbatelle, mentre venivano inizialmente piantate le vigne.

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