
Il Salone del Vino raddoppia e rilancia il suo obiettivo: “essere il luogo d’incontro di tutti i professionisti del vino, il forum dove analizzare tendenze e prospettive del mercato, la “piazza” dove gli affari del vino si possono fare in una cornice d’assoluta efficienza e professionalità, il salotto dove il vino, i produttori, le cantine assumono il protagonismo che meritano”. Ed il bis del Salone, organizzato dal Lingotto Fiere di Alfredo Cazzola, è da oggi realtà ed il “made in Italy” del vino sarà dunque di nuovo protagonista a livello internazionale a Torino dal 22 al 25 novembre, grazie anche alla collaborazione dell’Enoteca Italiana di Siena, l’Unione Italiana Vini, il Movimento Turismo del Vino, l’Associazione Italiana Sommelier e l’Enoteca regionale del Piemonte.
Gli argomenti
Saranno due i temi caratterizzanti del Salone del Vino: il rapporto cibo-vino e il rapporto vino-finanza. Il primo tema sarà il filo conduttore alle iniziative tese ad esaltare la qualità del nostro vino, il secondo sarà la “testa di serie” dei convegni economici, tecnici e professionali. A “dettare” questi temi sono come sempre l’osservazione del mercato e l’auspicio di interpretare al meglio i desideri e le esigenze delle aziende e degli operatori del mondo del vino.
Vino e cibo: ad animare questo argomento saranno sia la giornata dedicata agli operatori della ristorazione sia i seminari, che verranno organizzati al Salone. In particolare, cinque chef di livello mondiale, provenienti dai cinque continenti, terranno lezioni su come sta cambiando il gusto internazionale. Altri quattro grandi ristoratori, che possiedono le più importanti cantine del mondo, si intratterranno sui giusti abbinamenti. Inoltre, sarà rilanciato l’interrogativo: “è giusto degustare i vini non accompagnati dai cibi per giudicarne davvero la qualità?”. Accanto a questo workshop, altri saranno gli incontri ed i seminari sempre inerenti il tema vino e cibo.
Vino e finanza: questo tema è la “testa di serie” dei convegni del Salone del Vino. Si parlerà di strumenti finanziari, di attività di merger, di bilanci delle aziende e di sostegni all’export. Interverranno alcuni dei più qualificati operatori finanziari e bancari, oltre ai migliori imprenditori del vino, per avere un panorama il più possibile concreto dell’evoluzione del mercato.
Vino e tendenze: questa è una tematica innovativa, che viene introdotta nell’attività culturale-formativa del Salone e che tende ad indagare l’evoluzione del mercato del vino sotto tre aspetti: 1) l’evoluzione del gusto internazionale; 2) l’evoluzione dei comportamenti di consumo del vino; 3) l’evoluzione della produzione del vino in rapporto al mercato. Da questi approfondimenti deriverà anche la definizione del vino italiano come vino glocal, nel senso che esso tende ad inserirsi sul mercato mondiale che è ormai globale, ma anche esaltandone le peculiarità degli autoctoni e la tradizione enoica italiana che in questo senso è “locale”. A questa provocazione culturale cercheranno di rispondere vari convegni, degustazioni e analisi di mercato che animeranno la “quattro giorni” del Vino. Ed, a questo proposito, non va trascurato il lavoro di indagine, compiuto in questi mesi dall’Osservatorio del Salone del Vino - centro studi no profit sorto nelle attività del Salone del Vino - che, nelle sue mensili rilevazioni statistiche, divenute un punto di riferimento tecnico-scientifico per tutti gli operatori del settore, ha monitorato tendenze del gusto, andamento dei prezzi ed evoluzione del mercato del vino.
Altri temi “caldi” relativamente alla convegnistica ed ai seminari saranno sicuramente: i prezzi del vino, gli Ogm e la viticoltura, i tappi e il vino, la salute e le dimensioni del vigneto Italia, l’uso o l’abuso della barrique, il vino e la moda e la moda del vino. Il Salone del Vino si caratterizzerà, come nel 2001, per la presenza di momenti formativi con seminari e workshops rivolti ai diversi aspetti delle attività di un’azienda vitivinicola, ed anche per la presentazione delle più importanti guide enoiche italiane e straniere, oltre che per le degustazioni a tema e per i seminari riservati alla stampa di settore.
Le caratteristiche
Anche il Salone del Vino 2002 continuerà a caratterizzarsi come esclusivamente professionale, aperto soltanto ad operatori del settore. Diversamente dall’esordio, il calendario di quest’anno prevede il lunedì per facilitare l’afflusso al Lingotto dei ristoratori e dei gestori di wine-bar, ai quali quella giornata sarà espressamente dedicata. Il Salone si struttura, dunque, come un luogo d’incontro e di scambio tra tutti gli operatori del world wine e vuole offrire - così come fortemente richiesto dal mercato - pari opportunità commerciali e di visibilità a tutti gli operatori. Al centro dell’evento ci saranno ancora i territori e i produttori emergenti per consentire alle cantine di qualità di amplificare il loro messaggio e di offrire al mercato attraverso i loro prodotti nuove opportunità. In particolare, quest’anno il Lingotto sarà una sorta di meeting point mondiale per produttori, esperti, winemakers, buyers, importatori di tutto il mondo. E’ stata, infatti, fortemente incrementata l’attività di promozione all’estero del Salone sia attraverso la rinnovata partnership con l’Ice (Istituto per il Commercio Estero) sia attraverso contatti diretti con i più importanti operatori internazionali. Fin dalle prossime settimane, partirà un road show nelle principali città europee, nord americane, asiatiche e sudamericane per illustrare i temi del Salone del Vino ai più qualificati operatori esteri e per organizzare la loro partecipazione all’evento di Lingotto Fiere.
I protagonisti
Saranno ancora le cantine d’alta qualità e quelle emergenti, le protagoniste di questa edizione, ma il cast di prima grandezza a livello mondiale, proposto dalla kermesse di Lingotto Fiere, si amplia. Accanto alle più prestigiose griffes dell’enologia nazionale ed internazionale, è prevista la partecipazione delle migliori terre da vino d’Italia. Saranno presenti con stand le regioni Toscana, Piemonte, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Lombardia. Oltre alle regioni, il precatalogo del Salone evidenzierà la partecipazione di numerosi importatori stranieri, dei gruppi editoriali di maggiore interesse per il mondo del vino e delle associazioni più importanti sia di categoria che di produttori. Tra i protagonisti del Salone del Vino, ci saranno poi sicuramente i più importanti wine writer internazionali e italiani, con conferenze ed incontri per presentare le loro più recenti fatiche editoriali ma anche per fare del Salone un osservatorio privilegiato per “indagare” il vino italiano d’eccellenza. Le maggiori associazioni del mondo del vino si incontreranno a Torino per riunioni di vertice e appuntamenti istituzionali di fondamentale importanza.
I numeri
Il Salone del Vino 2002 punta veramente al raddoppio: già nel 2001 è stata un successo, con oltre 800 cantine che hanno partecipato, 560 giornalisti italiani e stranieri accreditati e 30.000 operatori professionali. Quest’anno si stima che non meno di 1.200 saranno le aziende che prenderanno parte al “Salone del Vino” e che non meno di 50.000 operatori (di cui una buona metà proveniente dall’estero) lo visiteranno. L’area espositiva dovrebbe essere di oltre 35.000 metri quadrati ed ospitare cantine provenienti da tutte e 20 le regioni italiane. Le stime sugli accrediti stampa parlano di non meno di 600 giornalisti tra italiani e stranieri.
La “location” e i servizi
Lingotto Fiere di Torino ospiterà il Salone del Vino da venerdì 22 novembre a lunedì 25 novembre 2002. Il Lingotto è facilmente raggiungibile sia con l’auto sia con il treno che con l’aereo. Come nel 2001 dalla Stazione Porta Nuova e dall’Aeroporto di Caselle, funzionerà un servizio di bus-shuttle in esclusiva per gli operatori del Salone del Vino. Il quartiere del Lingotto è, inoltre, dotato di notevolissime possibilità di parcheggio. Gli ingressi al Salone saranno consentiti soltanto su invito rivolto esclusivamente agli operatori professionali: il Lingotto Fiere effettuerà una spedizione mirata di inviti ed è a disposizione delle aziende espositrici per la gestione delle mailing list. Sempre per le aziende, sono previsti servizi di marketing, di prenotazione alberghiera, di allestimento degli stand, ed ogni altra assistenza tecnica per la migliore partecipazione al Salone (per esempio, dal servizio di reception al lavaggio dei bicchieri).
L’intervista
Alfredo Cazzola: “Il Salone del Vino dalla parte delle cantine”
“Il Salone del vino nasce da un’esigenza del mercato, cerca di interpretare i bisogni del mercato, vuole crescere per essere un servizio sempre più professionale per le aziende vitivinicole italiane che rappresentano l’eccellenza del vino mondiale”: il più importante imprenditore privato nel settore fieristico in Italia e tra i maggiori in Europa, Alfredo Cazzola, presidente di Lingotto Fiere, torna a parlare della sua ultima “creatura”, il Salone del Vino di Torino (dal 22 al 25 novembre, a Torino).
Cazzola, alla chiusura della prima edizione, aveva detto di essere stato confortato dal successo del Salone del Vino. Conferma quel giudizio?
“Sono i fatti che lo confermano. Abbiamo programmato subito la seconda edizione, ricevendo molti consensi dalle aziende e complessivamente da tutto il mondo del vino e notando una forte e crescente attenzione degli operatori stranieri nei nostri confronti. Siamo stati ovviamente incoraggiati dal positivo andamento della prima edizione del Salone, ma ciò che ci spinge a migliorare e andare avanti è il numero crescente di adesioni che stiamo registrando per la prossima edizione”.
Dunque, c’è una domanda crescente da parte delle aziende rispetto al Salone del Vino. Come lo spiega visto che da più parti si sono levate critiche per un eccesso di pressione sulle cantine tra manifestazioni e fiere?
“C’è sia una domanda, che un’attenzione crescente da parte delle aziende di qualità ed emergenti verso il Salone del Vino. Lo confermo. Questo dipende - a mio avviso - da due fattori: il primo è che il Salone del Vino è una rassegna nata dalle esigenze del mercato e che lo interpreta; il secondo è che l’organizzazione del Lingotto Fiere ha lavorato con professionalità e competenza al servizio delle cantine. Il Salone del Vino è, infatti, una manifestazione dalla parte delle aziende. Il messaggio è stato percepito dalle cantine che hanno bisogno di rassegne qualificate, di organizzazioni professionali e di manifestazioni che interpretano le loro esigenze. Il Salone del Vino è tutto questo e di conseguenza possiamo affermare che al Lingotto il vino acquista valore”.
Cazzola, ha sempre dichiarato che il Salone del Vino non è alternativo al Vinitaly. Tuttavia non le sarà sfuggito che quest’anno moltissime cantine hanno lamentato difetti organizzativi e disservizi durante la manifestazione veronese e che addirittura la Regione Toscana minaccia di non partecipare più al Vinitaly. Qual è il suo parere?
“Non voglio entrare in polemica, quanto accaduto al Vinitaly sono questioni che riguardano la Fiera di Verona. Noto tuttavia che il Salone del Vino cerca di rispondere a tutte le esigenze delle cantine italiane esaltando il loro protagonismo economico, la nostra manifestazione continuerà ad essere esclusivamente dedicata agli operatori professionali ed una vetrina privilegiata per i terroir e i produttori d’eccellenza ed emergenti, offrendo pari opportunità d’incontro con il mercato. E aggiungo: il Salone del Vino è modellato sulle esigenze del mercato. Propone momenti di approfondimento tecnico, culturale ed economico, incontri con i più importanti buyers internazionali e vuole essere il luogo dove il vino viene esaltato in ogni sua componente, ma sempre solo ed esclusivamente attraverso il contributo, il lavoro e la presenza di professionisti. E’ per questo che siamo ottimisti per la seconda edizione, relativamente al numero delle aziende e delle regioni presenti direttamente al Salone come il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia, la Sicilia, ma soprattutto la Toscana”.
Cazzola, si parla molto di un possibile spostamento di data del Salone del Vino per le prossime edizioni. Qualcuno dice anche che potrebbe spostarsi di sede. Può dare alcune anticipazioni?
“Per la terza edizione, il Salone del Vino cambierà quasi certamente data. Non è una nostra decisione, ma una richiesta pervenuta dalle aziende e noi siamo pronti a recepire ogni istanza positiva che venga dal settore. Anche in questo crediamo di poter dimostrare il nostro essere a fianco delle aziende vitivinicole, per esaltarne il loro protagonismo e per far crescere il loro mercato. Quanto allo spostamento di sede, mi pare che il Lingotto abbia tutte le caratteristiche per ospitare al meglio il Salone del Vino come, credo, ha messo in rilievo già la prima edizione. Ci sono ampi parcheggi, il Salone si raggiunge facilmente, siamo in grado di garantire tutti i servizi alle aziende e addirittura di personalizzarli, siamo inseriti all’interno di un mall di livello internazionale. Dunque, ci sono tutte le condizioni per ospitare al meglio una manifestazione importante come il Salone del Vino, che mette in rilievo un prodotto d’estrema importanza e raffinatezza”.
Cazzola c’è chi mormora che lei sia diventato un appassionato di vino in poco tempo, che addirittura stia pensando di acquistare un’azienda vitivinicola. E’ così contagioso questo mondo?
“Non è esatto che io sia diventato un appassionato di vino di recente. Il vino appartiene alle mie radici. Ma non voglio parlare di me, quanto piuttosto dei protagonisti del mondo del vino: i vignaioli. E’ stata una scoperta esaltante quella che ho fatto frequentando le cantine. C’è un livello di professionalità, di comprensione dei fenomeni economici, di attenzione per le problematiche alte, sia della produzione che del mercato, davvero sorprendenti. Contemporaneamente nelle aziende e tra i vignaioli ci sono cultura, attenzione per la qualità della vita, sensibilità ambientale d’altissimo spessore. E’ vero che il vino ha una dimensione materiale e una immateriale e che forse il valore aggiunto più alto risiede nel suo valore culturale e di fascino. Il mercato e la produzione del vino sono oggi il settore più complesso della nostra economia perché coniugano in maniera strettissima e sapiente tradizione e innovazione, tecnologia ed ecologia, mercato globale e difesa dei valori locali. Ed è per questo che è stimolante lavorare al servizio di questo mercato e di queste aziende”.
Ultima domanda, presidente Cazzola: cosa dobbiamo attenderci come novità dalla seconda edizione del Salone del Vino?
“Il programma delle iniziative, dei convegni è ancora in via di definizione. Voglio solo far notare che, per allestire il Salone del Vino, il Lingotto Fiere si avvale di un team d’esperti e di tecnici specializzati in tutti i vari aspetti del mercato, della produzione e della cultura del vino di livello internazionale. E’ a questo scopo - ad esempio - che abbiamo messo in piedi l’Osservatorio del Salone del Vino che, in otto mesi, con le sue indagini di monitoraggio del mercato è diventato un referente imprescindibile per tutti gli attori del mondo del vino. Dunque, questo pool sta ancora mettendo a punto le varie iniziative. Posso dire però che ci concentreremo su tre grandi filoni: le tendenze del vino, il rapporto vino e cibo ed il rapporto vino e finanza”.
La curiosità
La metodologia del Centro Studi Promotor applicata al vino. Indagini tra cantine e bottiglie: è l’Osservatorio del Salone del Vino, un monitor indispensabile per i professionisti del vino
In soli otto mesi è diventato un punto di riferimento imprescindibile per chi professionalmente si occupa di vino: è l’Osservatorio del Salone del Vino, centro studi no profit di Promotor International e Lingotto Fiere, che ha il compito di monitorare tendenze, prezzi ed andamenti del mercato e del settore enoico. Un team d’esperti ogni mese - e in taluni periodi dell’anno anche con una maggiore frequenza - mette a punto un tema d’indagine statistica e il relativo campione rappresentativo per sondare le tendenze del mercato del vino. Da parte dell’Osservatorio sono stati così monitorati, tra gli altri temi, l’andamento dei prezzi, il profilo del consumatore, il rapporto tra le donne e il vino di qualità, l’andamento dei consumi, il gradimento delle diverse Doc e Docg, l’andamento economico delle aziende vitivinicole. Queste indagini (tutte consultabili anche su WineNews nella specifica sezione “L’occhio sul mercato”), che vengono condotte su campioni rappresentativi dei vari universi presi in considerazione (dalle cantine, alle enoteche, fino ai consumatori finali), sono realizzate con il solo scopo di fornire alle aziende - da quelle di produzione a quelle di distribuzione - ai professionisti - dai winemaker agli addetti al marketing - e ai giornalisti, un monitoraggio costante delle tendenze del mercato del vino.
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