
Il ristorante Maido di Lima, in Perù è il n. 1 al mondo, vincitore della “The World’s 50 Best Restaurants 2025”, guidato dallo chef Mitsuharu “Micha” Tsumura, davanti allo spagnolo Asador Etxebarri ad Atxondo, in Spagna, e al Quintonil di Città del Messico, al n. 3. Così il verdetto dalla più celebre classifica della ristorazione al mondo, sponsorizzata da San Pellegrino e Acqua Panna, che ha visto come teatro la città Torino ed il Piemonte dei grandi vini, Barolo in testa ma non solo (Piemonte Land, che raggruppa tutte le denominazioni della Regione, è stato tra i brindisi ufficiali, con un bottiglia di Barolo del proprio anno di nascita andata in premio ad ogni chef, oltre ad un barattolo di Nutella personalizzato e un kit da cucina firmato dal grande artista piemontese Ugo Nespolo. ndr), del Tartufo Bianco di Alba, e prima capitale d’Italia, come ha ricordato il presidente della Regione Alberto Cirio. Nella premiazione di scena a Lingotto Fiere, nell’auditorium Giovanni Agnelli, i volti di chef e culture di ogni angolo del mondo, dal Sudamerica all’Asia, dal Nord America all’Australia, e ovviamente l’Europa, e l’Italia. Che non scala la “Top 10”, ma cresce nella top 50 rispetto al 2024, con il Lido 84 dei fratelli Camanini a Gardone Riviera che sale al n. 16, il Reale di Niko Romito a Castel di Sangro e al n. 18, l’Atelier Moessmer di Norbert Niederkofler a Brunico che debutta, come new entry al n. 20, Le Calandre di Rubano dei Fratelli Alajmo che rientra in “Top 50” alla posizione n. 31, il Piazza Duomo di Alba di Enrico Crippa e la famiglia Ceretto che sale al n. 32 dal n. 39 del 2024, e Uliassi di Mauro Uliassi, a Senigallia che passa dalla posizione n. 50 alla n. 43, nella classifica realizzata dai voti di oltre 1.000 anonimi esperti culinari mondiali elaborati in modo indipendente da Deloitte. Sul palco, a premiare i vincitori, ma non solo, tutte le grandi leggende viventi della cucina mondiale, da Alain Ducasse a Ferran Adria, da Mauro Colagreco ai fratelli Roca, e ovviamente, Massimo Bottura, che insieme alla moglie Lara Gilmore, ha ricevuto il premio Woodford Reserve Icon Award, dedicato alle personalità della cucina che con il loro lavoro cercano di cambiare le cose nel mondo.
“Le icone non stanno in piedi da sole - ha detto Bottura - poggiano su strati di storia, persone e tempo. 30 anni fa, Osteria Francescana (fuori classifica perchè nella “Hall of Fame” come tutti i ristornati già vincitori della classifica, ndr) era solo un piccolo ristorante in una stradina di Modena con grandi sogni, e grandi dubbi. Abbiamo voluto amare la tradizione conoscendola più in profondità, abbiamo voluto onorare il passato senza esserne prigionieri, e vogliamo servire non solo cibo ma emozioni, ricordi, sorprese. Stasera, ricevere questo Icon Aword non è riguardo a me, ma riguardo a “noi”, riguarda una squadra che è diventata una famiglia, è passato e presente, riguarda agricoltori, artigiani, lavapiatti, sous chef, sommelier, camerieri, tutti quelli che portano il loro pensiero nella nostra visione. Ed è anche per Modena, città che ci ha dato tutto, il suo Aceto Balsamico, la nebbia, la sua poesia, il silenzio. Da Modena siamo andati nel mondo, e dal mondo abbiamo portato indietro idee, energia, progetti. Ma più di tutto questo premi mi ricorda la mia responsabilità, perchè quando arrivi al top, come mi diceva sempre mia madre - ha detto Bottura - il tuo lavoro è costruire un percorso per gli altri, ed è per questo che abbiamo fatto i Refettori Ambrosiani, Food for Soul, Tortellante, progetti in cui ogni giovane che passa dalla nostra cucina porta i suoi sogni. In 30 anni ho imparato che l’ingrediente più importante non è quello che va nel piatto, è la cultura, che è quello che trasforma gli ingredienti in idee, gli errori in capolavori, i pasti in ricordi. E allora grazie per aver visto in noi non solo un ristorante, ma un movimento di persone che crede che la bellezza può davvero cambiare il mondo, e che un piatto di pasta cucinato con amore può essere rivoluzionario. Questo Icon Award non è la fine di un viaggio, è solo l’inizio di un nuovo capitolo. Siamo ancora sognando, stiamo ancora imparando, stiamo ancora restituendo. E non smetteremo mai di cucinare”.
“Quando ho incontrato Massimo, nel 1993, in un piccolo ristorante di New York - ha aggiunto Lara Gilmore - non avrei mai immaginato la vita che mi si apriva davanti. Siamo entrati nel business nel cibo e abbiamo capito che siamo nel business delle persone, non solo quelle che serviamo, ma quelle che lavorano con noi, che hanno fatto cose straordinarie, hanno aperto ristoranti di successo e fatto grandi progetti. È stato un piacere ed un onore vederle crescere, e crescere accanto a loro. È un piacere fare parte di questa comunità, che ha tante voci diverse e che ci rendono più forti. E voglio ringraziare la mamma di Massimo, Maria Luigia, che mi ha portato in casa sua, Lidia Cristoni che è la seconda persona che ho incontrato in Italia ed è stata la musa di Massimo, tutti gli chef che abbiamo incontrato, e mio padre Ken Gilmore, che capì subito che Massimo era un vulcano, che andava più veloce delle sue gambe, e gli disse: “cresci lentamente”. Ed l’augurio che faccio a tutti, perchè quando vi guarderete dietro potrete vedere le radici che avete sviluppato”.
“Il nostro sogno era ed è fare persone felici - ha aggiunto dal canto suo lo chef vincitore, Mitsuharu “Micha” Tsumura - con l’ospitalità, che insieme al buon cibo può fare grandi cose, può realizzare sogni e risolvere molti problemi che crediamo non si possano risolvere. Credo davvero che l’industria gastronomica sia un esempio di come si possa vivere insieme, abbiamo parlato molto di sostenibilità, di ambiente, ma dobbiamo parlare di sostenibilità dell’uomo, e questa comunità è un esempio, deve essere un esempio di quello che si può fare con il potere del cibo”.
Un cibo e una cucina che, ha ricordato nel suo intervento il Ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, “sono identità, storia, tradizione, cultura, oltre ad un grande valore sociale ed economico. È un momento difficile per il mondo, serate così ricordano il valore dello stare insieme, del riconoscere le differenze come valore. L’Italia è un Paese ospitale, ha 3.000 anni di storia dietro alle spalle, e vuole mettersi a disposizione, abbiamo avuto tante influenze nei secoli, che sintetizziamo nel made in Italy, che per noi vuol dire “fatto in Italia”, ma per il mondo vuol dire buono, di qualità, fatto bene, e vogliamo continuare a valorizzare nel mondo la nostra cucina, candidata a Patrimonio Unesco”.
“La lista di quest’anno - spiega la “The World’s 50 Best” celebra l’eccellenza culinaria di 22 Regioni, con 10 nuove entrate nella classifica finale, sottolineando il crescente apprezzamento globale per la varietà, la creatività e l’eccellenza nel settore dell’ospitalità”.
Tra i premi speciali, Albert Adrià, lo chef e proprietario del ristorante Enigma (n. 34), si aggiudica l’Estrella Damm Chefs’ Choice Award 2025, l’unico premio assegnato direttamente da altri chef e professionisti del settore gastronomico. Maxime Frédéric riceve invece il The World’s Best Pastry Chef 2025, sponsorizzato da Sosa. Chef pasticcere al Cheval Blanc Paris e Plénitude a Parigi (n. 14), Frédéric ha ridefinito i confini dell’alta pasticceria grazie alla sua maestria artigianale e all’arte raffinata delle sue creazioni. The World’s Best Sommelier Award, invece, è stato assegnato a Mohamed Benabdallah, capo sommelier e manager del ristorante Asador Etxebarri ad Atxondo, Spagna., mentre il ristorante Celele (n. 48) a Cartagena, in Colombia, è stato proclamato vincitore del Sustainable Restaurant Award. Ed ancora, sono andate in scena le premiazioni dei riconoscimenti speciali già annunciati, come la Champions of Change Mindy Woods, proprietaria e chef del Karkalla On Country, in Australia, Chef Pam, vincitrice del The World’s Best Female Chef Award; il Wing a Hong Kong, premiato con il Gin Mare Art of Hospitality Award, e il ristorante Khufu’s al Cairo, che si è aggiudicato il Resy One To Watch Award. Dieci i ristoranti che hanno fatto il loro debutto nella classifica 1-50, inclusi il Potong (n. 13) e il Nusara (n. 35) a Bangkok; l’Atelier Moessmer Norbert Niederkofler (n. 20) a Brunico, in Italia; il Mérito (n. 26) a Lima; il Lasai (n. 28) a Rio de Janeiro; Enigma (n. 34) a Barcellona; il Kadeau (n. 41) a Copenhagen; il Vyn (n. 47) a Skillinge, in Svezia; il Celele (n. 48) a Cartagena e il Restaurant Jan (n. 50) a Monaco, a dimostrazione del crescente prestigio a livello globale della classifica che celebra le migliori destinazioni gastronomiche del mondo. Altri quattro ristoranti rientrano nella lista 1-50: il Narisawa (n. 21) a Tokyo; Le Calandre (n. 31) a Rubano, in Italia; l’Orfali Bros (n. 37) a Dubai e La Cime (n. 44) a Osaka. Il ristorante di Bangkok, Potong (n. 13), della chef Pichaya “Pam” Soontornyanakij, riceve anche l’Highest New Entry Award 2025; mentre, l’Ikoyi (n. 15) a Londra, si aggiudica l’Highest Climber Award 2025, sponsorizzato da Lee Kum Kee, guadagnando 27 posizioni rispetto alla classifica del 2024.
Mentre la colombiana Angélica Ortiz, aspirante chef Colombiana che attualmente lavora all’Oxomoco di New York, è la vincitrice della borsa di studio 50 Best Restaurants Scholarship, in collaborazione con Parmigiano Reggiano, e potrà fare uno stage retribuiti presso El Celler de Can Roca, due volte n. 1 nella classifica The World’s 50 Best Restaurants, e al SingleThread di Healdsburg, in California.
Focus - La “The World’s 50 Best Restaurant” 2025
1. Maido - Lima (Perù) The Best Restaurant in Sud America
2. Asador Etxebarri - Atxondo (Spagna) The Best Restaurant in Europe
3. Quintonil - Città del Messico (Messico) The Best Restaurant in Nord America
4. Diverso - Madrid (Spagna)
5. Alchemist - Copenaghen (Danimarca)
6. Gaggan - Bangkok (Thailandia) - Best Restaurant in Asia
7. Sezanne - Tokyo (Giappone)
8. Table by Bruno Verjous - Parigi (Francia)
9. Kjolle - Lima (Perù)
10. Don Julio - Buenos Aires (Argentina)
11. Wing - Hong Kong (Hong Kong) - Art of Hospitality Award
12. Atomix - New York (Usa)
13. Potong - Bangkok (Thailandia) - Highest New Enrty
14. Plenitude - Parigi (Francia)
15 Ikoyi - Londra (Regno Unito) Highest Climber Award
16. Lido 84 - Gardone Riviera (Italia)
17. Sorn - Bangkok (Thailandia)
18. Reale - Castel di Sangro (Italia)
19. The Chairman - Honk Kong
20. Atelier Moessmer - Brunico (Italia)
21. Narisawa - Tokyo (Giappone)
22. Suhirig - Bangkok (Thailandia)
23. Boragò - Santiago del Cile (Cile)
24. Elkano - Getaria (Spagna)
25. Odettt - Singapore (Singapore)
26. Merito - Lima (Perù)
27. Tresind Studio - Dubai - Best Restaurant in the Middle Est
28. Lasai - Rio de Janeiro (Brasile)
29. Mingles - Seoul (Corea del Sud)
30. Le Du - Bangkok (Thailandia)
31. Le Calandre - Rubano (Italia)
32. Piazza Duomo - Alba (Italia)
33. Steirereck - Vienna (Austria)
34. Enigma - Barcellona (Spagna)
35. Nusara - Bangkok (Thailandia)
36. Florilege - Tokyo (Giappone)
37. Orfali Bros - Dubai
38. Frantzen - Stoccolma (Svezia)
39. Mayta - Lima (Perù)
40. Septime - Parigi (Francia)
41. Kadeau - Copenaghen (Danimarca)
42. Belcanto - Lisbona (Portogallo)
43. Uliassi - Senigallia (Italia)
44. La Cime - Osaka (Giappone)
45. Arpège - Parigi (Francia)
46. Rosetta - Città del Messico (Messico)
47. Vyn - Skillinge (Svezia)
48. Celele - Cartagena (Colombia) - Sustanible Restaurant Award
49. Kol - Londra (Regno Unito)
Le posizioni dalla 51 alla 100
50. Restaurant Jan - Monaco di Baviera (Germania)
51. Alcalde - Guadalajara (Messico)
52. Schloss Schauenstein - Fürstenau (Svizzera)
53. Den - Tokyo (Giappone)
54. El Chato - Bogotá (Colombia)
55. La Colombe - Città del Capo (Sudafrica)
56. Jordnær - Copenaghen (Danimarca)
57. Onjium - Seoul (Corea del Sud)
58. Restaurant Tim Raue - Berlino (Germania)
59. Nobelhart & Schmutzig - Berlino (Germania)
60. Pujol - Città del Messico (Messico)
61. Nuema - Quito (Ecuador)
62. Willem Hiele - Oudenburg (Belgio)
63. Bozar - Bruxelles (Belgio)
64. Fu He Hui - Shanghai (Cina)
65. Quique Dacosta - Dénia (Spagna)
66. Saint Peter - Sydney (Australia)
67. Arca - Tulum (Messico)
68. Masque - Mumbai (India)
69. Hiša Franko - Kobarid (Slovenia)
70. Tuju - São Paulo (Brasile)
71. Sazenka - Tokyo (Giappone)
72. Chef Tam’s Seasons - Macao (Cina)
73. Tantris - Monaco di Baviera (Germania)
74. Mountain - Londra (Regno Unito)
75. Mil - Cusco (Perù)
76. Leo - Bogotá (Colombia)
77. Le Doyenné - Saint-Vrain (Francia)
78. Cocina Hermanos Torres - Barcellona (Spagna)
79. Coda - Berlino (Germania)
80. SingleThread - Healdsburg (Stati Uniti)
81. Oteque - Rio de Janeiro (Brasile)
82. Fyn - Città del Capo (Sudafrica)
83. A Casa do Porco - São Paulo (Brasile)
84. Aponiente - El Puerto de Santa María (Spagna)
85. Txispa - Atxondo (Spagna)
86. The Clove Club - Londra (Regno Unito)
87. Mugaritz - San Sebastian (Spagna)
88. Salsify at the Roundhouse - Città del Capo (Sudafrica)
89. Huniik - Mérida (Messico)
90. Le Bernardin - New York (Stati Uniti)
91. Koan - Copenaghen (Danimarca)
92. Al Gatto Verde - Modena (Italia)
93. Burnt Ends - Singapore (Singapore)
94. Meet the Bund - Shanghai (Cina)
95. Evvai - São Paulo (Brasile)
96. Atelier Crenn - San Francisco (Stati Uniti)
97. Labyrinth - Singapore (Singapore)
98. César - New York (Stati Uniti)
99. Amisfield Restaurant - Queenstown (Nuova Zelanda)
100. Neolokal - Istanbul (Turchia)
Focus - La Hall of Fame con i ristoranti vincitori negli anni passati, e non eleggibili al voto
El Bulli (2002, 2006-2009)
The French Laundry (2003-2004)
The Fat Duck (2005)
Noma - sede originaria (2010-2012, 2014)
El Celler de Can Roca (2013, 2015)
Osteria Francescana (2016, 2018)
Eleven Madison Park (2017)
Mirazur (2019)
Noma - sede attuale (2021)
Geranium (2022)
Central (2023)
Disfrutar (2024)
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