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Torna a correre l’export dell’Australia del vino: in 12 mesi +11% in valore (2,1 miliardi di dollari australiani), soprattutto grazie ai vini imbottigliati sopra i 10 dollari al litro. Usa, Cina (+50%) e Uk mercati top. Così “Wine Australia”

Dopo qualche anno di impasse, l’Australia del vino sembra essere tornata a correre: secondo l’ultimo report di “Wine Australia” (www.wineaustralia.com), secondo cui, negli ultimi 12 mesi (tra giugno 2015 e giugno 2016), le esportazioni dei vini australiani è cresciuta dell’11% in valore, a quota 2,1 miliardi di dollari australiani (1,6 miliardi di dollari Usa), grazie soprattutto a vini di maggior prezzo, quelli sopra i 10 dollari a bottiglia. Aumento ancor più evidente se si considera che la quantità è pressoché stabile, visto che l’export è stato di 728 milioni di litri, +0,5%. E nel complesso, infatti, il prezzo medio dei vini australiani in bottiglia esportati è cresciuto del 9%, a 5,35 dollari per litro, il più alto dall’Ottobre del 2003.
“I nostri vini migliori hanno contribuito per oltre la metà della crescita in valore negli ultimi 12 mesi, con l’export dei vini sopra i 10 dollari al litro cresciuto del 26%, per un valore di 499 milioni di dollari”, ha sottolineato Andreas Clark, cero di Wine Australia. E se il prezzo medio dei vini australiani esportati, nel complesso, è di 2,89 dollari al litro, guardando alle fasce di prezzo emerge non solo che quella sopra i 10 dollari, come detto, sia quella cresciuta di più, ma anche che quella sotto i 2,5 dollari è l’unica a segnare il passo, con un -4% in valore.
Tra i mercati più importanti per il vino australiano, gli Usa mantengono il primato con 449 milioni di dollari (+8%), tallonati però dalla Cina, che anche grazie agli accordi commerciali con l’australia, ha registrato un boom del +50%, a quota 419 milioni di dollari. Stabile al n. 3 il Regno Unito, a quota 369 milioni di dollari, “dove l’80% del vino che esportiamo è sfuso”, spiega Clark. Uk che catalizza oltre la metà dell’export enoico australiano verso l’Unione Europea che, nel complesso, è in calo del -1% (a quota 574 milioni di dollari nel complesso). Ma crescono anche Canada (195 milioni di dollari, +7%) ed Hong Kong (124 milioni di dollari, +11%).
Tra le varietà, domina lo Shiraz (+18%, a 467 milioni di dollari), seguito da Cabernet Sauvignon (+20%, 265 milioni di dollari), Chardonnay (+2%, 166 milioni di dollari), blend di Shiraz e Cabernet Sauvignon (+12%, a 118 milioni di dollari) e Merlot (+19%, 103 milioni di dollari).

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