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TRA EDONISMO, STORIA E IMPEGNO SOCIALE: TUTTO IL WINE & FOOD E L’AGRICOLTURA SUL GRANDE SCHERMO DI SCENA AL FESTIVAL DEL CINEMA DI BERLINO, CON TANTI TITOLI (ITALIANI E NON SOLO) NELLA SEZIONE “CULINARY CINEMA”, DI SCENA TRA IL 9 ED IL 14 FEBBRAIO

“Il cinema è un occhio aperto sul mondo”, diceva il filologo francese Joseph Bédier. E in questi giorni, con il Festival di Berlino, tra i più importanti al mondo dedicati alla “settima arte”, uno sguardo particolare è dedicato anche al cibo e all’agricoltura, con tanti film nella sezione “Culinary Cinema”, kermesse nella kermesse di scena tra il 9 ed il 14 febbraio (www.berlinale.de). Con opere da tutto il mondo, tra edonismo e impegno sociale. Per l’Italia, il titolo più atteso è “Natural Resistance”, con la regia di Jonathan Nossiter, a 10 anni da “Mondovino”, documentario prodotto da Giacomo Claudio Rossi, Paula Prandini e Santiago Amigorena e firmato Jonathan Nossiter: al centro, le battaglie a difesa delle tradizioni locali portate avanti dai viticoltori italiani contro le norme imposte dalla Ue.
Ma ci saranno anche “I Maccheroni” di Raffaele Andreassi, cortometraggio che, girato intorno ad una tradizione gastronomica del Gargano, in Puglia, parla di miseria e dell’arte dell’arrangiarsi, e “I Cavalieri della Laguna” di Walter Bencini, che racconta la storia della Cooperativa dei Pescatori di Orbetello, in Maremma, tra il rischio della scomparsa di un mestiere antico e povero, schiacciato dalle logiche del mercato di massa, e una nuova filosofia di approcciarlo che ne ha portato alla rinascita e al successo. Ma tante le opere dall’estero. Dalla Cina, per esempio, c’è “Final Recipe”, di Gina Kim, che affronta il tema della cucina cinese, tradizione millenaria da custodire nel mercato globale, talent show di cucina e business. Dagli Usa c’è “Mission Blue”, con la celeberrima oceanografa statunitense Fisher Stevens, che indaga il tema degli equilibri degli oceani, del mare e della pesca.
Sempre made in Usa è il documentario “Food Chains” di Sanjay Rawal, e che vede nel cast, tra gli alti la famosa attrice Eva Longoria, e si concentra sul “costo umano” e sulle condizioni, spesso misere, dei lavoratori della catena alimentare, anche negli States. Tema affrontato anche in “Cesar Chavez”, di Diego Luna,che racconta la storia del un sindacalista e attivista statunitense, celebre per le sue lotte in favore dei braccianti agricoli di origine ispanica, e che fondò, nel 1962, il Sindacato nazionale dei contadini (National Farm Workers Association)”. Dedicato al famosissimo ristorante spagnolo “El Celler de Can Roca”, invece, è “El Somni”, documentario firmato da Franc Aleu, tra l’arte del cibo e quella dell’Opera.
Spazio anche al genere “commedia”, con “The Food Guide to Love”, piece romantica ambientata a Dublino, firmata da Dominic Harari e Teresa de Pelegri, che parla della storia tra un importante food writher irlandese e un’esperta d’arte spagnola. Dal Giappone, invece, arriva da “Bushi No Kondate”, di Yuzo Asahara, storia d’amore tra samurai e cucina, mentre il genere “cartoon” è affrontato dai francesi Jacques-Rémy Girerd, Benoît Chieux con “Tante Hilda!”, sul tema della chimica in agricoltura. Dal Canada, invece, arriva “Le Semeur” di Julie Perron, ritratto dell’artista e produttore di sementi Patrice Fortier, che ha dedicato la sua attività al tema della biodiversità. Le storie di due “guerrilla gardeners” in quel di Detroit, invece, saranno il tema di “3 Acres in Detroit”, produzione franco-americana con la regia di Nora Mandray. Arriva a Taiwan “Zone Pro Site: The Moveable Feast”, che affronta il tema del boom economico del Paese, con le vicende di tre “maestri” del catering.

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