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UNA NUOVA GUIDA E UNA NUOVA RIVISTA NEL PANORAMA DELLE PUBBLICAZIONI ENOICHE. A FIRMARLE, DOPO IL DIVORZIO DA BIBENDA (CHE CONTINUA CON LA SUA GUIDA E LA SUA RIVISTA), L’ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIER

Era già successo dopo la separazione tra Gambero Rosso e Slow Food, ed ora, dopo il divorzio tra Bibenda e Ais, la storia si ripete: ognuno farà la sua guida ai vini (e rivista), che si aggiungerà al già affollato panorama delle pubblicazioni del genere. Lo spiegano, ognuno a suo modo, Franco Ricci, patron di Bibenda e guida della nuova Federazione Italiana Sommelier, e Antonello Maietta, presidente dell’Associazione Italiana Sommelier, in due comunicazioni ufficiali sui rispettivi siti, www.bibenda.it, e www.aisitalia.it.
Se da una parte, spiega Ricci, “Bibenda la Rivista e Bibenda 2015 la Guida ai Vini e Ristoranti d’Italia non saranno più distribuite ai soci AIS Italia, mentre i nostri soci del Lazio (nello specifico i Soci di Fondazione Italiana Sommelier, di Associazione Italiana Sommelier Roma e gli Abbonati Bibenda) continueranno a riceverle come sempre”, sul fronte Ais, scrive Maietta, tra le altre cose, l’unica differenza rispetto al passato è legata al fatto che, scaduto il contratto con Bibenda Editore, l’Associazione Italiana Sommelier ha deciso di realizzare autonomamente al proprio interno, con il contributo di competenza e professionalità dei propri soci, una nuova rivista e una nuova guida. Questi due nuovi prodotti editoriali saranno presentati ufficialmente al prossimo Vinitaly. Riceverete la nuova Rivista, trimestrale come la precedente ma rinnovata nel nome, nella grafica e nei contenuti, a partire dal mese di marzo 2014, mentre la Guida sarà in distribuzione dal mese di ottobre 2014”.
Insomma, due nuove “letture” a disposizione del mondo del vino italiano. Il cui bacino di utenza però, non cresce al ritmo con il quale si moltiplicano guide e pubblicazioni. Ma al di là di questo, rimane un fatto: è ovvio che dopo certe scelte e separazioni è difficile, se non impossibile, continuare a camminare insieme, ma se è vero che l’unione fa la forza, dal dividersi, quasi sempre, ognuno esce un po’ più debole di prima. E non fa bene al mondo del vino ...

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