Se la quantità delle vendemmia 2014 è ormai sicuramente in calo sul 2013 (le stime Uiv-Ismea parlano di 41 milioni di ettolitri, -15%), c’è meno preoccupazione di quanto si creda, sul fronte della qualità, tra i produttori del Belpaese. Perché, senza eccessi di entusiasmo e di valutazioni positive, ovviamente, tutti sostengono che grazie a know how, maggiore lavoro in vigna e riduzione delle quantità, quella che arriva e arriverà in cantina, nel 2014, sarà uva di buona qualità. A destare qualche timore in più, semmai, è l’aumento dei costi in vigneto, e anche quello dei prezzi del vino, che un’annata difficile e poco abbondante come questa portano con sé. A dirlo alcune delle più grandi realtà e delle più prestigiose griffe del Belpaese enoico, sondate da WineNews. Come Umani Ronchi, il cui patron Michele Bernetti sul fronte prezzi sottolinea come la possibilità “che ci sia una tendenza all’aumento dei prezzi in Italia, ma è una situazione a macchia di leopardo. Nelle Marche i costi sono praticamente raddoppiati, ma siamo un po’ in controtendenza: da noi siamo in leggero aumento di quantità, e a ripagarci dei costi c’è la qualità, che c’è ed è alta”.
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