
Siccità e instabilità climatica, ma anche ingegno e saper fare: ecco le caratteristiche della vendemmia 2024 siciliana presentata in anteprima a “Sicilia En Primeur” 2025, la più importante vetrina itinerante del vino siciliano organizzata da Assovini Sicilia, nei giorni scorsi al Castello dei Conti, la fortezza che dall’alto domina la città barocca di Modica. Secondo il tavolo tecnico dell’associazione, l’annata è stata caratterizzata da numerose difficoltà legate soprattutto all’importante crisi idrica che ha attanagliato la regione già a partire dall’inverno. L’esperienza e la costante ricerca dei viticoltori siciliani, che da tre millenni producono vino in un’isola caleidoscopica anche nel clima, ha però permesso di trovare risposte e tecniche agronomiche efficaci. La vendemmia dell’isola - la più lunga d’Italia con 100 giorni di raccolto da Ovest a Est - non sarà quindi ricordata per la quantità stimata nel -20% rispetto alla media, ma piuttosto per la qualità e per la resilienza di alcuni vitigni, autoctoni e alloctoni. Secondo il Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, la situazione è eterogenea: a Nord-Est la quantità di uva raccolta è nella media, mentre ad Ovest il calo è maggiore. Se la quantità lascia i produttori poco soddisfatti, la qualità delle uve è indiscutibile, in particolare per alcune varietà simbolo della Sicilia quali Nero d’Avola, Grillo e Frappato. Iniziata a metà luglio negli areali della Sicilia occidentale, con circa quindici giorni di anticipo, la vendemmia si è chiusa a fine ottobre sull’Etna.
Partendo da occidente, a Nord-Ovest di Palermo, la Doc Monreale - con le sue vigne poste ad un’altezza che varia dai 300 ai 600 metri sul livello del mare - ha registrato un calo stimato del 15% rispetto alla media, ma con uve, come Perricone, Grillo, Catarratto e Syrah, resistenti, perfettamente sane e di qualità. Nell’estremo occidente, invece, il Consorzio per la Tutela del Vino Marsala Doc ha chiuso con una perdita media del 30%. Anche qui, la qualità non manca: le uve di Grillo, Catarratto e Insolia, hanno raggiunto una perfetta maturazione. Pantelleria - l’isola più vicino all’Africa con 406 ettari vitati e 322 viticoltori - ha registrato un anticipo di una settimana con un calo produttivo del 40% rispetto alla media e un raccolto di uve sane e mature, caratterizzate da una buona qualità.
Proseguendo a Sud-Est, risulta positivo il bilancio per l’areale della Docg Cerasuolo di Vittoria nel ragusano. La 2024 si conferma come un’annata di grande qualità, con un leggero calo di produzione. Frappato e Nero d’Avola sono due varietà particolarmente adatte ad areali contraddistinti da scarsa piovosità. Negli anni, grazie al lavoro dei viticoltori, è stata incrementata la capacità di resilienza nel superamento di annate siccitose. Parte del successo è dovuto anche a importanti escursioni tra la notte e il giorno, alle brezze termiche di cui gode la provincia e alla particolare conformità del terreno calcareo, capace di immagazzinare umidità che rilascia lentamente alle piante.
Risalendo a Nord-Est nel messinese - l’unica provincia che vanta tre Doc tra la terraferma e le isole Eolie: Faro, Malvasia delle Lipari e Mamertino - le piogge di agosto e settembre e la presenza di verde e boschi nell’area dei Nebrodi hanno mitigato il calo di produzione (mediamente del 30%), avvantaggiandone il recupero sulla crisi idrica. I vitigni autoctoni hanno reagito bene alla siccità, tra questi il Nocera, il Nerello Mascalese e il Nerello Cappuccio. Proiettato nel Tirreno, l’arcipelago eoliano conferma il dato generale del calo produttivo, di circa il 25%, ma anche qui una grande qualità nella maturazione.
Infine, l’Etna, che chiude la vendemmia: il Consorzio Etna Doc ha annunciato un +70% sul 2023, lasciandosi così alle spalle il magro -42% sulla vendemmia precedente. A differenza delle altre province dell’isola, da luglio sono intervenute leggere e continue piogge che hanno consentito di ristabilire l’equilibrio idrico delle piante. Il versante Sud ha affrontato condizioni climatiche più complesse, compensate dalla combinazione di pratiche agronomiche efficaci e piogge di fine estate. Sul versante Est, il particolare microclima - fresco e rinfrescato dalle piogge - ha contribuito ad una maturazione equilibrata. Più fortunato il versante Nord, con condizioni climatiche favorevoli che hanno permesso una maturazione lenta e uniforme e una produzione bilanciata, confermando l’Etna come un terroir legato alle diverse caratteristiche delle Contrade.
Anche quest’anno nei vini risulta sempre più definita la diversità dei territori fortemente legata ai vitigni che li caratterizzano, dove sia bianchi che rossi dimostrano buone capacità di invecchiamento, soprattutto laddove altitudine e suoli esaltano l’acidità. Ecco quindi, secondo i tecnici, bianchi intensi ed aromatici o rossi dal profilo organolettico complesso, a partire dal Grillo del Nord-Ovest, che ha raggiunto una gradazione alcolica di quasi due gradi in più sulla media. Comunque fragranti i Frappato e i Nero d’Avola del Sud-Est, nonostante il forte irradiamento solare e la mancanza d’acqua. A Nord-Est i rossi sono freschi con una buona complessità e struttura, e i bianchi sono profumati, Malvasia in testa, capaci di complessità, persistenza e lungo invecchiamento. Infine, sull’Etna, il Carricante ha mostrato una buona adattabilità, contribuendo alla produzione di vini bianchi vibranti, mentre i rossi, in particolare il Nerello Mascalese, hanno dimostrato carattere.
Dal Castello dei Conti, dalle oltre 300 etichette presentate, che hanno esplorato ogni angolo della Sicilia - dall’Etna a Pantelleria, da Marsala a Vittoria, da Monreale a Menfi, da Agrigento a Lipari - in ogni declinazione enologica possibile grazie alla ricchezza viticola unica della regione, ecco, quindi, i migliori assaggi di WineNews, presente all’edizione 21 di “Sicilia en Primeur”:
Sicilia Pas Dosé Nero D’Avola 2019 di Principi di Butera
Dalla bollicina persistente, profuma di fiori bianchi e mora in caramella con cenni di erbe aromatiche; il sorso è deciso e asprigno, dalla chiusura sapida e agrumata.
Sicilia Salealto 2022 di Cusumano
Profumato di pesca e melone giallo, fiori di biancospino e bosso e cenni di gesso, cui si aggiunge la vaniglia in bocca; il sorso è pieno, spiccatamente acido e minerale.
Menfi Sauvignon Blanc Urra di Mare 2024 di Mandrarossa
Profumi di pera matura, fiori di acacia, santoreggia e poi bosso: un naso tondo e pieno come il sorso, fresco e sapido nei sapori di erbe aromatiche e agrumi.
Terre Siciliane Porticello 2024 di Tenuta di Castellaro
Di intensa aromaticità olfattiva e sostenuta sostanza rocciosa, ha sorso tondo e sapido che chiude su dolci note floreali e speziate.
Alcamo Catarratto Vigne Casali 2024 di Rapitalà
Floreale - biancospino, sambuco, iris e violetta - e speziato, esordisce dolce, ma anche profondo, con cenni di pietra focaia; in bocca è materico e scorrevole grazie ad acidità agrumata.
Sicilia Grillo Mozia 2024 di Tasca d’Almerita
Frutta succosa a polpa bianca e gialla, iodio, cedro, roccia, mandorla e fiori di nespolo giapponese al naso, con la riconoscibile nota salmastra in bocca, dove si attarda a lungo, agrumato e floreale.
Sicilia Grillo Lalùci 2024 di Cristo di Campobello
Sempre luminoso questo Grillo, profumato di macchia mediterranea, spezie dolci e frutta gialla. In bocca è materico e ammandorlato, dall’acidità agrumata e dal calore speziato.
Terre Siciliane Zibibbo 2023 di Cos
Cera d’api, camomilla, fiori di ginestra, zenzero, pietra focaia e basilico: ha tonalità gialle intense, sia nel colore che nel naso, che anticipano un sorso materico, aderente, balsamico e agrumato.
Etna Bianco Contrada Volpare Frontebosco 2023 di Maugeri
Intenso e largo, profuma di melone e pesca gialla, cedro, zagara e vaniglia, mentre in bocca è lungo e teso, ampio e morbido, in un piacevole contrasto al sapore di sale, fiori e agrumi.
Etna Bianco Contrada Calderare 2023 di Cottanera
Agli aromi primari si aggiunge una nota morbida burrosa, che si trasforma in mineralità e tensione in bocca, con una lieve aderenza e una chiusura su note di scorze di agrumi gialli.
Etna Bianco Contrada Cavaliere 2023 di Benanti
Dal carattere minerale, ha intensi profumi di cedro candito e macchia mediterranea, mentre al sorso è persistente e fresco, chiudendo su note di fiori di ginestra e pompelmo giallo.
Sicilia Rosato 2024 di Serra Ferdinandea
Profuma di camelia e rosa, biancospino e nespolo giapponese con scorza di limone; in bocca c’è aderenza sapida, una certa dolcezza e chiusura su piccoli frutti rossi in caramella.
Etna Rosato 2024 di Barone di Villagrande
Frutti di bosco e note floreali, vaniglia e gesso: una certa ispidezza elegante anticipa un sorso tondo e compiuto, fresco e agrumato, e dalla persistenza nitida.
Vino Rosso Vitrarolo 2024 di Cantine Fina
Vitigno reliquia dal colore scuro e impenetrabile, un vino ematico che profuma di violetta e more, rabarbaro e sottobosco, dal sorso intenso e fruttato, dall’aderenza materica e leggermente sapida.
Terre Siciliane Orisi O 2021 di Santa Tresa
Vitigno reliquia dal carattere speziato, che profuma di amarena sotto spirito, cacao e note di incenso; il sorso è centrale, caldo e pepato, leggermente amaro e dal lungo finale fruttato.
Vittoria Frappato 2023 di Arianna Occhipinti
Un Frappato dalla polpa succosa e sanguigna, profumata di piccoli frutti di bosco e fiori bianchi che si ritrovano anche al sorso, dall’aderenza sapida e dalla lunga spina acida e materica.
Monreale Perricone 2023 di Alessandro di Camporeale
Vino dalle tonalità viola di frutti e fiori, con note di liquirizia e erbe officinali; il sorso è aderente e centrale, ma molto persistente e scorrevole, fino alla chiusura vegetale e pulita.
Sicilia Nero d’Avola Passo delle Mule 2023 di Duca di Salaparuta
Un vino vivace, polposo e intenso, con profumi di melograno, ciliegia, violetta e vaniglia; in bocca scorre bene e si attarda con grazia, lasciando il sapore di mora in caramella ed erbe aromatiche.
Sicilia Nero d’Avola Vigna Guarnaschelli 2022 di Feudo Maccari
Spiccatamente floreale, è un vino chiaro e fresco; al naso camelia e rosa, glicine e gelsomino, poi fragola e ribes rossi, in bocca non svanisce, ma persiste sapido e scorrevole.
Sicilia Rosso Cantodoro 2023 di Feudo Arancio
Ciliegia e foglia di pomodoro, fiori appassiti e pepe nero al naso, mentre al sorso è dolce e caldo, materico e aderente, dal finale fruttato e vegetale, leggermente amandorlato.
Etna Rosso Rampante 2021 di Pietradolce
Frutta rossa in confettura, speziato e note di sottobosco anticipano un sorso stratificato ed elegante, materico ma fresco, che chiude su note dolci di prugna e balsamiche di bacche di ginepro.
Etna Rosso San Lorenzo 2022 di Girolamo Russo
Una certezza in termini di eleganza e nitidezza: piccoli frutti rossi maturi, rose appassite e buccia di arancia, è carnoso in bocca e aderente, ma sempre con leggerezza e grazia floreale.
Terre Siciliane Moscato Passito Êra di Baglio di Pianetto
Albicocca, limone confit, mandorla tostata, foglia di fico e fiori in sciroppo anticipano un sorso dolc, ma non morbido, sapido e aderente, dalla lunga persistenza saporita.
Passito di Pantelleria Ben Ryé 2022 di Donnafugata
Miele di castagno, pinoli, albicocche e fichi disidratati, cedro candito e molto altro per questo vino celebre dal sorso vellutato, persistente e complesso, che si rinfresca di note balsamiche e di resina.
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