“Ok sui numeri 2014, cresciamo per il quinto anno consecutivo, +5% nelle vendite che, in un momento come questo, è più che positivo. Siamo ancora intorno all’80% dell’export sul totale del vino, che solo alla produzione vale 350-360 milioni di euro e 600 milioni di euro di fatturato stimato. Ma, in generale, tutti gli indicatori sono positivi: nel 2014, la produzione di vino Chianti Classico è cresciuta del 10-12%, il prezzo dello sfuso è cresciuto del 30-40%, e siamo intorno a 230-250 euro ad ettolitro, prezzi che remunerano assolutamente chi produce. Risultati dovuti al lavoro dei nostri produttori, che sono anima e motore del territorio”. Così, a WineNews, nella “Chianti Classico Collection”, l’anteprima delle annate 2014, 2013 e della Riserva 2012, oltre ai nuovi prodotti certificati Gran Selezione, il direttore del Consorzio del Chianti Classico, Giuseppe Liberatore. Che, nella tavola rotonda, condotta dal vice direttore de “Il Giornale”, Nicola Porro, insieme al presidente del Consorzio, Sergio Zingarelli, ha fatto anche il punto sulla “Gran Selezione”, il vertice della qualità della produzione del Chianti Classico, da un anno sul mercato.
“Ci siamo resi conto serviva valorizzare il meglio della produzione, e l’impatto sul mercato è stato molto positivo”, ha detto Zingarelli. “Abbiamo puntato da subito su standard molto alti - ha aggiunto Liberatore - perché doveva essere la summa produttiva di ogni azienda, e così è stato. Ad oggi la Gran Selezione è il 5% del Chianti Classico imbottigliato, la producono 60 aziende, ma che, visto la crescita delle vendite, ha fatto bene a tutta la denominazione, che per il 70% è fatta da vini di annata, e il resto è Riserva. E non a caso, una Gran Selezione, il Chianti Classico San Lorenzo di Castello di Ama è stato il miglior vino italiano, alla posizione n. 6 assoluta, della “Top 100” 2014 di una rivista importante come Wine Spectator”.
Ma, di certo, il Consorzio, che supporta in tutto il mondo il lavoro dei produttori di uno dei territori più belli ed importanti del vino italiano e mondiale, non si ferma qui: “nell’ultimo anno ci siamo concentrati sulla divulgazione della Gran Selezione nel mondo, da New York a Tokio, nel 2015 - spiega ancora Zingarelli - ci concentreremo di più anche sull’Italia. Ma il grande progetto, che nasce sia da volontà e pulsioni interne al territorio e al consorzio, sia da indicazioni che arrivano da fuori, è quello della zonazione del Chianti Classico: stiamo discutendo i criteri per trovare una sintesi delle diverse volontà e opinioni, ma l’obiettivo è quello di dare ai consumatori un’indicazione in più sull’esatta provenienza geografica dei nostri Chianti Classico, visto che la denominazione, complessivamente, insiste su 9 Comuni, e questo potrebbe avere anche una ricaduta sul turismo del nostro territorio”.
L’importante è che tutte le anime del territorio lavori insieme, si confrontino e poi, trovata una sintesi, tutti lavorino insieme, nella stessa direzione. Non a caso “Togheter” è la parola chiave di questa “Chianti Classico Collection” 2015, la cui immagine è il Gallo Nero, simbolo tra i più antichi ed identificativi del vino mondiale, formato dalle facce di tutti i produttori del Consorzio, grandi e piccoli, nuovi e storici. “Una coesione che è la vera forza del territorio”, ribadiscono Zingarelli e Liberatore.
Focus - I numeri del Chianti Classico nel comunicato ufficiale del Consorzio
Nel 2014 le vendite complessive del Gallo Nero sono salite del 5%, merito di un’ulteriore crescita delle esportazioni che nel 2014 hanno toccato quota 82%, la più alta di sempre. In consistente aumento anche il prezzo del Chianti Classico sfuso: circa il 30% in più del 2013. Ecco, in sintesi, la fotografia del Chianti Classico, una delle denominazioni di riferimento della Toscana, che presenta in questi giorni, alla Chianti Classico Collection (www.chianticlassico.com), l’anteprima delle annate 2014, 2013 e della Riserva 2012, oltre ai nuovi prodotti certificati Gran Selezione.
In un periodo di forte regresso dei consumi interni e dopo gli anni neri della crisi mondiale del biennio 2008-2009 la crescita delle vendite nel 2014 (+5% con 264.000 ettolitri di venduto) è da considerarsi un grande successo, anche perché realizzata in un contesto di mercato difficile per i grandi rossi toscani. La crescita delle vendite è stata accompagnata da un consistente rialzo del prezzo dello sfuso e da una progressiva riduzione degli stock di giacenze, oggi riportati ad un livello di equilibrio.
“Siamo molto soddisfatti dell’andamento del mercato - afferma Giuseppe Liberatore, direttore generale del Consorzio - un risultato che almeno in parte è stato determinato dall’effetto traino generato dalla Gran Selezione, la nuova tipologia di Chianti Classico presentata agli operatori esattamente un anno fa. Con l’introduzione della Gran Selezione, il Chianti Classico ha dato al mercato un deciso segnale sulla volontà di accrescere il livello qualitativo della denominazione, e questa scelta ha sicuramente influenzato positivamente l’immagine del prodotto e le vendite. Oggi la Gran Selezione costituisce il vertice qualitativo del Chianti Classico, con vendite che si attestano intorno al 4% del totale, ma ha dato e darà un impulso fondamentale a tutto il Chianti Classico. Si tratta - prosegue il direttore - di una tipologia che abbiamo fortemente voluto e che ha qualificato ulteriormente la nostra offerta. Un grande vino - conclude Liberatore - che ha già riscosso grandi successi di critica e l’apprezzamento del pubblico internazionale, che in breve tempo si è posizionato nella sfera delle eccellenze enologiche mondiali”.
Sul fronte della penetrazione commerciale i dati mostrano il Gallo Nero presente in oltre 60 Paesi di tutti i continenti, ma con una spiccata concentrazione nei suoi mercati storici che, anche in un periodo di crisi come quello attuale, si sono dimostrati i più generosi.
L’export, ancora in crescita nel 2014, rappresenta l’82% dello sbocco commerciale del Chianti Classico, mentre il mercato interno assorbe il 18% delle vendite. La contrazione delle vendite sul mercato interno è segno dei tempi, influenzato sia dalla congiuntura economica che dalla progressiva tendenza alla regionalizzazione dei consumi, ma già gli ultimi mesi del 2014 hanno registrato una fase di assestamento se non addirittura di leggera ripresa.
Anche per il 2014 gli Stati Uniti si confermano il primo mercato del Chianti Classico assorbendo circa il 31% delle vendite totali, seguiti dalla Germania con il 12%, dal Canada con il 10%, da Regno Unito, Svizzera e Giappone con il 5%, dai Paesi Scandinavi al 4%, da Benelux, Cina e Hong Kong al 3%, e infine dalla Russia con l’1% e da altri Paesi al 3%.
La performance del Chianti Classico è in linea con le tendenze complessive del comparto enologico italiano, con gli Usa che si confermano un mercato strategico per le vendite del Gallo Nero. Un “ritorno al passato” solo apparente, visto che il mercato americano continua ad essere “innamorato” del vino italiano e prima degli altri, di quello toscano. Inoltre si segnala una nuova crescita del secondo mercato “storico” per il Chianti Classico, quello tedesco.
Dopo una serie di annate caratterizzate da vendemmie quantitativamente molto scarse, la produzione 2014 di Chianti Classico ha raggiunto i 290.000 ettolitri, registrando un incremento di oltre il 10% sul 2013 e riportandosi nella media degli ultimi 20 anni. I soci del Consorzio Vino Chianti Classico sono 566, di cui 371 costituiti da imbottigliatori. Nel mondo del vino il Chianti Classico può essere a ragione definito come un vero e proprio “distretto” e contare su numeri da “grande impresa”, con un fatturato globale stimabile in oltre 600 milioni di euro, un valore della produzione vinicola imbottigliata di circa 360 milioni di euro e infine un valore della produzione olivicola pari a 10 milioni di euro.
Focus - Un anno di Chianti Classico Gran Selezione
Esattamente un anno fa, il 17 febbraio 2014 nel prestigioso Salone dei 500 in Palazzo Vecchio a Firenze, 35 produttori hanno presentato la loro Gran Selezione, una nuova tipologia di Chianti Classico, il vino al vertice della piramide qualitativa della denominazione del Gallo Nero.
Con la Gran Selezione c’è stata una vera e propria inversione di tendenza. Per la prima volta nella storia delle denominazioni italiane, il Consorzio Vino Chianti Classico ha creato una nuova tipologia di vino guardando alla punta della piramide qualitativa invece che alla base. Il Chianti Classico Gran Selezione è un vino che risponde solo ed esclusivamente a criteri di posizionamento in fascia alta ed è stato da subito proiettato in uno spazio ben definito del mercato.
Ne ricordiamo le principali caratteristiche.
La selezione dei vigneti. La Gran Selezione è un vino prodotto da uve di esclusiva pertinenza aziendale, coltivate nei vigneti più vocati e con regole severe che lo rendono un vino di grande pregio, un nuovo punto di riferimento nel panorama enologico internazionale.
L’affinamento. Oltre a prevedere caratteristiche chimiche e organolettiche idonee a vini di elevata qualità, la Gran Selezione potrà essere commercializzata solo dopo un invecchiamento minimo di 30 mesi ed un periodo obbligatorio di affinamento in bottiglia.
Le caratteristiche sensoriali. La Gran Selezione ha anche il merito di esaltare i diversi caratteri di un territorio ampio e poliforme, diviso in nove comuni e in zone climaticamente e pedologicamente differenti, ma unite dall’inconfondibile “firma” del Sangiovese.
Caratteristiche della Gran Selezione (da disciplinare)
Colore: rosso rubino intenso tendente al granato con l’invecchiamento
Odore: speziato e persistente
Sapore: secco, persistente, equilibrato
Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 13.00% vol.
Acidità totale minima: 4,5 g/l
Estratto non riduttore minimo: 26,0 g/l
Dopo un anno dal suo lancio, la Gran Selezione attraversa trasversalmente il territorio chiantigiano in tutti i suoi comuni, con 68 aziende che hanno già ricevuto la certificazione nel corso del 2014 per una o più annate, per un totale di 75 etichette di Chianti Classico Gran Selezione che spaziano dall’annata 2006 a quella più recente del 2012. L’ampio spettro temporale delle produzioni certificate è l’ulteriore conferma che il riassetto della denominazione è stata la giusta risposta ad esigenze che il territorio manifestava già da tempo.
La Gran Selezione oggi rappresenta il 5% della produzione di Chianti Classico, mentre il rimanente si divide in un 70% di annata e un 25% di Riserva, una tipologia che è comunque ancora in crescita (+1% rispetto al 2013). In termini di fatturato, il volume in euro della Gran Selezione si aggira sui 35 milioni per quasi un milione e mezzo di bottiglie prodotte.
“Il valore di questo prodotto - afferma Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico - è riuscito a consolidare sempre di più, in Italia e oltre i confini nazionali, la notorietà e il prestigio di quello che è considerato ormai un vero e proprio brand d’eccellenza, contraddistinto dallo storico marchio del Gallo Nero: un gioiello del Made in Italy e un capitale da tutelare nella sua unicità e nella sua specificità territoriale non ripetibile altrove”.
Per promuovere la Gran Selezione, il Consorzio Chianti Classico ha concentrato i suoi sforzi nel corso del 2014 con l’organizzazione di un road show internazionale che ha portato i produttori del Gallo Nero in giro per il mondo a partire da Usa, Cina, Canada, Inghilterra e Giappone.
Il 2015 si apre con la presentazione di 56 nuove etichette di Gran Selezione in degustazione alla “Chianti Classico Collection”, in un evento esclusivo rivolto alla stampa e al trade nella cornice storica della Stazione Leopolda.
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