L’edizione n. 53 di Vinitaly è ormai alle porte: dal 7 al 10 aprile, inaugurato per gli “addetti ai lavori” il giorno prima, come da tradizione, da Opera Wine, la degustazione delle migliori 100 cantine italiane organizzata da Wine Spectator, Verona è ufficialmente la capitale del vino italiano, e non solo, ospitando il salone internazionale più importante per il settore del Belpaese: saranno 4.600 le cantine dall’Italia e da 35 Paesi del mondo, che incontreranno professionisti e buyers da oltre 140 Nazioni che, insieme ai tanti wine lovers che ogni anno si riuniscono nel capoluogo veneto, si prevede saranno quest’anno oltre 120.000, numero di visitatori da capogiro. Così, nonostante gli eventi enoici che si diffondono in tutto lo Stivale, Vinitaly si conferma il reale punto di riferimento del settore, in cui le aziende hanno l’occasione dell’incontro business to business con buyers ed enoappassionati, e puntando i riflettori sulle nuove tendenze, come quella dei vini naturali a cui quest’anno è dedicata la nuovissima Organic Hall, i cui attori principali, i vini biologici e biodinamici, sono sempre più protagonisti della crescita dei consumi in Italia e all’estero, o alla profonda liaison col mondo del design e del packaging originale, al centro di Vinitaly Design. Continuando la mission che porta avanti da più di mezzo secolo. Missione, che ha portato la manifestazione ad essere sempre più grande, e sempre di più parte dell’agenda politica, vero e proprio appuntamento imperdibile per alcuni dei rappresentanti delle istituzioni, che certo non mancheranno quest’anno. Attesi a VeronaFiere sono i vicepremier Matteo Salvini, il 7 aprile, e Luigi Di Maio, che visiterà i padiglioni l’8 aprile, ma anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ospiti nel giorno inaugurale, il 7 aprile, oltre ovviamente alla presenza fissa del Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio; il 9 aprile sarà la volta di Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo, mentre ancora il 7 aprile ci sarà Phil Hogan, Commissario Ue per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.
Vinitaly è sempre più luogo di incontro, di scambio e di discussione sui temi cardine del mercato enoico italiano nel mondo (dove a fare da padrone sono le bollicine del Prosecco che, per la prima volta, si presentano unite più che mai in fiera: il Consorzio Vini Asolo Montello, il Consorzio Tutela del Prosecco Conegliano Valdobbiadene e il Consorzio del Prosecco saranno insieme a “Universo Prosecco”, spazio “quadri polare” con tre delle quattro sezioni dedicate a ciascuna Doc, e una condivisa, collettiva e d'unione), lanciato in particolar modo in Asia, che è anche al centro dell’edizione di quest’anno. Sempre di più è la creatività che spicca negli eventi e nelle cene, che puntano alla novità e alla curiosità, a segno che il mondo del vino è un universo variopinto, ingegnoso, vivace e sempre innovativo, secondo forse solo al mondo della moda e del design, settori con i quali comunque divide la bellezza, i progetti e l’export. E quello dell’alta cucina, anima raffinata del vino italiano, con il quale si è instaurato un rapporto di reciproca stima. Il Salone di VeronaFiere è sempre più luogo d’incontro tra eccellenza enoica e la cucina stellata, con tantissimi chef tra i migliori d’Italia protagonisti di appuntamenti gourmet, aperitivi raffinati in fiera e in città (con il trend delle apericene nei negozi delle insegne più prestigiose di moda). Ma tratto distintivo di Vinitaly a tavola sono sempre state le cene (private) nelle grandi ville delle maison, dove arte, storia e cultura si incontrano attraverso le più celebri griffe enoiche e importanti nomi ai fornelli. A partire proprio dalla cena di gala inaugurale di Vinitaly, di scena come da tradizione il giorno prima dell’apertura ufficiale delle porte di VeronaFiere, che quest’anno sarà dedicata al grande genio di Leonardo Da Vinci, nell’anno che celebra i 500 anni dalla sua morte, con un menù firmato da Enrico Bartolini, uno degli chef più stellati d’Italia. Ma anche Carlo Cracco a Villa della Torre di Allegrini, Enrico Chicco Cerea ospite da Pasqua, Gianfranco Vissani da Zenato, la giovanissima chef della 30 under 30 di Forbes Isabella Potì, ospite di Terra Moretti (Bellavista, Petra, Contadi Castaldi, Sella & Mosca), o ancora Errico Recanati, sempre in liaison con la Regione Marche, Massimo Camia, che sarà invece protagonista del Piemonte, e ancora Aurelio Pipero, la cui cucina incontrerà i vini laziali di Vinea, il bistellato Moreno Cedroni, a “casa” della griffe abruzzese Velenosi, e Maurilio Garola, in Umbria per il leader del Sagrantino di Montefalco Caprai, Cristoforo Trapani, dello stellato La Magnolia di Forte dei Marmi, ospite a "casa" della Famiglia Cecchi, e Graziano Prest del Tivoli di Cortina preparerà invece un light lunch per il nuovo Prosecco Asolo, mentre lo chef napoletano Andrea Aprea sarà ai fornelli all’esclusiva Irpinia Wine Night.
Spazio sempre più esteso, espositori in crescita e sempre più buyers internazionali ed enoappassionati di tutta Italia quindi saranno i tratti distintivi di questa edizione, e districarsi tra i tanti eventi, degustazioni collettive, curiosità, trend e personaggi ospiti non sarà facile: WineNews, dal suo osservatorio particolare, ospiti delle Marche e dell’Imt-Istituto Marchigiano di Tutela Vini, vuole quindi consigliare, e non guidare, gli appuntamenti da non perdere per avere un’esperienza di Vinitaly completa. La fiera è aperta dal 7 al 10 aprile, dalle 9.30 alle 18.00: il biglietto giornaliero costa 85 euro, mentre l’abbonamento per tutte e quattro le giornate 150 euro, con la registrazione obbligatoria (tutte le info qui).
Vinitaly 2019: le degustazioni imperdibili
Convegni, aperitivi, ospiti celebri e curiosità siano sì il colore che ogni edizione di Vinitaly indossa, ma al centro c’è, e ci sarà sempre, l’assaggiare il vino. WineNews non consiglia in quali “case” dei produttori andare ospiti ad assaggiare vini di ogni Regione e di ogni cantina, da quelle storiche e più celebri fino alle piccole novità, ma degustazioni guidate, particolari, dove si possono assaggiare vini o annate esclusive, introvabili, o con una lettura generale inedita e originale.
Si comincia, il 7 aprile, con la tradizionale degustazione del Gambero Rosso e dei vini che hanno ottenuto i suoi Tre Bicchieri, il massimo punteggio assegnato dalla guida: l’appuntamento è per il 7 aprile alle 11.30 (Sala Argento, Palaexpo). Poi, una particolarità: un vino prodotto in quantità limitate, affinato a 2.000 metri di quota in una miniera: è Epokale 2012, il Gewürztraminer Spätlese che la Cantina Tramin, griffe simbolo della produzione enoica altoatesina, presenta in esclusiva il 7 aprile alle 12:30. (Padiglione 6, Stand B2).
Si prosegue l’8 aprile, con una giornata piena di appuntamenti: per chi non sa resistere al fascino dei grandi rossi francesi, c’è “L’eleganza a Bordeaux”, degustazione di Les Grands Chais de France, il gruppo d’Oltralpe che fa il suo esordio a Vinitaly: 16.00 Gregory Jeanne, massimo esperto dei vini bordolesi, guiderà il viaggio nell’eleganza della produzione del territorio, con assaggi di Château Lestage Simon, Château De La Marque, Château Cantin (ore 16.00, Padiglione Internazionale, Stand B3-C3). Non potevano mancare le degustazioni di Fisar-Federazione Italiana Sommelier: ce ne sono di tutti i tipi, tutti i giorni, ma per i curiosi e per chi ama i grandi miti del vino italiano aprile nel calice c’è l’Ornellaia, azienda simbolo di Bolgheri, in una verticale guidata tra le etichette Ornellaia e Le Serre Nuove (ore 16.00, Padiglione D, Stand D1). Il Bianchello del Metauro, Doc marchigiana ha scelto invece proprio Vinitaly per celebrare, in una degustazione di 12 etichette rappresentative di questa chicca enoica delle Marche settentrionali, i 50 anni di Denominazione e 2.226 anni di storia (ore 10.30, Padiglione 7, Stand C6-C9). Tante sono anche le degustazioni più “leggere”, curiose: come quella che Cia-Agricoltori Italiani dedica ai vini solidali, le aziende aderenti alla rete del Forum Nazionale Agricoltura Sociale, (ore 11.00, Padiglione 10, Stand D2); o il banco d’assaggio di Ais-Associazione Italiana Sommelier, che mette nei calici una selezione esclusiva di vini provenienti da bottiglie riemerse dalle profondità dei fondali marini, dove hanno sostato per mesi, raccontati direttamente dai produttori che hanno scommesso su questo nuovo metodo di affinamento (ore 15.00, Sala Tulipano, Palaexpo). Ma anche quella che vede Joe Bastianich, in veste di vignaiolo, in collaborazione col Consorzio Grana Padano: in assaggio, tre vini della cantina Bastianich abbinati a tre stagionature del famoso formaggio, raccontati direttamente dal giudice di Masterchef e da Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio Grana Padano, e Stefano Berni, direttore del Consorzio (ore 11.00, Sala Via).
Il 9 aprile sarà invece la giornata dei grandi vini e delle grandi denominazioni: le Famiglie Storiche, associazione che riunisce 13 delle griffe simbolo della Valpolicella e del suo Amarone, festeggiano i 10 anni dalla nascita, e non possono che farlo con una degustazione-evento, dove le maison Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Torre d’Orti, Venturini e Zenato presentano “Dalla library delle Famiglie la storia dell’Amarone e dei suoi territori”, guidata da Ian d’Agata. (ore 15.00, Sala Tulipano piano 1, Palaexpo). E ancora Ian d’Agata sarà al timone di “Bello e d’annata”, la degustazione dedicata al Verdicchio dei Castelli di Jesi, insieme ad Alberto Mazzoni, direttore di Imt-Istituto Marchigiano di Tutela Vini, con 10 etichette a rappresentare l’evoluzione del grande autoctono marchigiano (ore 11:00, Sala Iris, Palaexpo). Vinitaly e Wine Research Team, invece, mettono in scena un’esclusiva verticale dei “7 vini che hanno fatto grandi i loro territori”, con etichette di aziende come Castello di Volpaia, La Poderina, Famiglia Cotarella, Terre Cortesi Moncaro, Galardi, Montevetrano e Coppo, guidata da esperti del settore del calibro di Daniele Cernilli, Luciano Ferraro, Luciano Pignataro e Riccardo Cotarella (ore 15.00, Sala Argento, Palaexpo). La firma in Italia di Wine Enthusiast Kerin O’Keefe invece presenterà la masterclass dedicata al Vino Nobile di Montepulciano, per scoprire le peculiarità degli uvaggi e dell’invecchiamento, con etichette scelte proprio dalla giornalista (ore 11.00, Padiglione 10, Sala C). Da sempre difensore e promotori della qualità del made in Italy, Coldiretti a Vinitaly mette in scena “Le eccellenze italiane”, degustazione di grandi griffe del vino tricolore come Bellavista, Ceretto, Quintarelli, Casanova di Neri, Mastroberardino, Donnafugata e Famiglia Cotarella, guidata dall’enologo Riccardo Cotarella (ore 11.00, Casa Coldiretti, Ingresso Cangrande).
Il 10 aprile, a chiudere in bellezza, ci penserà Ian d’Agata, dando una prospettiva a 360 gradi sull’enologia di tutto lo Stivale, da Nord a Sud, nella degustazione “Great winemaking family estates of Italy”, vero e proprio viaggio attraverso l’Italia del vino d’eccellenza e le grandi maison e le grandi famigli, come Antinori con la cantina Prunotto ad Alba, gli Angelini con Caparzo, Frescobaldi e la produzione di Gorgona, ma anche Il Poggione, Mastrojanni, Luciano Sandrone, Siro Pacenti, Suavia, Tedeschi, Tommasi, Valle Reale e molti ancora (ore 11.00, Sala Tulipano, Palaexpo).
Vinitaly: gli argomenti top dei convegni
Presentazione di dati dei mercati mondiali, lancio di nuovi progetti enoici, temi politici, innovazioni tecnologiche: Vinitaly è anche, e sempre di più, occasione per fare il punto sullo stato del settore enoico italiano, uno dei più redditizi e che traina l’export made in Italy nel mondo. Ma, in confronto alla grande rivale europea, la Francia, ancora più forte del Belpaese in tanti mercati esteri, c’è tanto da fare: è solo uno dei temi chiave che animeranno i convegni e gli incontri con esperti, docenti, produttori e associazioni di categorie di questa edizione. Per avere un quadro chiaro di tutto il settore, in ogni suo comparto più rilevante, WineNews suggerisce di non mancare a questi convegni/incontri.
Focolare di discussioni di primo piano, con temi di rilevanza, oltre che enoica, anche sociale ed ambientale sarà l’Organic Hall, la nuovissima sezione di Vinitaly dedicata al mondo dei vini biologici e biodinamici, nata in collaborazione con Vi.Te-Vignaioli e Territori (ex ViViT), che con un convegno al giorno (seguito poi da una degustazione “a tema”), metterà sotto i riflettori “Il vignaiolo, al centro dell’ecosistema vigneto/cantina”, “Il vino naturale e il cambiamento climatico”, le “Economie del vino naturale” e “Come vendere vignaioli e territori”, con una serie di esperti del settore e vignaioli dell’associazione, che porteranno la loro esperienza nel mondo del naturale e sostenibile (Padiglione F, Organic Hall).
Il 7 aprile, apre lo schieramento di convegni la Sicilia, con la conferenza stampa dell’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera, durante la quale il presidente della Doc regionale, Antonio Rallo, presenterà il piano di comunicazione che punta alla conquista dei mercati internazionali più importanti, come Stati Uniti e Germania, ma anche quelli con il maggior potenziale, come la Cina, e della crescita dell’imbottigliato dei vini della denominazione (ore 15.00, Area comune Padiglione 2 Sicilia). Unione Italiana Vini invece, apre l’edizione n. 53 di Vinitaly dando la parola ai vertici della filiera vitivinicola, nell’appuntamento “Parlano i Presidenti”, a cui parteciperà anche il Ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio (presenza fissa all’evento di VeronaFiere), oltre al presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il presidente della Cia Dino Scanavino, Ernesto Abbona, alla guida di Uiv, Sandro Boscaini, a capo di Federvini, Riccardo Ricci Curbastro, ai vertici di Federdoc, e Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi, e Ruenza Santandrea, coordinatrice del settore vitivinicolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari (ore 14.00, Area Talk Show, Stand Mipaaft). Si parla anche di Marche, e degli effetti della promozione sul vigneto regionale, con la presentazione dell’indagine Nomisma Wine Monitor sui numeri del settore, con, tra gli altri, Luciano Ferraro, Alberto Mazzoni, direttore di Imt-Istituto Marchigiano di Tutela Vini, e Antonio Centocanti, presidente Imt (ore 14.00, Padiglione 7, Stand C6-C9). I Grandi Cru d’Italia, organizzazione con le migliori cantine del vino, celebra l’unione tra i sensi del vino e della musica: e la presidente Valentina Argiolas e il vice presidente Paolo Panerai consegneranno il Premio Grandi Cru d’Italia ad Adrian Garforth, Presidente dell’Institute of Masters of Wine, per il contributo che l’istituto da lui presieduto ha dedicato alla conoscenza e alla diffusione della cultura del vino nel mondo (Teatro Nuovo di Verona).
L’8 aprile invece si apre in Friuli-Venezia Giulia, con la presentazione ufficiale della prossima edizione dell’Iwinetc, l’International Wine Tourism Conference che ha scelto proprio la Regione italiana, in particolare Trieste, come sede dell’edizione n. 12, di scena nel 2020, dell’evento mondiale dedicato all’enoturismo tra i più importanti del mondo: a parlarne, tra gli altri, anche Enzo Vizzari, direttore della Guida de L’Espresso (ore 13.30, Padiglione 6, Stand C7-E8). Un Vinitaly sostenibile invece quello del Consorzio del Soave, che mette sul tavolo il suo progetto green a “Oltre la sostenibilità: da paesaggio a patrimonio”, presentazione di un percorso intrapreso dal Consorzio per valorizzare le vigne tradizionali, e renderle patrimonio agricolo di rilevanza mondiale, e dei progetti Integrità e Patrimonio (ore 15.30, Padiglione 5, Stand G4-G7). L’analisi Iri porta l’attenzione invece all’andamento del mercato enoico italiano nel 2018 e nei primi mesi del 2019 nella Grande distribuzione, con un focus sul vino italiano nella Gdo tedesca, in una tavola rotonda, sempre l’8 aprile, con Federvini, Uiv, Vègé, Conad e Coop (ore 10.30, Sala Vivaldi, Palaexpo).
Il 9 aprile, è il turno del Consorzio del Prosecco Docg, che presenta il “Rapporto economico, i numeri del successo nel cinquantesimo anniversario della Denominazione”, con, tra gli altri, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, insieme al presidente del Consorzio Innocenti Nardi, moderati dal giornalista del Corriere della Sera Luciano Ferraro (ore 10.30, Padiglione 4, Stand D4-E4). L’Associazione Italiana Sommelier, a Verona, presenteranno il loro Congresso Nazionale n. 53 (che andrà in scena proprio a Verona, dal 22 al 24 novembre), e che sarà fortemente incentrata sull’enoturismo, e sul nuovo ruolo del sommelier di mediatore turistico, in grado di veicolare le meraviglie del territorio tramite il vino. Oltre ai vertici Ais, il presidente Antonello Maietta e il presidente della sezione Veneto Marco Aldegheri, ci sarà anche il presidente della Regione Veneto Luca Zaia (ore 10.00, Padiglione 4, Stand D4-E4). Focus sull’enoturismo anche col Movimento Turismo del Vino, con “Dal decreto all’esperienza in cantina”, in cui si discute col Ministro delle Politiche Agricole Centinaio, il dg di VeronaFiere Giovanni Mantovani, il presidente del Movimento Turismo del Vino Nicola d’Auria e Giovanni Bastianelli, direttore Enit, la nuova regolamentazione dell’importante settore del turismo enogastronomico. E non solo: il Movimento presenterà anche l’edizione 2019 di Cantine Aperte (ore 11.00, Area Mipaaft, Palaexpo). I Preparatori d’Uva Simonit&Sirch, i friulani Marco Simonit e Pierpaolo Sirch che hanno messo a punto un metodo di potatura esportato con successo nei vigneti più prestigiosi del mondo, portano la conversazione del vino su argomenti più tecnici e mirati: si tratta del mal dell’esca, malattia che devasta i vigneti, e a cui Simonit&Sirch oppone la dendrochirurgia, presentata al convegno (ore 10.00, Padiglione 6, Area C7).
A chiudere i convegni, il 10 aprile, ci pensa Moretti Spa, che mette sotto i riflettori la progettazione e la costruzione di cantine, individuandola come “volto di un’azienda, cuore di un territorio”, in una tavola rotonda con Evans Zampatti, ad di Moretti Spa, Riccardo Cotarella, Magda Antonioli Corigliano, direttrice del master in Enogastronomia della Bocconi di Milano, e l’architetto di fama internazionale Smiljan Radic (ore 11.00, Sala Puccini).
Le curiosità che piacciono a WineNews
In un mare di eventi, iniziative, incontri e presentazioni, del Vinitaly 2019, il più grande di sempre, non è facile accorgersi di tutto ciò che succede: nuovi vini, edizioni speciali, collaborazioni con i vip, tendenze ... Una scelta è inevitabile: WineNews ha scelto pochissime curiosità da non perdere di vista, nella certezza di averne lasciate fuori moltissime.
1. L’azienda vinicola Matteo Correggia lancia con l’agenzia Reverse Innovation, la nuova edizione di Librottiglia, prodotto che unisce i piaceri di assaggiare un calice di buon vino tuffandosi nella lettura di un racconto. Cia-Agricoltori Italiani cavalca l’onda dei wine cocktail, dedicando loro una degustazione di drink di mixology a base di spumanti, vini e agrumi siciliani (7 e 10 aprile, ore 11:00-17.30, Padiglione 10, Stand D2).
2. La griffe Bottega celebra invece i 50 anni dello sbarco sulla luna, con una bottiglia speciale in vetro soffiato, che riproduce al suo interno una mezzaluna simbolica. Un pezzo unico, con all’interno 3 litri di grappa di Prosecco (9 aprile, ore 12.00, Padiglione 5, Stand C7).
3. Il Gruppo Santa Margherita, questa edizione di Vinitaly ha pensato alla cura del visitatore, di solito affaticato per doversi spostare, magari di corsa, da un padiglione all’altro, lanciando il Salotto di Santa Margherita. Un vero e proprio modo per rilassarsi comodamente, come sul divano di casa, raggiunti dai protagonisti degli incontri direttamente nel Salotto: da Lorenzo Richelmy, protagonista della serie tv di Netflix Marco Polo, a Lodovica Comello, attrice, cantante e conduttrice televisiva e radiofonica, o ancora la giovanissima chef Isabella Potì, stella Michelin del Bros di Lecce, Alessandro Scorsone, sommelier e maestro cerimoniere della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e i Negrita, storico gruppo rock italiano (Padiglione 4, Stand B7).
4. La Regione Umbria punta sulla tecnologia e l’esperienza sensoriale, con la “silent experience”, un salotto immersivo dove, con delle speciali cuffie isolanti, sarà possibile abbinare ai vini in degustazione suoni e colori dell’Umbria (Padiglione 2, Stand A9-E10).
5. La cantina campana Di Meo porta invece a Vinitaly l’archeologia: “Da Pompei al Vino Blu: due millenni di storia del vino al Mann” è la conferenza che mostra i risultati del percorso multidisciplinare del Museo Archeologico Nazionale di Napoli sull’enologia, che ha portato alla nascita del Vino Blu, il Taurasi Riserva della griffe Di Meo, grazie alle suggestioni esercitate dal “Vaso Blu”, pezzo icona del museo napoletano (7 aprile, Padiglione B, Area eventi “Piazza Irpinia”).
6. La cantina veronese Cesari ha invece giocato tutto sulla purezza: interpretarla, cercarla nella realtà circostante e nei paesaggi della natura era l’obiettivo del Premio Fotografico Internazionale Jèma, lanciato dalla griffe insieme alla casa editrice Aliberti, alla sua prima edizione. Proprio a Vinitaly, saranno proclamati i vincitori, e alla postazione della cantina sarà aperta la mostra con tutti gli scatti dei partecipanti (8-10 aprile, dalle 10.00 alle 18.00, Palazzo Carlotti, Verona).
7. Il Consorzio Tutela del Gavi sceglie invece di mettere alla prova enoappassionati, curiosi ma anche esperti del settore, per scoprire e raccontare il territorio del bianco piemontese. Si tratta di un questionario di 7 domande, su cibo, cultura, vino, natura, sport, per rivelare se è vero che “tutte le passioni portano a Gavi” (Padiglione 10, Stand G3).
8. La maison di Prosecco Carpenè Malvolti non smette mai di festeggiare ricorrenze: nel 2018 celebrava i 150 dalla nascita della casa spumantistica, quest’anno invece tocca a un anniversario un po’ più particolare. Ossia quello dei 95 anni dalla prima iscrizione in etichetta del termine Prosecco, compita proprio da Etile Carpenè, nel 1924, e a cui è dedicato proprio il 1924 Prosecco, selezione e ispirata al vino delle origini (Padiglione 5, Stand B5).
9. La qualità di un vino, si sa è dettata da molti fattori, tra cui c’è anche quello del tappo. Ma quando nasce la chiusura come la intendiamo oggi, e dove? A ripercorrere la storia dell’oggetto più usato al mondo c’è “Sapere di tappo”, il libro di Alessandro Zaltron e Francesca Marchetto, nato da un’idea di Gianni Tagliapietra, ceo di La Brenta (8 aprile, ore 14.45, Padiglione 4, Stand D4-E4).
10. Zymē celebra invece i primi 20 anni dalla prima edizione di Harlequin, il vino icona della griffe veneta, con “Natura Alchemica”, il libro biografia di Celestino Gaspari, fondatore di Zymē e ideatore, nel 1999, del vino che si ispira al teatro e alla musica jazz, in un racconto di vita enologica, i valori, il legame con la terra (Padiglione 8, Stand G8-G9).
11. In Sardegna si parla sì di vini, ma in abbinamento con un altro prodotto caratteristico della terra, le erbe spontanee ed officinali, tra le riscoperte gastronomiche (e non solo) degli ultimi anni. Assaggi e finger food a base di queste erbe, da assaporare con nel calice vini spumanti e rosati dell’isola (7 aprile, ore 11.30 e ore 16.00, Padiglione 8, Stand D3-D4).
12. Coldiretti inaugura la sua “Casa” a Vinitaly, dove però non rinuncia a portare la natura: in una mostra sensoriale inedita, tutte le terre da cui nascono i vini d’Italia, i vitigni autoctoni. Il terreno, con le sue diversità, è la matrice della biodiversità enologica del Belpaese (7 aprile, ore 9.30, Casa Coldiretti).
13. Il 2019 è anche l’anno in cui si celebrano i 100 anni dalla nascita di Fausto Coppi, il campione assoluto di ciclismo italiano, tra i più grandi atleti di tutti i tempi. A Vinitaly, uno speciale brindisi con i vini dell’azienda piemontese Vigne Marina Coppi, con i due figli Marina e Faustino Coppi (Padiglione 10, Stand H1).
14. L’Associazione delle Dimore Storiche Italiane sarà ancora ospite fisso a Vinitaly, in collaborazione con Confagricoltura e col presidente dell’associazione Gaddo della Gherardesca, erede del famoso conte Ugolino di dantesca memoria. Sono tante le cantine enoiche storiche di tutto lo Stivale, che sono anche di proprietà delle più importanti maison, e sono tra le più belle di tutta Italia, e rappresentano l’espressione della tipicità del territorio nella produzione vitivinicola (Padiglione 10, Stand 5).
15. “Palmenti, vino e archeologia in Calabria: l’area della Locride” è l’appuntamento della Regione Calabria in cui, col professor Attilio Scienza, il docente universitario Rocco Zappia e il giornalista Rai Massimo Proietto, si indaga sul legame profondo tra la tradizione enologica regionale e l’archeologia, in una zona, quella della Locride, ricca di entrambi i patrimoni, ma famosa fino adesso per ben altre “vicende” (10 aprile, Padiglione 12).
16. Un progetto in cui tradizione, religione, e vitigni autoctoni si intrecciano, e che ha avuto successo: è quella del vino dei frati Carmelitani Scalzi di Venezia. Tanto che, proprio a Vinitaly, sarà presentato il secondo vino prodotto con i vitigni autoctoni recuperati nei giardini di Venezia e custoditi nel vigneto-collezione della biodiversità, nel brolo del convento (8 aprile, ore 11.30, Padiglione 4, Stand E3).
17. Nello spazio dedicato al Ministero delle Politiche Agricole, i temi saranno tutt’altro che solo seri e pesanti, e gli ospiti non solo “istituzionali”: ospiti del Ministero anche volti noti e vip, dai vignaioli Albano e Michele Placido a Gerry Scotti e Joe Bastianich, uniti dalla passione per il wine & food (Palaexpo).
18. La Puglia sarà terra di rosati: Slow Food presenta, negli spazi della Regione, la nuova guida “I migliori 100 vini rosa d’Italia”, con i curatori della nuovissima edizione della Chiocciola Fabio Gavedoni e Giancarlo Gariglio. E mentre Puglia in Rosé continua anche quest’anno la sua opera di valorizzazione dei rosati pugliesi, a fare il punto sui numeri ci pensa la ricerca Nomisma “Rosato italiano, mercato e trend”, presentata col Senatore Dario Stefàno, oltre che Denis Pantini, responsabile di Nomisma Wine Monitor, Damiano Reale, presidente del Consorzio Salice Salentino, e Francesco Liantonio, presidente del Consorzio Castel del Monte.
19. Vinitaly è motore di innovazione: debutta la prima cella fotovoltaica da scarti vino, che produce energia rinnovabile recuperando uno scarto di produzione e trasformandolo in una risorsa “green”. I prototipi, sviluppati nel progetto Cheers dall’Università Ca’ Foscari Venezia, finanziata dalla Commissione Europea attraverso il programma Fondo Sociale Europeo.
Focus: i nuovi ambasciatori di Vinitaly International Academy
Il vino italiano ha 23 nuovi Ambasciatori nel mondo: la Vinitaly International Academy ha nominato altri nuovi esperti del panorama enoico del Belpaese, che così potranno promuovere la qualità e la biodiversità che caratterizza lo Stivale, e allo stesso tempo proteggerla dai falsi. Questa la mission del visionario ed importante progetto di Vinitaly International, VeronaFiere e Ice, che organizza corsi in giro per il mondo per formare sempre nuovi Italian Wine Ambassadors, e Italian Wine Expert che, nel ciclo appena concluso a Verona, è stato uno, lo svedese Niklas Bergqvist. La scelta di tornare a Verona, come location del corso è utile e strategica per aggiungere al corso la possibilità di confrontarsi direttamente con i produttori e il territorio, e ascoltare direttamente nelle loro parole cosa c’è dietro ad ogni etichetta, con oltre 320 vini in degustazione per i 5 giorni di lezioni, avendo la chance di contestualizzare ogni vino.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024