Tanto vino fuori e dentro la fiera, e tanta politica, come sempre, a Vinitaly (7-10 aprile, a Verona), sempre più appuntamento di riferimento per il business del vino italiano, ma anche per gli appassionati e per l’agenda politica enoica e non solo, per un settore che, anche per la sempre più assidua presenza delle massime istituzioni nazionali ed europee, nel suo evento più importante, conferma tutta la sua importanza economica, e non solo, per il Belpaese. Perchè a Verona, dal 7 al 10 aprile, oltre a 4.600 cantine dall’Italia e da 35 Paesi, che incontreranno professionisti e buyer da oltre 140 Nazioni del mondo, “nel Vinitaly più grande di sempre”, ha ricordato il presidente di Veronafiere Maurizio Danese, in apertura ci saranno i due vicepremier del Consiglio italiano, il Ministro dell’Interno Matteo Salvini e quello dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio, insieme al presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, e al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, mentre sarà presenza fissa, ovviamente, il Ministro Centinaio, nella speranza di veder mantenuta la promessa del varo del Decreto Ocm Vino Promozione 2019, uno degli atti più attesi dal mondo delle imprese italiane.
Un Vinitaly da sempre fondamentale anche per fare il punto sul mercato del vino italiano nel mondo, come sarà fatto nell’apertura della kermesse, il 7 aprile, con la presentazione dell’“Outlook Vinitaly-Nomisma Wine Monitor”, con gli ultimi dati e le prospettive sui principali mercati esteri, come in Italia, mercato che vale ancora la metà del business delle cantine italiane, con la ricerca sul vino nella Gdo del Belpaese (e con un focus sul fondamentale mercato della Germania), firmata da Vinitaly e Iri-Infoscan, di scena lunedì 8 aprile.
Due momenti di analisi che sono solo alcuni, tra i tanti, di “Vinitaly, sempre più piattaforma a sostegno del vino italiano tutto l’anno e in tutto il mondo - ha sottolineato il dg Giovanni Mantovani - e sempre più digital”. Perché, se come anticipato dal presidente Danese, Vinitaly è sempre più “di tre mondi”, con tanti investimenti su Verona, ma anche in Usa e in Cina, dove stanno nascendo due nuove piattaforme permanenti per la diffusione del vino italiano, “stanno nascendo nuovi strumenti”, ha aggiunto Mantovani, in quel processo di “Digital Transformation” in cui la fiera veronese ha già investito 5 milioni di euro.
“Intanto, lanceremo un Portale Business, a servizio degli espositori, dove monitorare in modo continuato le opportunità, tappe di Vinitaly nel mondo, ma anche ordini e pagamenti, e ci sarà un forte feedback sugli operatori invitati in fiera. Con tutte le informazioni disponibili per gli operatori. E nel portale ci saranno info su tutti gli espositori, anche indiretti (non si vedrà più solo il Consorzio, per esempio, ma tutte le aziende presenti in fiera nel Consorzio stesso).
E poi c’è la App di Vinitaly, che funziona con un servizio ci geolocalizzazione, e Veronafiere è il primo quartiere fieristico europeo a farlo. Per guidare il visitatore dove vuole, ma anche raccogliere informazioni per far incontrare buyer ed espositori. Una funzionalità che sarà testata nel 2019 per essere poi operativa nel 2020. E ci saranno, ovviamente, gli eventi in fiera, l’agenda, il catalogo con espositori e vini, e l’area networking, spazio virtuale di dialogo tra espositori, giornalisti e operatori.
E, ancora, c’è Vinitaly Directory, con 4.300 produttori e 17.300 vini e già più di 1 milione di visualizzazioni, che sarà in 9 lingue. Uno spazio multimediale dove si trova lo storytelling dell’azienda, delle aree di produzione, l’ospitalità in cantina, ma anche dati su export, eventi legati ad azienda e territorio e così via. Strumenti nuovi a servizio della mission di Vinitaly, che è portare la cultura del vino nel mondo, come stiamo facendo anche con la Vinitaly International Academy, che oggi conta 181 Ambassador ed esperti da 30 Paesi del mondo, e ancora la guida “5StarWines The Book”, dedicata ai vini italiani e del mondo, giudicati da un panel internazionale. Un sistema di promozione all’altezza delle sfide globali e digitali della filiera del vino”, ha detto Mantovani.
In quella Verona “capitale” del vino italiano, non mancheranno, nei giorni di Vinitaly, come sempre, le grandi degustazioni. A partire da Opera Wine, il 6 aprile, alla Gran Guardia, con 103 cantine tra le più prestigiose d’Italia, selezionate dalla celebre rivista “Wine Spectator” nella sua unica degustazione organizzata fuori dagli Usa.
Il calendario “istituzionale” dei tasting di Vinitaly, però, si apre il 7 aprile con il walk around tasting dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso, il tasting che al Vinitaly porta i vini premiati dall’edizione 2019 della guida Vini d’Italia, ma prende il via anche “Taste & Dream” la serie di degustazioni top organizzate da Vinitaly con “I vini rivoluzionari delle giovani donne del vino” guidata da Ian D’Agata in collaborazione con le Donne del Vino (con cantine come Maculan, Sorrento Vini, Cantina Colognola - Tenuta Musone, Mossi 1558, Mora&Mero, Caruso & Minini, Elena Fucci e Donati Marco). Lunedì 8 aprile sarà di scena Borgogna - Piemonte: Grandi Cru della Côte de Nuits e Barolo di Castiglione Falletto (con produttori come Dugat-Py, Meò-Camuzet e Confuron-Cotetidot dalla Borgogna, e Vietti, Giuseppe Mascarello e Cavallotto dalle Langhe), con la regia di Raoul Salama, professore di enologia a Parigi e Bordeaux , giornalista per Bettane + Desseauve e fondatore della società di consulenza Vinaly.
Martedì 9 aprile, invece, sarà la volta della degustazione “più guidata” di Vinitaly, dedicata ai “7 Vini che hanno fatto grandi i loro territori”, firmata da Riccardo Cotarella, con i contributi di Gianni Fabrizio e Gianni Sabellico (Gambero Rosso), Gigi Brozzoni (I Vini di Veronelli), Daniele Cernilli (Doctor Wine), Luciano Ferraro (Corriere della Sera), e ancora Luciano Pignataro, Isao Miyajima ed Eldin Hosam (Ais Milano), e cantine come Terre Cortesi Moncaro, Castello di Volpaia, La Poderina, Famiglia Cotarella, Coppo, Montevetrano e Galardi.
Mercoledì 10 aprile, infine, gran finale nel calice con la degustazione “Dal nord al sud, viaggio nell’Italia del grande vino con bottiglie innovative, famose, storiche”, guidata ancora da Ian d’Agata con vini icona di produttori come Tommasi, Tedeschi, Il Poggione, Mastrojanni, Siro Pacenti, Caparzo, Prunotto, Sandrone, Dettori, Suavia, Tenuta San Guido, Frescobaldi, Argiolas e Valle Reale.
Fra le degustazioni top organizzate dagli espositori, sottolinea Vinitaly, si segnalano quelle dedicate all’Amarone della Valpolicella, con una serie di appuntamenti tra cui la degustazione dei dieci anni delle Famiglie Storiche, il Seminario Tecnico Masi n. 31 sul tema degli “Sparkling wines”, e le degustazioni su Morellino di Scansano, Vernaccia di San Gimignano e Vino Nobile di Montepulciano a cura dei rispettivi Consorzi. Il wine tasting in rosa di Fisar (Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori) è dedicato al nuovo trend internazionale di consumo, con 6 etichette che esprimono al meglio le seducenti sfumature del colore, l’eleganza dei profumi floreali, fruttati e speziati dei vini rosé. Vira al giallo paglierino, invece, la degustazione dedicata al Verdicchio dei Castelli di Jesi e di Matelica e alla longevità dell’autoctono marchigiano, uno dei bianchi italiani più apprezzati dalle guide.
Ma, come accade da anni, a Vinitaly saranno protagonisti anche i vini del mondo, nella International Wine Hall, con i produttori di Messico e Argentina, di Ungheria e Portogallo, di Francia e Sudafrica, ma anche di territorio enoici meno conosciuti, come il Kosovo o Farroupilha, il capoluogo dello spumante moscato del Brasile.
E negli assaggi di “Tasting Ex... Press”, riservati alla stampa, saranno protagonisti lo Champagne, (con Italian Wine Journal e Gilbert & Galillard), o gli Shiraz della Hunter Valley, “culla” della viticoltura australiana, ma anche i vini della Slovenia (con) Revija Vino, e sarà di scena anche una degustazione guidata dalla “Best Communicator of the Year 2019”, Madeline Puckette, cofondatrice e direttrice del portale Wine Folly (riconoscimento che, peraltro, insieme al Premio Internazionale Vinitaly, sarà consegnato nella cena di Gala dedicata a Leonardo da Vinci, nei 500 anni dalla morte, una “Immersive show dinner: omaggio all’ingegno e all’italianità” che vuole esaltare i valori di innovazione, tecnologia e made in Italy, “da sempre essenza di Vinitaly nel mondo”, con il menù firmato dal pluristellato chef Enrico Bartolini).
E non mancherà l’attenzione a nicchie e tendenze. Pensando al “bio”, per esempio, nasce lʼOrganic Hall, che accoglierà Vinitalybio, lo spazio dedicato ai vini certificati bio secondo norme Ue, insieme a Federbio, ma anche i produttori dellʼAssociazione Vi.Te - Vignaioli e Territori (che organizzerà anche delle master class dedicate ai vini artigianali) e crescerà anche lo spazio dedicato alla collettiva Fivi - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (con oltre 210 cantine). Ma prende sempre più spazio anche il tema dellʼestetica del vino, sia per i professionisti del settore, come ristoratori e sommelier, che, per gli appassionati, che troveranno Vinitaly Design, nuovo spazio dedicato a tutti i “prodotti ed accessori che completano l’offerta legata alla promozione del vino e all’esperienza sensoriale: dall’oggettistica per la degustazione e il servizio, agli arredi per cantine, enoteche e ristoranti, sino al packaging personalizzato e da regalo”.
Appassionati che, però, con una fiera sempre più professionale, saranno protagonisti in città, con i tantissimi eventi nel calendario di “Vinitaly & The City” (dal 5 all’8 aprile, organizzato da Veronafiere e Studioventisette).
Con tante curiosità. Dal brindisi panoramico a 84 metri d’altezza sulla Torre dei Lamberti con il Pinot Grigio, a talent e spettacoli che legano vino, musica e comicità, nelle zone più belle di Verona, ognuna delle quali diventerà una grande enoteca, com speciali food truck con piatti gourmet e un programma culturale e di show. In Piazza dei Signori, per esempio, si punta su una selezione di vini rossi italiani. Nella vicina Loggia di Fra’ Giocondo, i ricercatori dell’Università di Verona, dalla cattedra salgono sul palco della rassegna GoTo Science per raccontare al pubblico il loro lavoro da una prospettiva diversa e conviviale. Sempre in Loggia da non perdere le degustazioni dei vini del Veneto. Tasting e masterclass guidate da sommelier professionisti si tengono nella Loggia Antica, mentre nel Cortile Mercato Vecchio vanno in scena le serate della “Rassegna Sorsi d’Autore”, organizzata da Fondazione Aida: talk, musica e champagne di piccoli vignerons d’Oltralpe, in compagnia di super-ospiti come Paolo Hendel, che presenta i vini premiati da Verona Wine Top, Joe Bastianich, i Negrita con un talent in acustico con Dario Spada, Pif, Luca Telese, Damiano Carrara e Patrizio Roversi.
Da Piazza dei Signori, coi i suoi loggiati e cortili, ci si sposta nella zona dell’Arsenale asburgico di Verona, dove è possibile trovare bollicine e grandi rossi italiani. E dove saranno di scena anche lezioni di Yoga&Wine. E, ancora, dall’Arsenale parte anche la Mezzaluna del Vino: una discesa del fiume Adige in gommone fino all’antica dogana fluviale, con annessa degustazione finale. In Piazza San Zeno dominano le atmosfere rock, folk e pop, abbinate ad una proposta di oltre 150 etichette di vini bianchi e rosé. Sabato, sul palco Fabiola di Radio 105 presenta due momenti musicali con Irama ed Elodie. Lunedì sera è il momento del The Swing Cooking Show con diversi chef che si alternano a svelare i propri segreti al comico Paolo Cevoli, mentre la band Ridillo suona dal vivo brani originali e cover in stile swing.
Presente anche un’area speciale degustazioni targata Santa Margherita e il Double Decker di Tannico: un bus a due piani inglese degli anni ’60 trasformato per l’occasione in un wine & cocktail bar su quattro ruote.
A Palazzo Carli, dove venne firmata l’annessione del Veneto all’Italia, Paolo Massobrio racconta (e fa degustare) 100 “vini sostenibili”, ma ci sarà anche un tour enogastronomico per Verona alla scoperta del rapporto tra vino e convivialità nelle opere di Shakespeare quali Falstaff, Enrico IV, Le allegre comari di Windsor, Molto rumore per nulla e Romeo e Giulietta.
E, ancora prima, sarà di scena anche la rassegna “Cinema Di-Vino”, al cinema Pindemonte vengono proiettati “Ritorno in Borgogna”, di Cédric Klapisch, e “Finché c’è prosecco, c’è speranza”, di Antonio Padoan, con i vini del Garda Doc. Ma Vinitaly and the City, come nelle scorse edizioni, esce anche da Verona, coinvolgendo Paesi e territori vicini come Soave, Bardolino e Valeggio.
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