Mentre il vino italiano fa i conti con uno scenario difficile e senza precedenti sui mercati d’Italia e del mondo, qualcosa, almeno a livello di sostegni istituzionali, pare muoversi. La Conferenza Stato-Regioni di oggi ha dato il via libera a tre decreti rilevanti per l’agricoltura, che riguardano l’Integrazione del Fondo competitività delle Filiere, modifica della misura di sostegno alle filiere in crisi del settore zootecnico, stoccaggio vini di qualità. In particolare, proprio per per la filiera del vino, vengono stanziati ulteriori 9,5 milioni di euro per lo stoccaggio di vini Docg, Doc, Igt. “Dopo le risorse espressamente destinate all’esonero contributivo per le aziende vitivinicole per un importo pari a 52 milioni, recuperate dalle risorse destinate nel Dl rilancio al settore e parzialmente inutilizzate, cui si aggiunge anche l’esonero previsto nei Decreti Ristoro 1 e 2, un ulteriore strumento per sostenere i produttori di vino nelle fasce di eccellenza maggiormente colpite dalla chiusura della ristorazione”, spiega il Ministero delle Politiche Agricole. Con la Ministra Bellanova che, oggi, da Wine2Wine by Veronafiere, ha ribadito la convocazione, a brevissimo del “tavolo vino”, sottolineando anche come per il futuro, anche con le risorse europee, sarà determinante investire sulla sostenibilità, ma non solo.
“La Ministra Bellanova ha messo in campo i principali nodi da sciogliere e su cui lavorare con estrema attenzione già nel breve termine. Abbiamo apprezzato la concretezza della Ministra: serve un cambio di marcia, un nuovo patto per garantire al settore una veloce transizione fuori dalla crisi”, ha commentato il presiedente di Unione Italiana Vini - Uiv, Ernesto Abbona. “In tal senso - ha aggiunto abbona - la prossima convocazione del tavolo vino nel Patto per l’export, l’obiettivo di potenziare la promozione nei piani Ocm e Pns e la convinzione che il futuro dei mercati passi dalla sostenibilità dei nostri vini sono 3 punti già trattati dalla Ministra, che inquadrano al meglio le sfide del prossimo futuro. In particolare, per Unione Italiana Vini, sulla sostenibilità servirà rendere operativa la norma nazionale che garantisce l’avvio del sistema di certificazione. Noi siamo pronti e auspichiamo che si possa arrivare alla conclusione dell’iter entro la fine del 2020; anche le nostre aziende lo chiedono, come rilevato nella survey dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma che ha evidenziato quanto la sostenibilità sarà un driver di marketing vincente nei principali mercati chiave”.
Lo scorso luglio - osserva Unione Italiana Vini (Uiv) - con il Decreto Rilancio è stata approvata la norma nazionale per il miglioramento della sostenibilità nelle varie fasi del processo produttivo del settore vitivinicolo, come l’insieme delle regole produttive e di buone pratiche definite con uno specifico disciplinare di produzione. Sostenibilità economica, ambientale e sociale si traducono in specifiche modalità produttive e gestionali che dovranno essere sottoposte a monitoraggio. Saranno necessari mesi per adeguare le imprese alla nuova norma nazionale, per questo non si può perdere altro tempo.
“Sul fronte della promozione - ha aggiunto Ernesto Abbona - le aziende chiedono a gran voce una maggiore flessibilità della misura, ad esempio la possibilità di riprogrammare le azioni da un Paese a un altro per cause di forza maggiore. Ribadiamo, inoltre, la proposta di elevare a 150 milioni di euro il budget annuo sull’Ocm Promozione per potenziare lo strumento che in questi anni è stato decisivo nel dare impulso al nostro export”.
Infine, Unione Italiana Vini (Uiv) registra con favore le opportunità aggiuntive del Recovery Ffund all’agricoltura: “8 miliardi di euro a livello europeo - di cui 1,2 miliardi dovrebbero arrivare per finanziare i Psr del nostro Paese - possono rappresentare un motore di sviluppo importante per la filiera, attraverso il potenziamento delle azioni di promozione del nostro prodotto anche nel mercato nazionale, oltre che per gli investimenti green e digitali in cantina e la possibilità di finanziare le attività enoturistiche. Ma anche qui - ha concluso Abbona - occorrerà che le Regioni predispongano efficacemente i piani nel più breve tempo possibile, perché la vera sfida sarà riuscire a spendere questi fondi entro la fine del 2022”.
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