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Vino & Letteratura - “Il vino è come un romanzo, una poesia, un quadro: un prodotto raffinato che va conosciuto”: così Paolo Mieli al “Premio Lupicaia del Terriccio 2016”. Vince Benedetta Craveri, nipote di Benedetto Croce, con “Gli Ultimi Libertini”

“Quando si scrive un romanzo della storia si fa un’opera importante: è un apripista per tutti i nostri lavori. Alla sua seconda edizione, questo Premio ha già una sua storia”. Una storia legata al mondo del vino, “un prodotto che va conosciuto, come vanno conosciuti un romanzo, una poesia o un quadro. Raffinandosi, è passato dall’essere una bevanda per la povera gente ad eccellenza italiana nel mondo. Tra il vino di oggi e quello di più largo consumo del passato, c’è la stessa differenza che passa tra un grande quadro e dei disegni fatti sui muri”. Così, a WineNews, il giornalista e saggista italiano Paolo Mieli, protagonista di una lectio magistralis al “Premio Lupicaia del Terriccio. Il Romanzo della Storia 2016”, riconoscimento all’edizione n. 2, voluto da Gian Annibale Rossi di Medelana, patron del Castello del Terriccio, di scena ieri nella cornice della griffe a Castellina Marittima (Pisa), tra i vigneti dove nasce il celebre Lupicaia. A vincere il Premio letterario che coniuga storia e cultura con il grande vino italiano, è Benedetta Craveri, autrice di “Gli Ultimi Libertini” edito da Adelphi. La curiosità? Scrittrice e critica letteraria romana, “amante di vini italiani e francesi, grazie a mio marito che è un diplomatico francese”, è la nipote del filosofo, storico, politico, critico e scrittore italiano Benedetto Croce.
Il “Premio Lupicaia del Terriccio” è “un’iniziativa culturale che ho fortemente voluto per valorizzare il ruolo del vino come testimone di cultura e medium di conoscenza”, spiega Rossi di Medelana, e alla sua seconda edizione, acquista un respiro ancor più internazionale, premiando al secondo posto, a pari merito, la scrittrice britannica Philippa Gregory con “The Taming of the Queen” (Simon & Schuster) e lo scrittore messicano Álvaro Enrigue, con “Morte Improvvisa” (Feltrinelli), e inserendo due Premi Speciali attribuiti all’italo-tedesca Sybil Von Der Schulenburg con “Per Cristo e Venezia ”(il Prato) e a Vito Bianchi con “Otranto 1480” (Laterza).
La Craveri si aggiudica il Premio omaggio alla scuola del romanzo storico e dedicato alla migliore opera di narrativa storica in lingua italiana, inglese o francese dell’anno (riservato ad opere ambientate esclusivamente tra il 1066, anno della battaglia di Hastings, e il 1815, quando il Congresso di Vienna mise fine all’esperienza napoleonica), selezionata da una giuria composta da personalità di spicco della cultura italiana: dalla presidente Isabella Bossi Fedrigotti - giornalista, scrittrice e produttrice di vino - a Niccolò Capponi, da Rossella Caracciolo Sleiter a Lorenza Foschini e Andrea Kerbaker, autori e giornalisti di primissimo piano, intervenuti ieri moderati da Lavinia Spingardi, volto di Sky Tg24.
“Questo libro racconta la storia di un gruppo di aristocratici la cui giovinezza coincise con l’ultimo momento di grazia della monarchia francese - spiega Benedetta Craveri - sette personaggi emblematici, scelti non solo per il carattere romanzesco delle loro avventure e dei loro amori, ma anche (soprattutto, forse) per la consapevolezza con cui vissero la crisi di quella civiltà di Antico Regime”.
Alla vincitrice ed ai finalisti va un premio in denaro (rispettivamente 20.000 euro e 3.000 euro ciascuno, che ne fanno uno dei premi più ricchi d’Italia, ndr), e il Lupicaia, il celebre rosso che dà il nome al riconoscimento, simbolo della griffe, 1.700 ettari lungo il limite settentrionale della Maremma, di cui 60 a vigneto, e il resto tra macchia mediterranea, uliveti e pascoli di allevamento di cavalli e vacche limousine in campi liberi da cui si vede il mare.
Info:
www.premioterriccio.it - www.terriccio.it

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