Sono state alcune bottiglie di presunto Brunello di Montalcino etichettato “Sfera”, con fascette palesemente contraffatte e che riportavano codici alfanumerici che non corrispondevano ad alcuna azienda, a far scattare le indagini che hanno portato i Carabinieri di Siena e Firenze, al sequestro di 30.000 bottiglie di vino etichettato soprattutto come Brunello di Montalcino, ma anche Chianti, Chianti Classico, Sagrantino di Montefalco e così via. “Le indagini, che riguardano 6 grandi imprenditori, non solo del settore vinicolo - di cui non sono stati resi noti i nomi, hanno spiegato i Carabinieri di Siena e Firenze in conferenza stampa - sono ancora in corso e coinvolgono le province di Siena, Grosseto, Pisa ed alcune zone del Lazio e dell’Umbria. Nelle indagini - hanno aggiunto le forze dell’Ordine - spiccano anche delle bottiglie etichettate “Bocelli” ma non provenienti dall’azienda pisana della famiglia del celebre lirico italiano, che, spiegano gli inquirenti sembra parte lesa. A breve, e si parla di settimane - concludono - cercheremo di risolvere tutta la vicenda”. Le verifiche dei Carabinieri hanno riguardato cantine, centri d’imbottigliamento, supermercati ed enoteche in Toscana, Umbria, Liguria e Lazio. Il vino sequestrato, di scarsa qualità, dopo essere stato imbottigliato veniva etichettato con false fascette con i sigilli di Stato e, quindi, commercializzato in Italia ed all’estero ad un prezzo 10 volte superiore al suo reale valore, con un danno al settore vitivinicolo italiano calcolato in centinaia di migliaia di euro. “Anche se le indagini sono ancora in corso mi sento di affermare senza alcun dubbio che i produttori e tutto il territorio montalcinese sono vittima di una frode gravissima, frode che non deve tuttavia lasciare alcuna ombra sulla nostra Docg”, ha detto il Presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci, che ha aggiunto: “interpretando il sentimento di tutti i produttori ci costituiremo immediatamente parte civile verso chi ha condotto questa truffa”.
Non ci sono, in ogni caso, rischi per la salute, precisano gli inquirenti.
Focus - Il Consorzio del Brunello di Montalcino: “nessuna ombra sulla nostra Docg. Ci costituiremo immediatamente parte civile”
In merito al sequestro condotto dai Carabinieri del reparto operativo di Siena, ed in particolare alcune migliaia di false bottiglie di Brunello di Montalcino, il Presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino Fabrizio Bindocci ha voluto sottolineare come, “anche se le indagini sono ancora in corso, mi sento di affermare senza alcun dubbio che i produttori e tutto il territorio montalcinese sono vittima di una frode gravissima, frode che non deve tuttavia lasciare alcuna ombra sulla nostra Docg. Da anni attraverso la tracciabilità di ogni singola bottiglia e di periodici ed intensi controlli su tutta la filiera abbiamo fatto in modo che il consumatore e gli appassionati venissero sempre più tutelati. Il sequestro delle bottiglie non deve assolutamente far passare in secondo piano ciò. Come ogni grande griffe internazionale siamo vittime naturali di tentativi di contraffazione. Siamo grati anzi all’autorità inquirente che con la sua attività ha fatto emergere questo tipo di comportamento delinquenziale che getta cattiva luce su sistema che invece è conosciuto a livello internazionale per la sua serietà e capacità di garantire elevatissimi controlli di qualità. Ovviamene, interpretando il sentimento di tutti i produttori ci costituiremo immediatamente parte civile verso chi ha condotto questa truffa”.
Focus - Il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina: “bene operazione anti-contraffazione. Il gioco di squadra fondamentale per tutela made in Italy
“Il gioco di squadra nella lotta alla contraffazione si rivela ancora una volta la strategia vincente per tutelare le eccellenze del nostro patrimonio agroalimentare, di cui il vino è uno dei principali simboli. L’Italia è prima in Europa per i controlli nel settore, solo nel 2013 ne sono stati effettuati quasi 130.000. Dobbiamo continuare a lavorare su questa strada con la massima attenzione per difendere le nostre produzioni da tutti gli illeciti che danneggiano il Made in Italy”.
Così il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, ha commentato i primi risultati dell’operazione dei Carabinieri con il contributo dei Nas e dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e Repressione Frodi (Icqrf) che ha condotto le analisi chimiche sul vino e ha partecipato direttamente alle operazioni di sequestro.
Focus - Coldiretti: “bene Nas su Brunello, 2 bottiglie su 3 all’estero. Sono raddoppiati nel 2013 i sequestri di vino contraffatto o adulterato”
“Dall’inizio della crisi sono più che raddoppiate le frodi nel settore del vino e degli alcolici con un incremento record del 102% del valore delle bottiglie sequestrate perché adulterate, contraffate o falsificate”. Emerge da una analisi della Coldiretti sulla base della preziosa attività svolta dai carabinieri dei Nas dal 2007 al 2013 in riferimento alla positiva operazione dei Carabinieri del reparto operativo di Siena che ha portato al sequestro di oltre 30.000 bottiglie di vino etichettato come Brunello di Montalcino, Chianti e altri Docg, ma falso e di scarsa qualità. “Nel solo 2013 - sottolinea la Coldiretti - sono stati sequestrati dai Nas nel 2013 vini ed alcolici per un valore di 31 milioni con 15 persone arrestate, 51 segnalate all’autorità giudiziaria e 267 all’autorità amministrativa. “Gli ottimi risultati dell’attività delle forze dell’ordine confermano l’efficacia del sistema di controlli in Italia contro un crimine particolarmente odioso perché si fonda sull’inganno”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare il grave danno che la criminalità provoca all’immagine del prodotto agroalimentare italiano all’estero. Con un aumento record del 7% le esportazioni di vino Made in italy - sottolinea la Coldiretti - hanno raggiunto nel 2013 il massimo storico di 5 miliardi di euro. La produzione di Brunello nel 2013 è stata di 8,1 milioni di bottiglie per un fatturato di 165 milioni di euro con la quota destinata alle esportazioni che è salita al 67%, oltre 2 bottiglie su 3. Per l’export di Brunello la destinazione più importante - conclude la Coldiretti - è rappresentata dagli Usa (28%), seguiti dai mercati asiatici (15%) e dal centro America (Brasile, Messico, Panama, Venezuela e altri), che rappresenta circa il 10%. In crescita è stato anche il giro d’affari del settore enoturistico a Montalcino (ristoranti,alberghi, enoteche e altro): che registra un aumento del 5% e supera i 30 milioni”.
Cia - Confederazione Italiana Agricoltori: “frodi, il 20% di quelle alimentari riguardano il vino”
Frodi e contraffazioni sottraggono oltre un miliardo di euro l’anno all’agroalimentare nazionale, di cui il 20% “scippato” al mondo del vino. Un settore in costante crescita, in grado di fatturare quasi 10 miliardi di cui la metà realizzati all’estero, dove una bottiglia su cinque è “made in Italy”. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito all’operazione dei carabinieri del nucleo operativo di Siena che, con l’ausilio dei Nas di Firenze, ha portato al sequestro di oltre 30.000 bottiglie falsamente etichettate come Brunello di Montalcino o altri marchi Docg di fama internazionale. “A finire nel mirino di falsi e tarocchi - sottolinea la Cia - sono sempre più spesso i prodotti di qualità regolamentata, come le denominazioni di origine, che dovrebbero offrire un’assoluta garanzia di sicurezza alimentare, criterio al primo posto nelle scelte di consumo per otto italiani su dieci.
Per difendere le nostre produzioni d’eccellenza è necessario assoluto rigore, controlli puntuali e “tolleranza zero” nei confronti degli autori delle truffe e degli inganni a tavola - evidenzia la Cia - che non solo danneggiano i consumatori, ma minano la credibilità dell’intero sistema agroalimentare italiano. Tanto più che il nostro Paese conta 521 vini a denominazione d’origine. Una realtà costituita da 330 Doc, 118 Igt e 73 Docg”.
Focus - Rossi, danno Toscana falso Brunello: “servono leggi più severe. Non escludo che la Regione si costituisca parte civile”
La contraffazione del Brunello è un danno di immagine per la Toscana e per tutto il nostro Paese. Ci vogliono leggi ancora più severe contro i manipolatori di quelli che sono i prodotti di assoluta eccellenza, allineando la nostra legislazione a quella di altri paesi europei”. Lo sostiene il presidente della Regione Enrico Rossi commentando il sequestro di otre 30.000 bottiglie di vino etichettato come Brunello di Montalcino, Chianti e altri docg, ad opera dei Carabinieri del reparto operativo di Siena.
“La manipolazione di prodotti tanto eccellenti - prosegue - è un danno e un attacco alle aziende che lavorano bene e con correttezza. Anche in questa occasione non c’è al momento alcun coinvolgimento degli operatori di aziende di Montalcino. Mi farò promotore di una iniziativa che sensibilizzi ulteriormente le istituzioni, a partire dal Parlamento, affinché questo genere di crimini venga punito con la massima severità. non escludo che la Regione si costituisca parte civile. Ringrazio le forze dell’ordine e il reparto operativo dei carabinieri di Siena per l’iniziativa contro la frode del Brunello”.
“Nel progetto di legge sul vino inseriremo dei provvedimenti per l’inasprimento delle sanzioni per le frodi sul vino, in modo da arrivare anche alla chiusura definitiva di cantine e aziende coinvolte nelle contraffazioni”. Così il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Nicodemo Oliverio, e il deputato Pd della commissione Agricoltura Michele Anzaldi
“Nel progetto di legge sul vino in commissione Agricoltura inseriremo dei provvedimenti per l’inasprimento delle sanzioni per le frodi sul vino, in modo da arrivare anche alla chiusura definitiva di cantine e aziende coinvolte nelle contraffazioni”. A dirlo il capogruppo del Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Nicodemo Oliverio e il deputato Pd della commissione Agricoltura Michele Anzaldi. “Il sequestro di 30.000 bottiglie di falso Brunello - spiegano i deputati Pd - dimostra che i controlli ci sono e funzionano; le frodi alimentari in aumento rappresentano un danno sia per l’economia sia per la salute dei cittadini”. I deputati ricordano che per quanto riguarda il vino, nel corso del 2013 sono stati controllati 8.274 prodotti Docg, Doc e Igt, il 14,5% è risultato irregolare. Per i prodotti a Dop, Igp e Stg, i prodotti controllati sono stati a 2.857, con il 12% risultato irregolare. “È una quota rilevante - concludono i parlamentari - per questo crediamo che il Parlamento debba mandare un segnale chiaro: nessuna indulgenza per chi delinque in questo settore strategico per il nostro Paese”.
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