Negli ultimi due anni, nelle Università d’Italia, sono state più di 2000 le tesi sul vino, a conferma del crescente interesse del mondo accademico verso l’enologia, sia come business che come fatto culturale. Le ultime due, solo in ordine di tempo, quelle di Caterina Magnani, toscana, di Suvereto (Livorno), e Claudia Piazzini, sempre toscana, di Poggibonsi (Siena), che faranno da testimonial del Forum “I giovani, tutti laureati in vino per creare il futuro”, che, a Casteggio (Pavia), il 3 settembre, metterà intorno ad un tavolo 14 studenti universitari, che hanno condotto ricerche
proprio sul vino.
Caterina Magnani (laureata con 110/110 alla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Pisa), in particolare ha analizzato “Le pratiche di consumo e i significati simbolici del vino. Un’analisi basata sulla fiction televisiva” (in esame le soap opera italiane: Cento Vetrine, Un posto al sole, Il Maresciallo Rocca, Vivere, Il bello delle donne, Un medico per amico, Incantesimo, Angelo il custode, Ricominciare, Turbo, Casa famiglia, La squadra): in tutto ha scovato 128 scene con inquadrature nelle quali compare il vino.
Claudia Piazzini è impegnata nel progetto di dottorato di Antropologia all'Università di Siena, dove sta studiando le abitudini degli antichi romani in fatto di vino. E, sempre in tema di vino nel mondo antico, dal 6 agosto al 3 novembre, Siena, nell’ospedale-museo del Santa Maria della Scala, ospita 150 reperti provenienti da scavi in Basilicata. In mostra, dal titolo “Il vino di Dionisio, dei e
uomini a banchetto”, saranno esposti oggetti quotidiani e ricchi corredi per il trasporto e la conservazione del vino, per banchetti e per adorare il culto di Dionisio.
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