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"Taste of the World": database mondiale di degustazioni disponibile a tutti su Internet. I vini giudicati da sei dei più prestigiosi sommelier del mondo

San Pellegrino e Acqua Panna, partner del progetto Taste of the World, figlio della rivista “Tasted”, sfociato nel sito internet www.tastedonline.com, hanno dato vita ad un grandissimo database delle degustazioni, per ora disponibile solo in lingua inglese, costantemente ampliato e aggiornato, disponibile liberamente a tutti gli operatori del settore (sommelier, buyer, importatori, enotecari, ristoratori), case vinicole, semplici appassionati ... Il database contiene attualmente 1.500 vini provenienti da tutto il mondo ma entro il 2007 è prevista la presenza di oltre 2.500 etichette.
I sei sommelier coinvolti in questo importante progetto sono il francese Hervé Pennequin (terzo miglior sommelier del mondo nel 2004), l’americano Mark Slater (sommelier del ristorante Citronelle di Washington), lo svedese Andrea Larsson (miglior sommelier d’Europa nel 2004), la spagnola Teresa Perez (seconda miglior sommelier di Spagna nel 2005), Motohiro Okoshi (secondo miglior sommelier giapponese nel 2003) e il “nostro” Giuseppe Vaccarini, campione del mondo dei sommelier nel 1978, per anni presidente dell’Ais e dell’Association de la Sommellerie Internationale. I sommelier si riuniscono periodicamente (l’ultima sessione si è svolta, in questi giorni, nella sede della San Pellegrino) per assaggiare i vini contemporaneamente, nelle medesime condizioni ambientali, rigorosamente alla cieca. Dice Giuseppe Vaccarini: “Alla fine per ogni vino viene assegnato un punteggio in centesimi frutto della media del voto dei sei sommelier, ma quello che conta di più è che per ogni vino sono riportati i giudizi testuali di ciascuno di noi, così che, al di là del punteggio, che in fondo è una semplificazione, ci si possa fare un’idea più completa sul vino e sulle sue caratteristiche. E anche delle differenze di giudizio derivate dal diverso background culturale e sociale di sommelier che provengono sia da Paesi storici per quanto riguarda la produzione del vino sia da Paesi relativamente “nuovi” come Stati Uniti e Giappone.
E il matrimonio con l’acqua? Come mai la partnership con uno dei produttori di acque minerali più famosi al mondo? Risponde Arnaud Tillon, International Brand Manager di Acqua Panna: “Intanto ci è piaciuto il progetto di Anthony Chicheportiche, editore della rivista Tasted. Poi bisogna sottolineare come si sia sempre parlato dell’abbinamento cibo-vino, relegando in secondo piano l’acqua che invece è il terzo elemento fondamentale presente sulla tavola. Ora sempre più ristoranti di alto livello presentano una carta delle acque e i sommelier, da sempre abituati a degustare, sono i più indicati per svolgere questo compito”. Interviene, ancora, Vaccarini: “Potrebbe sembrare una forzatura, ma ci sono acque minerali profondamente differenti fra loro, in grado di influenzare la percezione del cibo e anche del vino. Così, al di là dello storico abbinamento cibo-vino, noi siamo in grado di suggerire il corretto abbinamento cibo-acqua e anche, questa la novità, l’abbinamento vino-acqua: in diverse sedute di degustazione alla cieca abbiamo potuto constatare come acque diverse proposte con lo stesso vino possano influenzare in modo sensibile il giudizio sul vino stesso”.
Due parole, infine, sulla nuova sede della San Pellegrino, che sarà terminata entro l’anno: realizzata nell’area industriale dismessa della Richard Ginori, è un vero è proprio tempio dedicato all’acqua, con giardini pensili, giardini zen, ampie vetrate e una scultura acquatica in movimento progettata dal celebre scultore giapponese Susumu Shingu.

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