In tre mesi di apertura, giugno, luglio e agosto, La Cité du Vin di Bordeaux ha già totalizzato 130.000 visitatori da 120 Paesi diversi, oltre che l’attenzione, la critica e le recensioni di 250 giornalisti di tutto il mondo. Numeri di un successo annunciato, ricordati nei giorni scorsi dal sindaco della capitale della Gironda, Alain Juppè, resi ancora più significativi dalle rilevazioni della Kedge Business School, secondo cui il 98% dei visitatori sono soddisfatti della propria esperienza, il 60% pensa di tornarci (tanto che sono già stati venduti oltre 2.500 abbonamenti) e l’80% consiglierebbe di andarci ad amici e parenti (www.laciteduvin.com).
Insomma, gli 81 milioni di euro di investimento tra pubblico e privato che hanno dato vita al nuovo tempio mondiale della cultura del vino (creando 250 posti di lavoro fissi e generando un’economia stimata in 40 milioni di euro all’anno), sembrano dare i frutti sperati, e il traguardo di 450.000 visitatori all’anno, dopo un inizio così promettente, non sembra così lontano.
Interessanti anche le statistiche di provenienza dei visitatori: se il 71% sono francesi (e un terzo di loro dal distretto della Gironda), la maggior parte degli stranieri è arrivata da Inghilterra, Stati Uniti, Belgio e Spagna, ma un numero significativo di visitatori si è registrato anche da Canada, Australia, Brasile e Cina, e qualcuno è arriva anche dalla Barbados, dalla Namibia, dallo Sri Lanka e dalla Repubblica di Vanuatu ...
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