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20 DOLLARI A BOTTIGLIA: O STAI SOTTO, O VAI OLTRE, E ALLORA ARRIVI A SPENDERE ANCHE 30, 50, 100 DOLLARI O PIÙ. È QUESTA LA LINEA DI CONFINE CHE DIVIDE, IN USA, MERCATO N. 1 AL MONDO, LE MACROCATEGORIE DEI CONSUMATORI. A DIRLO “WINE MARKET COUNCIL”

20 dollari a bottiglia: o stai sotto, o vai oltre, e allora arrivi a spendere anche 30, 50, 100 dollari o più. È questa la linea di confine che divide, in Usa, mercato n. 1 al mondo per il vino, le persone che comprano vini di alta gamma, da quelli che non lo fanno. A dirlo uno studio del Wine Market Council (www.winemarketcouncil.com), organizzazione che riunisce viticoltori, produttori, importatori e distributori, con lo scopo di far crescere il business del vino in America. Che mette in luce alcuni dati interessanti. A partire dal fatto che solo il 5% della popolazione americana compra con una certa frequenza vini sopra i 20 dollari, o dal numero sorprendentemente basso, visto che si parla del primo Paese al mondo per consumi di vino, delle persone che bevono vino più di una volta a settimana, pari al 15% della popolazione. Il 35% degli americani, poi non beve nessuna bevanda alcolica, e un altro 21% beve birra o superalcolici, ma non vino. Il che, tirate le somme, vuol dire che c’è un 56% di cittadini americani ancora tutti da conquistare. Tra gli appassionati, o meglio, tra gli “high-end buyers”, che sono il target ideale di chi punta sui vini di pregio, c’è una sostanziale parità tra i sessi, con la torta divisa a metà tra maschi e femmine, che si dicono soddisfatti della qualità che trovano, sul mercato Usa, per i vini di Francia, Italia (che è leader in volume e valore tra i Paesi importatori) e Nuova Zelanda. Anche se, riporta lo studio, i vini francesi sono considerati quelli con il peggior rapporto tra qualità e prezzo. Tra questi consumatori, l’Italia spadroneggia, tanto che c’è il 60% di probabilità in più che comprino etichette del Belpaese, rispetto a chi è disposto a spendere meno di 20 dollari a bottiglia. Altro dato interessante, che arriva dal mercato Usa, dove l’Italia ha fatto bella mostra di sé a New York, il 3 febbraio, con la tappa americana di Vinitaly International (www.vinitalyinternational.com), è quello sulle preferenze di tipologia tra gli appassionati che hanno risposto al sondaggio on line della rivista “Wine Spectator”. Da cui emerge che, se nel mercato di massa i campioni del momento sono i vini tipo Moscato e gli sparkling wine, Prosecco in testa, i wine lovers, quando devono stappare una bottiglia, scelgono il rosso nell’80% dei casi ...

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