02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
LA CURIOSITÀ

40 vendemmie di Bricco dell’Uccellone di Braida, vino “bandiera” della Barbera d’Asti Docg

Il vino nato dal genio di Giacomo Bologna, è stato il primo vino piemontese eletto “Wein Legende” dall’autorevole rivista tedesca “Der Feinschmecker”

Una vendemmia, di solito, non è una notizia. Salvo rare eccezioni. Come quelle che, in qualche modo, segnano una tappa “rotonda” di un percorso, un “compleanno” che, come tutti gli anniversari, è momento di festa, ma anche di riflessioni. Come la vendemmia numero quaranta, la 2022, del Bricco dell’Uccellone, il vino ammiraglio di Braida - nato dal genio di Giacomo Bologna, e diventato, da subito, una bandiera di una denominazione in grande crescita come la Barbera d’Asti Docg, e una pietra miliare della storia enologica recente del vino italiano - che è partita il 12 settembre, proprio nel giorno del compleanno di Giuseppe Bologna, proprietario insieme alla sorella Raffaella della cantina di Rocchetta Tanaro, nell’Astigiano.
“Una nuova sfida - così Giuseppe Bologna descrive l’annata 2022 - dal 1994, quando raccolsi totalmente la responsabilità della produzione, ne ho viste di annate strane. Questa è sicuramente senza paragoni, una vendemmia storica per noi, ma allo stesso tempo senza riferimenti storici applicabili: emozioni del tutto nuove. Non è stato facile decidere di raccogliere così presto, nonostante le campionature assicurassero grappoli pronti da ogni punto di vista. Abbiamo raccolto uve sanissime con buccia ricca e croccante semi maturi e acini di piccola dimensione. La resa sfiora i 50 quintali per ettaro. Potenzialmente un’annata straordinaria”.
Tra tre anni se ne scoprirà il valore nel calice, ma intanto il colpo d’occhio di tutte le bottiglie prodotte, dal 1982 alla 2019, racconta già da solo la storia di un grandissimo vino, capace di rivoluzionare la concezione della Barbera sin dal suo esordio, quando Giacomo Bologna lo presentò per la prima volta al Vinitaly con una produzione di 9.800 bottiglie che furono tutte prenotate immediatamente dai buyer italiani e stranieri.
Un successo oltre ogni previsione, in un contesto in cui la Barbera era considerata un vitigno di scarso prestigio. Giacomo Bologna ne reinterpretò il potenziale con una visione aperta alla modernità e all’internazionalità. “È un vino in tutto estremo - scrisse Nichi Stefi - la sua uva è stata vendemmiata a metà ottobre, la vigna ha reso 65 quintali, che diventano 44 ettolitri per ettaro, la macerazione a contatto con le bucce dura 22 giorni e il mosto viene continuamente rimontato. Poi va in barrique per dodici mesi, ma Giacomo è attento a scegliere la botte giusta”. I riconoscimenti iniziarono a piovere da subito sul Bricco dell’Uccellone: a suggellare questo percorso, nel 2019 al Castello di Bensberg, il Bricco dell’Uccellone ha ricevuto il riconoscimento “Wein Legende” dalla autorevole rivista tedesca “Der Feinschmecker”, il primo vino piemontese a essere annoverato nella hall of fame dei vini più importanti del mondo e terzo vino italiano insieme ad Ornellaia e Sassicaia.
Singolare la potenza generativa di storie, ricordi e aneddoti attorno al Bricco dell’Uccellone, a cominciare dal nome (l’Uccellone era il soprannome di una donna che viveva nella collina delle vigne: il suo naso ricordava il becco di un uccello, in più vestiva sempre di nero, questo le valse il soprannome in paese) e dall’etichetta (sin dalla prima vendemmia l’etichetta del Bricco dell’Uccellone non è mai cambiata: fu il primo lavoro di Giacomo Bersanetti e Chiara Veronelli, quando la disegnarono la loro agenzia doveva ancora nascere). Nel 2015 centinaia di queste storie furono raccolte da Braida, per celebrare i trent’anni dell’arrivo sul mercato del Bricco dell’Uccellone: un racconto corale in cui alle voci di altri produttori si uniscono quelle di ristoratori, enotecari, agenti, importatori; agli articoli di grandi firme del giornalismo si affiancano le foto private degli appassionati.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli