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IL VINO FA BENE ALLA SALUTE

Italia

Un bicchiere di vino migliora la qualità della vita e la salute. Gli antichi, nella loro profonda saggezza, conoscevano gli effetti benefici del "nettare degli dei" e le ricerche più moderne confermano queste intuizioni: un consumo equilibrato di vino durante i pasti consente di prevenire i disagi di diverse patologie, da quelle caratteristiche della menopausa alle malattie cardio-vascolari e persino al morbo d’Alzheimer. Fin dai primordi della civiltà, il vino è stato considerato un fattore di buona salute, come del resto affermava, già 2.500 anni fa, Ippocrate, uno dei padri della medicina. Negli ultimi anni, a seguito di una campagna di criminalizzazione sul consumo d’alcool, il vino, il "prodotto bersaglio" più noto e diffuso nel mondo erroneamente accomunato ai superalcolici (bevande superiori ai 21 gradi), è stato guardato con crescente "sospetto". La ricerca medico-scientifica, invece, ha acquisito conoscenze che dimostrano come un consumo moderato di vino abbia effetti positivi sulla salute dell’uomo. A Vinitaly 2000, in un importante convegno, al quale hanno preso parte, tra gli altri, il professor Carlo Fernandez, direttore del College di Cardiologia Pratica di Firenze ed il professor Aldo Bertelli, presidente della Società Italiana di Farmacologia Clinica, non si voluta fare una semplice difesa d’ufficio del vino - le conseguenze per chi eccede verranno chiaramente evidenziate - ma sono state illustrare le azioni benefiche degli antiossidanti naturali contenuti nel prodotto (i composti fenolici, ed in particolare il resveratrolo) per la prevenzione delle patologie cardiovascolari, i tumori e le malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer". Il professor Curtis Ellison, docente alla Facoltà di Medicina della Boston University ha invece illustrato i risultati delle ricerche compiute recentemente e tutte scaturite dall’enunciazione dei principi del "paradosso francese". Di che cosa si tratta? Un’osservazione sugli abitanti-consumatori di vino, in particolare rosso, di una piccola cittadina francese ha permesso di accertare come l’alcool contenuto nel prodotto aumentava il colesterolo buono (hdl) preveniva la formazione del colesterolo "cattivo" (ldl). E sempre su questa tema a Vinitaly, in una tavola rotonda "Come produrre più salute nel vino", il grande enologo Giacomo Tachis ha spiegato la sua ricetta: "aumentando il contenuto ed anche la qualità di quel ventaglio di quasi 500 molecole diverse e polifenoli che - solo assieme, nella loro complessità, ed esclusivamente nel vino - fungono da spazzini delle arterie, con proprietà antiossidanti e fluidificanti. Elementi che contribuiscono anche alla qualità organolettica di un vino. L’obiettivo deve essere sempre quello di avere grappoli a maturazione perfettamente fisiologica, quasi una sovra maturazione in certi casi, ed una bassa resa per ceppo. Molto importanti sono anche i tempi della macerazione".

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