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DONNE & VINO, FEELING IN CRESCITA

"Valorizzare la cultura del vino di qualità": è questo lo slogan dell’Associazione Nazionale delle Donne del Vino, nata a Firenze nel 1988. L’elemento distintivo è la sinergia fra le diverse professionalità: produttrici, manager d’azienda, ristoratrici, enotecarie, sommelier, enotecniche, giornaliste. In totale 300 donne del vino "ambasciatrici" di tutto l’universo enologico italiano: tutte le etichette più pregiate sono rappresentate, dal Brunello al Barolo, dal Barbaresco al Chianti Classico ed ai vini più innovativi. Le Donne del Vino in questi anni hanno ideato eventi nazionali e internazionali (convegni, corsi d’informazione sul vino, guide turistiche con itinerari enogastronomici, stages) con l’obiettivo di diffondere la conoscenza del vino di qualità e per creare un’autentica "cultura del consumo" nel pubblico femminile. "Dalla creazione dell’associazione ad oggi - afferma la presidente nazionale Giuseppina Viglierchio - l'apprezzamento per la cultura del vino ha subito una forte trasformazione: la maggiore conoscenza del territorio, una più attenta sensibilità verso i problemi ambientali e del benessere fisico, ha determinato un ritorno alla ricerca delle proprie radici e delle proprie tradizioni. In questo contesto, il vino ed i prodotti agroalimentari tipici hanno riconquistato valore e dignità che si erano persi nel momento di massificazione e di consumismo esasperato". Giuseppina Viglierchio ha anche idee chiare per dare nuove strategie all’enologia italiana: "occorre mettere in atto soluzioni valide e rapide, creare sinergie fra le diverse associazioni, produrre la qualità a prezzi ragionevoli, investire sui mercati internazionali, fornire l’assistenza alla clientela, avviare programmi di educazione nelle scuole, sostenere l’immagine delle nostre produzioni". Da tempo, inoltre, le "Donne del Vino" ha firmato una bozza di protocollo d’intenti, con le rappresentanti di nove Paesi europei (Ungheria, Italia, Spagna, Portogallo, Austria, Germania, Francia, Grecia, Svizzera): l’obiettivo, oltre che nello scambio d’informazioni, esperienze, conoscenze e tecniche fra le varie nazioni, è quello di una più stretta collaborazione nella difesa della produzione dei Paesi europei ed in programma d’intervento basato sulla valorizzazione del vino attraverso il concetto della Doc. "E’ solamente con le regole certe, che sovrintendono ad una Doc, che si possono aggiungere - conclude Giuseppina Viglierchio - al prodotto tutto quel "plus" di valore immaginario legato al territorio, alla storia, alla gastronomia, al turismo, al folclore, alla bellezza dei luoghi. Tutti elementi irrinunciabili anche per il lancio definitivo dell’enoturismo, altro settore che vede già in primo piano molte donne del vino".

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