L’amministratore delegato Ezio Rivella ed i proprietari John e Harry Mariani della Castello Banfi, l’azienda leader del Brunello, stanno lasciando il posto alle giovani generazioni di manager, Enrico Viglierchio, Cristina Mariani, James Mariani: "l’impegno - spiega il neo direttore generale Enrico Viglierchio - sarà quello di gestire il cambiamento dell’azienda continuando a seguire la strada già tracciata e che ha portato al successo i vini della Castello Banfi. Siamo sempre stati un’azienda internazionale ed il Brunello è il nostro ambasciatore nel mondo. Adesso, però, vogliamo far capire al consumatore che noi produciamo anche altri vini unici ed eccezionali: l’obiettivo della terza generazione di Castello Banfi è quello di continuare a creare grandi vini legati alla cultura del territorio ma allo stesso tempo di produrre vini innovativi come il "Summus" e l’"Excelsus", da anni ai vertici delle guide e classifiche della critica italiana ed internazionale". La Castello Banfi, l’investimento più grande e innovativo dell’enologia italiana di qualità (250 miliardi investiti in 15 anni), è stata fondamentale per il rilancio generale del vino di Montalcino e ha svolto un ruolo importante anche nell’enoturismo, la chiave per educare alla cultura del vino: "la Banfi sta ultimando - continua Viglierchio - un progetto destinato ad un ulteriore restauro del trecentesco Castello, cuore dell’azienda (meta ogni anno di 40.000 turisti del vino), che ospita il Museo del vetro e della bottiglia, ed un potenziamento dell’attività di accoglienza ed ospitalità (ristorazione, wine bar, eventi, degustazioni). Un progetto che porterà, nel giro di qualche mese, all’assunzione di nuove figure professionali". L’azienda di Montalcino (2.850 ettari, di cui 800 a vigneto), ha chiuso il ’99 con un fatturato di 80 miliardi (9 milioni di bottiglie, di cui l’80% doc e docg): "per il 2000 - spiega Viglierchio - si punta ad una crescita del fatturato del 10% e ad uno sviluppo dell’export. Saranno inoltre effettuati investimenti per 15 miliardi per l’aggiornamento tecnologico e produttivo delle cantine e dei vigneti. La Castello Banfi ha detto definitivamente no all’ipotesi di quotazione in Borsa e, dal 31 dicembre 2000, il manager-enologo Ezio Rivella lascerà la carica di amministratore delegato, restando però come "super consulente".
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