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E' MORTO IERI ERNEST GALLO, IL RE DEL VINO CALIFORNIANO (1600 ETTARI DI VIGNETO, 200 MILIONI DI BOTTIGLIE, 1.500 MILIONI DI DOLLARI DI FATTURATO) E UNO DEGLI UOMINI PIU' RICCHI D'AMERICA (INSERITO NELLA LISTA DEI 400 PAPERONI DELLA RIVISTA FORBES)

Italia
Ernest Gallo, al centro, insieme ai nipoti, Joe e Chris Gallo

Ernest Gallo, il re del vino californiano, è morto ieri nella sua casa di Modesto, nella California centrale, all'età di 97 anni. Lo scrive il New York Times (sul web) ricordando che 70 anni fa, insieme al fratello Julio, Ernest (di origini piemontesi) aveva avviato nella San Joaquin Valley quello che poi si è trasformato in uno dei maggiori imperi mondiali del vino. Attualmente, un quarto delle bottiglie vendute negli Usa sono della E&J Gallo Winery.
"E' morto nel pomeriggio, in pace, con tutta la famiglia intorno", ha detto Susan Hensley, una delle portavoce dell'impero vinicolo californiano Julio Gallo era morto nel 1993, in un incidente automobilistico.
Ernest Gallo era uno degli uomini più ricchi d'America, inserito nella lista dei 400 Paperoni della rivista Forbes, con un patrimonio famigliare stimato in 1,3 miliardi di dollari (circa 1 miliardo di euro). Nella società lavorano più di 4.600 persone e i vini Gallo, con le loro 40 etichette, sono diffusi in 90 nazioni. Nonostante questi risultati economici, la famiglia Gallo non ha mai voluto accettare le proposte del mondo della finanza di quotarsi in Borsa.
 
In breve - La Ernest & Julio Gallo
Tutto cominciò negli anni '30, quando i due intraprendenti figli di un emigrante, che lasciò la provincia astigiana alla fine dell'Ottocento per cercare fortuna nel Far West, fondarono un'azienda vinicola a Modesto, in California. Oggi la Ernest & Julio Gallo è un colosso mondiale del vino: 1600 ettari di vigneto, 200 milioni di bottiglie, 1.500 milioni di dollari di fatturato. Di recente, la terza generazione era tornata nella terra degli avi con un intento ambizioso: conquistare il gusto italiano. L'impresa era stata affidata ai dinamici Chris e Joe Gallo (sui 30 anni) ed al grintoso sales manager Ben Bisordi. Ma l'impresa non si è poi concretizzata.
La Ernest & Julio Gallo Winery ha vinto, in Italia, nel 2001 e nel 2002 il Gran Vinitaly, ovvero il massimo riconoscimento in uno dei concorsi più selettivi del mondo (2.500 vini da 28 Paesi). La casa vinicola della Sonoma Valley si era aggiudicata il riconoscimento avendo totalizzato il maggior punteggio in base alle medaglie ricevute dalle sue bottiglie di Cabernet Sauvignon e Chardonnay.
Un ordine stratosferico, nel 2000, era arrivato dalla Gallo alla Cavit di Trento: la cantina aveva, infatti, siglato un accordo commerciale che la portava a fornire 6 milioni di bottiglie all'anno alla Gallo Winery, che poi portano in etichetta i nomi di "Ecco Domani" e "Buona Sera". L'accordo aveva un valore di 90 miliardi di vecchie lire.
Di recente, la Gallo ha messo nel suo portafoglio anche la distribuzione nel Nord America della selezione "Da Vinci" (Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Chianti), sui 2,5 milioni di bottiglie, create per il gigante americano dalla Cantine Leonardo, in Chianti, ed a Montalcino dalla Cantina di Montalcino, che è di proprietà della Cantine Leonardo.

La causa negli anni Novanta - Gallo contro Gallo Nero
I Gallo, agli inizi degli anni Novanta, avevano fatto causa al Consorzio del Gallo Nero sul brand. Negli Usa, il giudice sentenziò che la parola Gallo era di proprietà della Ernest & Julio Gallo. Un problema non tanto sulla figura del simpatico Gallo Nero ma sulla parola Gallo (le traduzioni nelle varie lingue erano e sono ancora oggi possibili da utilizzare). Quindi, in tutto il mondo (ma ad esclusione dell'Italia), la parola Gallo, nella classe merceologica dei vini, è sinonimo di Ernest & Julio Gallo. I Gallo dimostrarono, infatti, di aver registrato la parola Gallo prima del Consorzio del Gallo Nero (oggi riunito nel Consorzio del Chianti Classico). I fratelli Gallo hanno fatto cause nel mondo, a tutela del loro brand, anche in categorie merceologiche diverse da quelle delle bevande e del vino. Il Gallo Nero, di fatto, è diventato per il Consorzio del Chianti Classico solo il marchio della docg.

Le più grandi aziende vinicole Usa? Lo ha stabilito il “Wine Business Monthly”
“Wine Business Monthly”, una delle principali riviste del settore vinicolo negli Stati Uniti, ha pubblicato, di recente, i risultati di un’indagine condotta sull’industria vinicola americana, con la tabella delle principali 30 aziende americane (anno 2004).
In testa alla classifica resta, come sempre, la E&J Gallo, che, sulla base dei dati forniti dall’azienda e delle stime elaborate dal Wbm, nel 2004 ha raggiunto un volume annuale di vendite di 75 milioni di cartoni da 9 litri, di cui 65 milioni prodotti negli Usa e 10 milioni importati dall’Italia e dall’Australia; al secondo posto, si è classificata la Constellation Brands, con 56 milioni di cartoni (la Constellation Brands ha acquisito, nei primi mesi del 2005, l’azienda di Robert Mondavi e il 40% del pacchetto azionario della Ruffino, ndr); al terzo, quarto e quinto posto, sono elencate rispettivamente le aziende The Wine Group, con 40 milioni di cartoni, Bronco Wine Company, con 20 milioni di cartoni, e Beringer Blass Wine Estates, con 12 milioni di cartoni. I posti dal sesto al decimo sono occupati rispettivamente dalla Trinchero Family Estates, con 9 milioni di cartoni, dalla Brown-Forman Wines, con 7,2 milioni, dalla Kendall-Jackson, con 5 milioni, dalla Ste. Michelle Wine Estates Wines, con 3,7 milioni e dalla Diageo Chateau & Estates, con 3,25 milioni di cartoni.
Le altre aziende che figurano nella tabella, dall’undicesimo al ventesimo posto, sono Allied Domecq Wines Usa, con 2,5 milioni di cartoni, Heck Estates, con 2 milioni, Delicato Vineyards, con 1,6 milioni, Vincor Usa, con 1,4 milioni, C. Mondavi & Sons, con 1 milione, Don Sebastiani & Sons, con 1 milione, Ironstone Vineyards, con 900 mila, J. Lohr Winery, con 800 mila, Niebaum-Coppola Estate Winery, con 750 mila e Peak Wines International, con 700 mila.
La tabella dei primi trenta è completata dalla Bogle Vineyards (650 mila), Barefoot Cellars (580 mila), Rodney Strong Vineyards (550 mila), San Antonio Winery (500 mila), Smith & Hook/Hahn Estates (500 mila), Hess Collection (500 mila), Wente Family Estates (375 mila), Bonny Doon (365 mila), Domaine Chandon (350 mila) e Rutherford Ranch (350 mila).

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