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PRESTO MESSAGGI EDUCATIVI NELLA CARTA DEI VINI E NELLE ENOTECHE … “INFORMARE SENZA TERRORIZZARE”: LO PROPONE LA PROPOSTA DI ANDREA SARTORI, PRESIDENTE DELL’UNIONE ITALIANA VINI (UIV). LE REGOLE NELLA UNIONE EUROPEA

Italia
Andrea Sartori

Presto la carta dei vini del ristorante potrebbe contenere un messaggio educativo sul corretto consumo di alcolici: è solo una delle tante proposte di Andrea Sartori, presidente Unione Italiana Vini, nell’intento di trovare una strada per combattere il problema dell’alcolismo giovanile.
“E’ necessaria una campagna informativa che faccia riflettere e, di conseguenza educhi i consumatori, nel momento stesso del consumo, che può essere nella cena al ristorante come in enoteca in fase di acquisto. Il messaggio da lanciare - spiega Andrea Sartori, presidente Unione Italiana Vini (Uiv) - deve essere equilibrato: le frasi terrorizzanti e apocalittiche, oltre a non produrre risultati concreti danneggiano quello che , in realtà, è un prodotto dai benefici aspetti. Il vino, come ha riconosciuto lo stesso Parlamento Ue, assunto in dosi moderate e ai pasti, può avere effetti preventivi contro vari tipi di patologie e rappresenta per il nostro paese e non solo, un prodotto d’eccellenza dal punto di vista economico, culturale e sociale”.
La proposta del presidente Unione Italiana Vini, dunque, “mira a diffondere nelle varie tipologie di punti vendita enologici (enoteche, supermercati, autogrill), e nei ristoranti, dei messaggi e degli slogan che invitino al consumo consapevole di alcolici evitando però i toni minacciosi usati, per esempio, nella campagna antifumo”.
“In Europa - dichiara ancora Sartori - non esiste per ora una disposizione vincolante valida per tutti Paesi membri ; dopo la proposta di inserire direttamente in etichetta minacciose avvertenze sanitarie, il Parlamento Europeo si è espresso recentemente in maniera contraria a tale disposizione, invitando a valutare strade alternative”.
Pubblicità, comunicazione, informazione, quindi, rappresentano il vettore giusto affinché il consumo di vino diventi sempre di più un fatto culturale, un consumo consapevole, una sana abitudine.

Focus - Le regole in Europa
“In Europa non esiste per ora una disposizione vincolante valida per tutti i Paesi membri e anche il Parlamento europeo recentemente si è espresso in maniera contraria all’obbligo di condivise avvertenze sanitarie in etichetta proposto dalla Commissione, invitandola a effettuare uno studio comparato sull’impatto e l’efficacia dei vari sistemi di etichettatura e pubblicità applicati a livello nazionale per ridurre l’abuso di alcol e a pubblicarne i risultati entro la fine del 2009”.
Fino ad allora, quindi, i vari Paesi europei continueranno a decidere in maniera autonoma.L’ultima in ordine di tempo è l’Irlanda che, prossimamente, introdurrà sulle etichette avvisi specifici per le donne in gravidanza, sull’esempio di quanto già fatto dalla Francia nel 2006 e da alcuni Paesi scandinavi. In Inghilterra si partirà dal 2009, con l’indicazione delle unità alcoliche contenute nella bottiglia e per bicchiere e il consiglio a non oltrepassare le soglie stabilite dall’Organizzazione mondiale della sanità”.
“Qualunque siano le scelte dell’Italia sarà necessario non penalizzare il vino, patrimonio della nostra cultura e ambasciatore dell’agroalimentare italiano nel mondo. Il vino, come ha riconosciuto lo stesso Parlamento Ue, assunto in dosi moderate e ai pasti, può avere effetti preventivi contro vari tipi di patologie. Le avvertenze contro i danni da abuso dovrebbero quindi essere affiancate da quelle che sottolineano il valore salutistico di un consumo consapevole. Solo così si potrà raggiungere il doppio obiettivo di tutela della salute pubblica e di valorizzazione di un prodotto di eccellenza dal punto di vista economico, culturale e sociale”.
Fonte: Unione Italiana Vini (Uiv)

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