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LE CITTA’ DEL VINO CHIEDONO PIÙ TUTELE ALLA VITICOLTURA EROICA E DI MONTAGNA. MIGLIAIA DI ETTARI SONO A RISCHIO ABBANDONO CON L’OCM VINO

Coltivare un vigneto in Valtellina costa 5 volte di più che coltivare un vigneto in una zona di pianura o lievemente collinare. La stima è del Consorzio dei vini Docg della Valtellina, un’area simbolo per la vitivinicoltura eroica che, in questi giorni, ospita oltre 300 sindaci in arrivo da tutta Italia per la tradizionale Convention d’Autunno delle Città del Vino. E, proprio da Sondrio e dalla Valtellina, arriva l’allarme delle Città del Vino per i rischi che comporterà la nuova Ocm Vino per le aree vitivinicole più difficili da gestire, luoghi di altissimo pregio ambientale e paesaggistico, come la Valtellina, l’isola di Pantelleria o le Cinque Terre, ma molto costosi da mantenere.
Non è un caso che in quasi 20 anni la Valtellina abbia perso un terzo dei suoi terrazzamenti (ridotti oggi a 800 ettari) e che l’isola di Pantelleria ne abbia persi addirittura 3.000 (4.000 nel 1973, oggi appena 1.000).
Ma la nuova riforma europea dell’Organizzazione Comune di Mercato non prevede sufficienti tutele per questi originali territori del vino, che sono frutto di delicate interazioni pluriennali tra uomo e ambiente: “con appena il 2% di riserva per le vitivinicolture estreme solo in Italia - puntualizza il presidente di Città del Vino, Valentino Valentini - resteranno scoperti 33 mila ettari di vigneti montani, senza considerare quelli delle isole minori. Il rischio per il Paese è di perdere pezzi importanti di storia, identità e produzioni di eccellenza. Il Ministro per le Politiche Agricole, Paolo De Castro, deve fare propria questa nostra preoccupazione per negoziare in Europa condizioni più adeguate alla qualità della vitivinicoltura europea e italiana”.

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