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VIA LIBERA DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL PARLAMENTO EUROPEO AL “PACCHETTO QUALITÀ”: PER IL SUO PRESIDENTE PAOLO DE CASTRO SI TRATTA DI “UN PASSO CONCRETO PER IL CONSOLIDAMENTO DELLA QUALITÀ COME LEVA COMPETITIVA E STRUMENTO DI GARANZIA”

Lotta senza quartiere all’agropirateria, programmazione dei volumi di produzione anche per le grandi Dop e Igp, di cui l’Italia è leader in Europa, ma, sorpattutto, aiutare, da un lato, i produttori agricoli europei a competere con quelli dei paesi terzi facilitandoli nella creazione di marchi di qualità e, dall’altro, infondere nei consumatori maggiori certezze. Sono queste solo alcune delle grandi novità per il settore agroalimentare che hanno ottenuto, a Bruxelles, il via libera della Commissione agricoltura del Parlamento europeo.
Una proposta - da anni richiesta dall’Italia - che permetterà di rilanciare in Europa le regole di qualità sulla produzione agroalimentare. La nuova legislazione proposta in materia di etichettatura dei prodotti agricoli di qualità, su cui il Parlamento co-decide con il Consiglio, costituirà un unico insieme di regole per l’etichettatura di qualità di alimenti come carni fresche, formaggi, birra, frutta, verdura, olio, pane e pasticceria con origine in una determinata area geografica.
“E’ una giornata storica per i prodotti agricoli di qualità” - ha sottolineato il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro - che mette a disposizione uno “strumento centrale, importantissimo, della programmazione produttiva, in grado di gestire e programmare i volumi produttivi dei prodotti di qualità - ha proseguito De Castro - nel rispetto delle regole del libero mercato. Strumento che, in una fase di profonda incertezza dei mercati, assume un rilievo ancor più strategico”.
Ma il presidente della Commissione non si ferma qui: “Abbiamo compiuto un passo concreto verso il consolidamento della qualita' come leva competitiva e strumento di garanzia del consumatore”.
La proposta approvata scongiura anche la scomparsa dell’italianissima “Pizza alla Napoletana” Stg (specialità tradizionali garantite), denominazione registrata nell’attuale normativa senza riserva del nome. Ma inserisce anche misure amministrative e giudiziarie più efficaci contro imitazioni, usurpazioni ed evocazioni; regole più chiare sull’utilizzo dei marchi d’area nelle etichette dei prodotti Dop e Igp; inserisce l’agricoltura di montagna e la vendita diretta tra i termini opzionali in etichetta.
Un primo passo anche verso il recepimento delle richieste di tutto il sistema Consorzi: consolidamento del ruolo dei Consorzi sull’intero territorio comunitario, possibilità per i Consorzi stessi di intervenire sulla regolamentazione dei volumi produttivi per equilibrare domanda e offerta, creazione di un sistema di protezione ex-officio in tutta la Comunità.
“Il pacchetto qualità rappresenta un’opportunità importante per i molti Paesi europei che possono vantare un’agricoltura tipica e tradizionale dichiara il Presidente Aicig (Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche) Giuseppe Liberatore - Siamo molto contenti che la Commissione Agricoltura del Parlamento, abbia recepito tutte le nostre istanze, prima fra tutte la possibilità per i Consorzi di regolamentare i volumi produttivi. La strada è ancora lunga e difficile ma il passaggio in Commissione Agri è importante e significativo”. Soddisfazione anche nelle parole del Presidente di Fedagri-Confcooperative Maurizio Gardini che sottolinea: questo “ provvedimento va nella direzione auspicata dalla cooperazione italiana in merito alla possibilità di creare sistemi di gestione dell’offerta dei prodotti di qualità, decisivi per mantenere in equilibrio il mercato. Bene anche il recupero, nel testo odierno, della dicitura “prodotti di montagna”, marchio che valorizza molte delle produzioni nostrane e che era stata stralciata nella seconda versione del regolamento diffusa dalla Commissione. Opportuna la presa di posizione di Strasburgo - conclude Gardini - sulla necessità di mantenere e rafforzare le norme di commercializzazione, strumenti necessari per consentire di elevare gli standard dei prodotti presenti nel mercato europeo”. Ma al di là dei contenuti tecnici, questa approvazione rappresenta un banco di prova per la nuova procedura di codecisione che dà al Parlamento Europeo la facoltà di intervenire in maniera incisiva sui regolamenti proposti dalla Commissione Ue ed approvati dal Consiglio.
Dopo questa approvazione, infatti, il Parlamento Ue dovrà trovare l’accordo con il Consiglio per giungere ad un testo finale condiviso. Tale processo decisionale rappresenta per l’Italia un’occasione unica per far valere le proprie posizioni e in questa direzione sta andando il lavoro svolto dai parlamentari italiani.
Il “pacchetto qualità”, insomma, rappresenta un’occasione imperdibile di sviluppo per l’Italia, che può contare su un’agricoltura tipica e di qualità. L’accoglimento, tra i termini opzionali in etichetta, dei marchi d’area “prodotti di montagna” e “vendita diretta” e il rafforzamento dei controlli contro le frodi e l’agropirateria sono decisamente punti di svolta per tutto il settore, insieme allo sforzo di semplificazione per accelerare i tempi di registrazione delle denominazioni.
“La forza della produzione agricola europea è data dalla sua diversità, dalle conoscenze tecniche degli agricoltori e dalle caratteristiche del suolo e dei territori di produzione - ha dichiarato Dacian Ciolos, commissario per l’Agricoltura e lo Sviluppo rurale - Gli agricoltori, che avvertono la pressione della crisi economica e della concentrazione del potere contrattuale nel settore della distribuzione e il peso della concorrenza mondiale, hanno bisogno di strumenti che consentano loro di comunicare ai consumatori le qualità dei propri prodotti. Il pacchetto qualità costituisce il primo passo verso la realizzazione di un settore agricolo più forte e più dinamico e sarà seguito da altre iniziative”. La Commissione agricoltura del Parlamento europeo ha dato il via libera al “pacchetto qualita” dei prodotti agricoli, con 33 voti a favore e 4 astensioni e sarà messo ai voti dal Parlamento alla plenaria di settembre a Strasburgo (26-29 settembre).

Focus - Che cos’è il “pacchetto qualità”
Il “pacchetto qualità” è la base per l’intera evoluzione normativa comunitaria in tema di produzioni Dop e Igp.
Garantire la qualità ai consumatori e un prezzo equo agli agricoltori costituisce il duplice obiettivo del provvedimento, aiutando, da un lato, i produttori agricoli europei a competere con quelli dei paesi terzi facilitandoli nella creazione di marchi di qualità e, dall’altro, infondendo nei consumatori maggiori certezze. Questo insieme di misure definisce per la prima volta una politica globale relativa ai regimi di certificazione, alle indicazioni che conferiscono valore aggiunto alle proprietà dei prodotti agricoli e alle norme di commercializzazione. Fino ad oggi questi elementi erano sparsi in vari atti normativi: la Ue mette infatti insieme tutti gli aspetti legati alla qualità, che vanno dal rispetto di norme minime fino ai prodotti più specifici.
Il “pacchetto qualità” comprende:
una proposta di nuovo regolamento sui regimi di qualità dei prodotti agricoli, volto a conferire coerenza e chiarezza ai regimi dell’Ue, che prevede il rafforzamento del regime di riferimento per le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche protette (Dop e Igp), la revisione del regime per le specialità tradizionali garantite (Stg) e la definizione di un nuovo contesto per la creazione di indicazioni facoltative di qualità che forniscano ai consumatori informazioni sempre più richieste, come “allevati all’aperto” e “prima spremitura a freddo”;
una proposta volta a semplificare l’adozione, da parte della Commissione, di norme di commercializzazione, inclusa la competenza di estendere l’obbligo dell’indicazione in etichetta del luogo di produzione, in funzione delle specificità di ciascun settore agricolo;
nuovi orientamenti sulle buone pratiche applicabili ai sistemi di certificazione volontaria e all’etichettatura dei prodotti che utilizzano indicazioni geografiche come ingredienti.
Il “pacchetto qualità” costituisce la prima fase della riforma della politica di qualità dei prodotti agricoli. È il risultato di tre anni di vaste consultazioni con la partecipazione degli interessati e apre la strada a una politica più coerente in materia di qualità dei prodotti agricoli. Per il futuro, la Commissione ha annunciato la propria intenzione di analizzare con maggiore attenzione i problemi incontrati dai piccoli produttori per partecipare ai sistemi di qualità nonché dai produttori di montagna per commercializzare i propri prodotti, e di proporre ove necessario un follow-up supplementare sulla base di questa analisi.
La prima proposta legislativa della Commissione è volta a rafforzare i regimi di qualità esistenti nell’Unione in materia di indicazioni geografiche, specialità tradizionali e indicazioni facoltative di qualità riunendoli in un unico strumento legislativo, adottando una procedura di registrazione comune, semplificata e abbreviata, per le indicazioni geografiche e le specialità tradizionali, nonché disposizioni più chiare sulle relazioni fra i marchi commerciali e le indicazioni geografiche, sul ruolo delle associazioni richiedenti e sulla definizione di “specialità tradizionale garantita”.
Le norme di commercializzazione contribuiscono a migliorare le condizioni economiche di produzione e commercializzazione dei prodotti agricoli, nonché la qualità di tali prodotti. Le norme settoriali di commercializzazione vigenti continueranno ad esistere e in futuro potranno essere razionalizzate in modo più coerente grazie ad un meccanismo uniforme che prevede una delega di poteri alla Commissione conformemente al trattato di Lisbona (“atti delegati”).
Le specifiche tecniche potranno essere in tal modo adeguate alle concrete realtà locali. Ai prodotti per i quali non esiste una norma di commercializzazione specifica verranno applicati i requisiti di base, estendendo le disposizioni settoriali (anche in questo caso con “atti delegati”) relative all'indicazione del luogo di produzione, sulla base di valutazioni d'impatto, tenendo conto delle specificità di ciascun settore e delle esigenze dei consumatori in materia di trasparenza.
Infine, il “ pacchetto qualità” è costituito dagli orientamenti della Commissione sul funzionamento dei regimi facoltativi di certificazione dei prodotti agricoli e alimentari, volti ad evidenziare le migliori pratiche relative al funzionamento delle centinaia di sistemi di certificazione volontari sviluppatisi nel corso dell’ultimo decennio (uno studio recentemente pubblicato per conto della Commissione individua oltre 400 sistemi in vigore nell’Ue).

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