Le grandi performance del vino italiano negli Stati Uniti, trovano una nuova conferma nei dati dell’Italian Wine & Food Institute guidato da Lucio Caputo sul periodo gennaio-settembre 2011: le importazioni dal Belpaese in questo periodo sono aumentate sensibilmente, sia in quantità, con 1.870.160 di ettolitri (+14,3% sullo stesso periodo del 2010), che in valore, pari a 926,155 milioni di dollari (+19,5% sul 2010). L’Italia si conferma così il primo partner enoico degli Usa, anche grazie alla spinta eccezionale data dalle bollicine tricolori, a quota 186.380 ettolitri per un valore di 111,859 milioni di dollari.
Nel periodo gennaio-settembre 2011, le importazioni vinicole Usa totali sono ammontate complessivamente a 6 milioni di ettolitri per un valore di 2,6 miliardi di dollari, pari ad un aumento dell’1,5% in quantità e un aumento dell’11,4% in valore sullo stesso periodo del 2010, e il boom maggiore riguarda gli spumanti: le importazioni Usa nel periodo gennaio-settembre 2011 hanno fatto registrare un aumento del 31,77% in quantità e del 37,8% in valore, passando a 446.410 ettolitri, per un valore di 510,378 milioni di dollari, dai 338.770 ettolitri per un valore di
370 milioni di dollari sul corrispondente periodo del 2010. Nella classifica dei prezzi l’Italia è al secondo posto dopo la Francia: il prezzo medio all’origine per litro dei vini in bottiglia importati nei primi nove mesi del 2011 è stato di 5,1 dollari per i vini italiani (4,8 nel 2010), di 3,4 per i vini australiani (contro 3,5), di 8,05 per i vini francesi (9,2 nel 2010), di 3,5 per i vini cileni (3,2 nel 2010) e di 4 dollari per i vini argentini (3,8 nel 2010).
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