Il nuovo “rinascimento” viticolo? Sarà tale solo quando la vigna tornerà la vera e insostituibile “madre” del vino. Ne sono convinti i “Preparatori d’Uva”, i tecnici friulani Marco Simonit e Pier Paolo Sirch, da anni impegnati nei miglior terroir d’Europa, che hanno definito un metodo di potatura in grado di allungare considerevolmente il ciclo di vita e la produttività dei vigneti, recuperando l’antico mestiere del potatore che, come un chirurgo, decide il destino della vite con interventi il più possibile rispettosi della salute della pianta, che permettono addirittura di raddoppiarne l’età, oggi alla base della prima Scuola Italiana Permanente di Potatura della Vite. E per mettere a confronto idee, proposte e progetti su quello che sarà il “ritorno al futuro” della viticoltura, il 21 gennaio, i “Preparatori d’Uva” chiamano a raccolta importanti esperti e studiosi italiani e stranieri al Cirve - Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia della Facoltà di Agraria dell’Università di Padova al Campus di Conegliano, per il convegno “Vigna-ricerca-ambiente-vino/Tutelare il saper fare e innovare nella produzione del vino” (info: www.simonitesirch.it).
A fare gli onori di casa al simposio di grandi esperti - in collaborazione con Cervim (Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana), Cirive (Centro interdipartimentale per la ricerca viticola ed enologica) dell’Università degli Studi di Milano e Isvv - Istituto di Scienze della Vigna e del Vino dell’Università di Bordeaux - sarà il professor Vasco Boatto dell’Università di Padova, direttore del Cirve, e ad illustrare e raccontare le proprie idee ci saranno Diego Tomasi del Cravit di Conegliano che parlerà dei “Fattori naturali e umani che danno forma alla base produttiva dei vini della provincia di Treviso”, il professor Roberto Causin del Dipartimento di Patologia Vegetale dell’Università di Padova che parlerà invece dei “Patogeni “da ferita” e malattie a carico del legno della vite”, insieme al professor Attilio Scienza del Cirive che interverrà su “La vite è una liana: è solo una curiosità?”. Inoltre, ci saranno il professor François Murisier, vice presidente dell’Oiv-Organisation International de la Vigne et du Vin, che parlerà della “Sostenibilità in viticoltura: aspetti ambientali, sociali ed economici”, e il professor Denis Dubourdieu dell’Istituto di Scienze della vigna e del vino Università di Bordeaux che parlerà de “Il valore del vino fra natura e cultura: riflessioni sull’identità dei vini e le problematiche della viticoltura”. I “Preparatori d’Uva”, infine, presentereranno la potatura come operazione colturale fondamentale nel recupero e nella conservazione del patrimonio viticolo, mentre il giornalista Carlo Cambi ricoprirà le vesti di moderatore.
Focus - L’identikit della “Scuola Italiana Permanente di Potatura della Vite”
Il progetto dei tecnici friulani Marco Simonit e Pier Paolo Sirch di restituire longevità alla vite ha compiuto un nuovo passo avanti con la nascita della prima “Scuola Italiana Permanente di Potatura della Vite”. Unica nel suo genere non solo in Italia, ma a livello internazionale, è un centro di formazione permanente con corsi organizzati in partnership con importanti centri di ricerca e università (fra cui l’Istituto Sperimentale di Laimburg in Alto Adige, l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Slow Food in Piemonte, il Centro per la Ricerca e la Didattica in Viticoltura ed Enologia di Cormòns, l’Università di Agraria di Udine in Friuli Venezia Giulia, il Centro Studi Enzo Morganti a Castelnuovo Berardenga in Toscana, il Cervim-Centro di Ricerche, Studi e Valorizzazione per la Viticoltura di Montagna in Val d’Aosta, il Gruppo Terra Moretti in Franciacorta) in regioni fra le più rappresentative dell’eccellenza della viticoltura italiana: Piemonte, Lombardia, Trentino Altro Adige, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Campania, Sicilia. Una scuola itinerante, aperta a viticoltori e non, le cui lezioni si articolano in due fasi: 20 ore in inverno, con la parte teorica e la parte pratica in vigna per gli interventi sul legno in fase di potatura. Altre 12 ore in primavera, per la gestione del verde.
Nello specifico, il Metodo Simonit&Sirch si basa su un approccio rispettoso dei ritmi della natura e mirato sulla singola pianta, con potature sul solo legno giovane al fine di salvaguardare la salute della vite. Una tecnica “dolce” che garantisce uno sviluppo sostenibile ed equilibrato della pianta, senza l’ansia dello sfruttamento intensivo e immediato che oggi guida i processi di meccanizzazione e omologazione dei vigneti. E l’obiettivo della Scuola è quello di recuperare l’antico mestiere del potatore che, come un chirurgo, decide il destino della vite con interventi il più possibile rispettosi della salute della pianta, che permettono addirittura di raddoppiarne l’età: spesso infatti le viti si ammalano per una dissennata impostazione delle potature che fanno crescere, in misura esponenziale, le infezioni al legno. Il che implica come conseguenza immediata una valorizzazione del vigneto Italia, bene da salvaguardare sotto il profilo economico, storico e ambientale paesaggistico.
Non solo: un importante risparmio per le aziende, la riduzione considerevole dei costi in vigna con la diminuzione delle ore di potatura (dal 30 al 50%) e, soprattutto, piante più sane e longeve che danno uve, e quindi vini, di qualità superiore. Un nuovo mestiere antichissimo, quello del potatore, a torto considerato umile, che riacquista quindi nuova dignità e apre ai giovani interessanti prospettive nel settore della Green Economy.
In evidenza - A lezione dai “Preparatori d’Uva” nei grandi terroir del Belpaese
Nel 2012 la “Scuola Italiana Permanente di Potatura della Vite” prosegue itinerante nelle sue sedi in giro per l’Italia: nella cantina Feudi di San Gregorio a Sorbo Serpico in collaborazione con l’Istituto Agrario “De Sanctis” di Avellino (dal 12 al 14 gennaio), alle Cantine Storiche Bolla del Gruppo Italiano Vini di S. Pietro in Cariano a Pedemonte della Valpolicella insieme al Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona e alla Facoltà di Agraria dell’Università di Milano (dal 16 al 28 gennaio), alla Scuola Professionale per la Frutti-Viti-Orto-Floricoltura (Fachshule) di Laimburg (dall’1 al 3 febbraio) e alla cantina Bellavista del Gruppo Terra Moretti ad Erbusco (dal 2 al 4 febbraio), per poi far tappa all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo di Slow Food (dal 9 all’11 febbraio), al Campus di Conegliano nella sede del Corso di Laurea in Scienze e tecnologie viticole ed enologiche dell’Università di Padova - Cirve (dal 9 all’11 febbraio), all’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (dal 16 al 18 febbraio), fino all’ultima tappa alla cantina Centopassi di Libera Terra, l’associazione di Don Ciotti, a San Giuseppe Jato con il Patrocinio dell’Assessorato Risorse Agricole della Regione Siciliana (dal 23 al 25 febbraio).
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025