Mettere insieme il mondo della ricerca, rappresentato da tredici Università italiane (di Milano e Piacenza, di Torino e Firenze), le organizzazioni di filiera (da Assoenologi ad Unione Italiana Vini) e tante cantine, tra le più importanti del Belpaese, come Antinori e Argiolas, Donnafugata e Frescobaldi, Gruppo Italiano Vini e Leone de Castris, da Marchesi di Barolo a Mastroberardino, da Mezzacorona a Fratelli Muratori, da Planeta a Ruffino, da Santa Margherita a Settesoli, da Tasca d’Almerita a Umani Ronchi, da Zenato a Zonin, per citarne solo alcune: è quello che riesce a fare “Magis”, il progetto coordinato dal professor Attilio Scienza dell’Università di Milano, che punta sull’attenzione all’ambiente e sull’eco-compatibilità della produzione vinicola, per ridurre l’impatto ambientale della viticoltura e, soprattutto, renderlo comunicabile al consumatore. Per saperne di più attraverso le “voci” dei suoi protagonisti, l’appuntamento è il 3 febbraio a Fieragricola a Veronafiere a Verona, dove è di scena l’incontro “Rintracciabilità di filiera: esperienza in viticoltura sostenibile.
Il progetto Magis”, a cui interverranno, insieme al professor Attilio Scienza, Giuseppe Martelli, direttore di Assoenologi, Mauro d’Arcangelo del Cra-Unità di Ricerca per la Viticoltura di Arezzo, Paolo Balsari dell’Università di Torino e le aziende vinicole Montresor, Castello di Cigognola, Conti Zecca e Fazi Battaglia che racconteranno le esperienze e le novità del progetto “Magis”. La cui caratteristica è, infatti, il costante confronto e aggiornamento di un protocollo che, ad oggi, dove adottato, ha già portato ad una riduzione dei costi di difesa del vigneto del 16% con una qualità del prodotto inalterata o migliorata, analizzando e condividendo dati ambientali, tecniche colturali e produttive.
Info: www.magis.me
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