“Un grande vino, profondo, avvolgente e dalla vena soffice. Tutto da scoprire, perché ha bisogno ancora di un po’ di tempo, ma che nasce da una vendemmia di grande fascino”: ecco, per Piero Mastroberardino, alla guida di una delle cantine più importanti della Campania del vino e del Belpaese, quello che gli appassionati troveranno nei calici in cui si verserà il Taurasi, nella nuova annata 2008. Che, ancora una volta, sembra prendersi gioco del tempo che passa, confermandosi fra le etichette storiche italiane, lasciandosi alle spalle il carattere rustico del passato, e proiettandosi verso vini privi anche della più piccola imperfezione.
L’annata 2008 si presenta piuttosto omogenea, nonostante la complessità del terroir, solitamente caratterizzato da differenze sostanziali da una zona all’altra, fatta eccezione per l’area più meridionale, i cui vini si contraddistinguono per una maggiore freschezza acida.
Freschi di “Anteprima”, andata in scena dal 20 al 22 gennaio al Castello della Leonessa di Montemiletto (Avellino), per gli “addetti ai lavori”, tra i migliori Taurasi 2008, ci sono, oltre a Mastroberardino, quelli di Feudi di San Gregorio, Villa Raiano, Benito Ferrara, Cavalier Pepe e Donnachiara; per la Riserva 2007, sono da segnalare Boccella, Feudi di San Gregorio e Villa Matilde; per la Riserva 2006, Salvatore Molettieri, Il Cancelliere e Cavalier Pepe.
Focus - Taurasi 2008 da 18/20 (annata ottima/eccellente)
Il Taurasi 2008 si aggiudica 18/20 di valutazione: è il risultato finale acquisito in “Vendemmia Taurasi”. Si tratta di un primo rating sui Taurasi dell’annata da poco in commercio, perché uno dei principali compiti dell’attuale sistema di valutazione è proprio quello di verificare ed eventualmente riscrivere periodicamente la sintesi numerica dell’annata attraverso continue retrospettive.
Il voto finale scaturisce dall’articolato sistema di valutazione, introdotto lo scorso anno, che è composto dallo somma di quattro distinte votazioni riferite ad altrettanti parametri (andamento climatico, aspetti sanitari, agronomici e analitici dell’annata, qualità media dei vini assaggiati e loro potenziale evolutivo) ritenuti particolarmente significativi per la comprensione del valore e soprattutto dei tratti distintivi di ciascuna vendemmia. Ogni parametro riceve una valutazione da uno a cinque punti, con alcuni possibili bonus relativi alle punte di eccellenza, la riconoscibilità delle sottozone, la risposta a condizioni produttive estreme.
I primi due parametri sono stati affidati alla Commissione Tecnica Territoriale, formata da viticoltori, produttori, enologi e agronomi operanti sul territorio irpino. La valutazione relativa all’andamento climatico dell’annata 2008 ha visto la Commissione orientarsi su una lettura chiara e condivisa: stagione calda ma mai torrida, precipitazione nelle quantità e nei momenti giusti, rilevanti escursioni termiche, meteo favorevole nel periodo della raccolta. Un profilo climatico che ha spuntato una valutazione di 5 punti su 5 (andamento climatico ideale per l’areale di produzione). Giudizio analogo anche per ciò che concerne il secondo parametro, vale a dire la valutazione degli aspetti sanitari, agronomici e analitici. La 2008 è stata un’annata pressoché perfetta per l’Aglianico da Taurasi, con maturazioni complete, ottenute con gradualità, stato sanitario delle uve impeccabile, acidità pimpanti, gradazioni zuccherine sostenute, ma senza eccessi, per una valutazione finale di 5 punti su 5 (condizioni eccellenti per la qualità dell’Aglianico).
La valutazione degli altri due parametri è stata affidata, invece, ad un panel d’assaggio formato da giornalisti italiani ed internazionali: due rating da intendere nell’accezione più dinamica possibile, costantemente monitorati e verificati attraverso retrospettive e suscettibili di continue modifiche e aggiornamenti nel corso del tempo (come è accaduto per l’annata in analisi in questa edizione della manifestazione: la 2002 che, alla luce di una degustazione sul suo grado di evoluzione nel tempo, ha ricevuto una valutazione di 11/20 (vendemmia quasi sufficiente). Un punteggio che, a dieci anni dalla sua presentazione, ha attribuito un punto in meno, rispetto alla valutazione originale). La qualità media dei vini assaggiati dell’annata 2008 ha spuntato una valutazione di quattro punti su cinque (qualità media ottima). Analogo responso, quattro punti su cinque, per la valutazione del potenziale evolutivo (potenziale evolutivo ottimo).
Da un punto di vista quantitativo, l’annata 2008 fa registrare un aumento della produzione di Aglianico rispetto alla vendemmia precedente: sommando le quote rivendicate come Taurasi, Irpinia Campi Taurasini, Irpinia Aglianico e Campania Aglianico si registrano 21.816 ettolitri e 3.755.684 bottiglie, contro i 23.482 ettolitri per 3.129.360 bottiglie della vendemmia 2007. Diminuiscono, invece, le produzioni destinate a Taurasi e Taurasi Riserva: nel 2008 il potenziale produttivo è stato di 13.931 ettolitri, pari a 1.857.554 bottiglie totali. Nel 2007, la produzione era stata di 15.240 ettolitri per 2.031.146 bottiglie di Taurasi e Taurasi Riserva.
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