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SALE IL CONSUMO DI VINI DA TAVOLA NEL 2011 NEGLI USA, CON OLTRE 291 MILIONI DI CASSE CONSUMATE: LO DICE IL WINE MARKET COUNCIL’S. E INTANTO SI SCOPRE CHE I “MILLENIALS”, NEI QUALI SI SPERA PER IL NUOVO BOOM DEI CONSUMI, NON SONO TUTTI UGUALI ..

Italia
Millennials, i giovani wine lovers Usa

Sale il consumo di vini da tavola nel 2011 negli Usa, con oltre 291 milioni di casse consumate: la tendenza è confermata dalla ricerca del Wine Market Council. Che traccia anche un profilo dei consumatori americani. Gli adulti che bevono vino tutti i giorni o più volte a settimana sono 47 milioni di persone, che uniti ai 34 milioni di “bevitori occasionali”, fa un totale 81 milioni di consumatori negli Stati Uniti, la maggior parte dei quali sono uomini. Ma solo il 23% compra vini di alta fascia (poco meno di 9 milioni), una minoranza che però rappresenta il 90% degli acquisti superiori a 20 dollari. E la categoria che va per la maggiore è quella dei vini tra i 9 e i 12 dollari allo scaffale. “Mentre continuiamo a godere di una crescita del consumo totale di vino, e del consumo di vino pro capite, ci sono indicazioni persistenti e continue difficoltà per l’economia negli Usa”, sottolinea John Gillespie, presidente del Wine Market Council.

Secondo il sondaggio il 51% di tutti i consumatori teme di non essere in grado di mantenere il proprio tenore di vita nei prossimi 12 mesi, e il 72% pensa che l’economia peggiorerà. Questo però non ha impedito la crescita del consumo di vino, anche se, alla lunga, secondo Gillespie, le cose potrebbero cambiare.

Focus - La “Millenial Generation”

È la “Millennial generation”, ovvero i giovani tra 18 e 35 anni, che dovrebbero guidare il nuovo boom dei consumi di vino negli Stati Uniti. E che fa ben sperare anche il vino italiano, sempre più legato all’export, e che negli States vede il suo primo mercato straniero, nel quale, peraltro, è leader in volume e valore. Ad analizzare meglio i Millennials è il report del Wine Market Council: “dobbiamo cominciare a pensarli non come un insieme omogeneo - spiega alla celebre rivista “Wine Enthusiast” il presidente John Gillespie - ma come due metà. Quella “più vecchia”, i Millennials “over 25”, e i mini-Millennials (18 - 25 anni). E solo la metà dei Millennials più giovani beve vino ogni giorno, o più volte alla settimana, sul 65% dei più “anziani”, che puntano anche sui vini raffinati e di alta fascia. E uno dei motivi per cui i più giovani bevono meno è perché, ancora, pensano al vino come qualcosa per le occasioni speciali. Due Millennials “anziani” su tre, poi, spesso acquistano un vino che non hanno mai visto o sentito prima, non sono fedeli ad una marca”. A legare tutti i Millennials, però, è il loro coinvolgimento on-line, sia nei siti che parlano di vino, sia sui social media come Twitter e Facebook.

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