Sembrava una notizia bomba, quella uscita oggi su molti siti internet (in primis quello del “Corriere della Sera”): “Monti ha abolito la tutela dei vini Amarone e Recioto”. L’allarme del deputato veneto della Lega Nord Montagnoli, in realtà, è frutto di un semplice errore di valutazione. In realtà, facendo ordine nella storia dell’Amarone e delle leggi che lo regolano si scopre che la legge 46 del 1 marzo 1975 (quella che il “Decreto Semplificazione”, cui fa riferimento il deputato leghista, stralcerà) è stata rimpiazzata e superata da tempo: prima dalle norme del 1990, quindi da quelle del 2010 (che regolano lo stesso oggetto) nel momento della costituzione della Docg. In pratica, la legge del 1975 non regola e non tutela alcunché da ben 22 anni.
Perché la legge del 1975 non sia mai stata abrogata non si sa, probabilmente l’equivoco nasce da un errore di valutazione del legislatore: in Itali esiste la gerarchia delle fonti, e può succedere che, se si legifera attraverso lo strumento del decreto legge (come quello del 1990 che regola appunto la Denominazione dell’Amarone), l’abrogazione della legge preesistente non sia automatica, ma vada specificata. È una delle possibilità che spiegano perché una legge che non regola più niente da decenni sia ancora nel corpo legislativo italiano, e sicuramente in buona compagnia.
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