Bassa gradazione alcolica del vino: ecco uno dei “must” da osservare per crescere nei mercati mondiali siano essi quelli grandi e consolidati come Stati Uniti e Germania, quelle emergenti come la Cina, o quelli che fanno da “trend setter” come la Gran Bretagna. Lo dice una ricerca di Wine Intelligence per Prowein (a Dusseldorf, dal 4 al 6 marzo, www.prowein.de) su 1000 “regular drinker” dei 4 mercati.
In generale, il vino ideale dovrebbe avere meno del 12% di alcool. In Cina, questa tendenza è ancora più evidente, con il 91% dei consumatori che indicano il loro livello desiderato di alcol tra gli 8,5 e10,5%. In Gran Bretagna, il 22% del campione individua il proprio vino ideale in quello con un grado alcolico di 10,5% o meno, con numeri simili il responso di Germania e Stati Uniti. La preferenza per un basso contenuto alcolico nel vino è più marcata fra i giovani. In Cina l’indagine ha rilevato che le donne, e i consumatori di età tra i 18 e i 39 anni, sono più propensi ad preferire un livello alcolico tra 5,5 e 8%. Simile la reazione per la stessa fascia di età (18-39 anni) in Gran Bretagna, dove il 27% dei consumatori colloca in una gradazione di 10,5% o meno quella per il loro vino ideale.
Quando si tratta, invece, dell’incidenza nella scelta dei cosiddetti “vini etici” (biologici, biodinamici, etc.), le opinioni dei consumatori divergono. Nel Regno Unito e negli Stati Uniti circa un terzo del campione dichiara importante per l’acquisto che un vino sia biologico, sostenibile e proveniente da commercio equo e solidale. Una cifra che sale al 67% del campione in Germania e all’86% in Cina. In tutto il mondo, il vitigno è considerato come il fattore più importante al momento dell’acquisto di un vino. Oltre l’80% degli intervistati nel Regno Unito, Cina e Germania, e il 93% negli Stati Uniti, hanno riconosciuto nel vitigno il fattore che influenza maggiormente ì la decisione di acquisto. Un quarto degli intervistati nel Regno Unito mette al primo posto Merlot e Pinot Grigio, negli Stati Uniti e in Cina prevale il Cabernet Sauvignon e lo Chardonnay, mentre i tedeschi preferiscono il Dornfelder e il Riesling.
Ma dalla Cina arriva anche un’altra tendenza, individuata dall’International Wine & Spirit Research per Vinexpo (www.vinexpo.com): quello che, nel 2015, sarà il secondo mercato al mondo per valore dopo gli Stati Uniti, non sarà più terra fertile soltanto per i grandi rossi: il consumo di vino bianco, nel 2011, è cresciuto del 19%, ed entro il 2015 si prevede un ulteriore boom del 70% ...
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