Il Chianti Classico 2010 è sugli scaffali, e già si pensa a come sarà il 2011. Il giudizio di produttori e addetti ai lavori è unanime: il Chianti Classico ha retto bene ad una stagione caratterizzata dal gran caldo, e l’attesa si carica di aspettative per quella che si preannuncia come un’altra grande annata del Gallo Nero. Merito soprattutto di un terroir unico, fatto di dolci colline argillose che funzionano come una perfetta riserva idrica, “salvando” il Sangiovese dalla calura estiva. Comunque, per un responso definitivo, bisogna armarsi di un anno di pazienza.
Il buon andamento delle condizioni atmosferiche riscontrato nel passare delle diverse stagioni ha sicuramente contribuito a quello che potrebbe essere un grande millesimo per il Gallo Nero: un fine inverno caldo e piovoso ha aperto le porte a una primavera mite con piogge, intorno a fine maggio e inizio giugno, che si sono rivelate utili per garantire una buona riserva idrica alla piante, il cui sviluppo è proceduto con un leggero anticipo sull’andamento tradizionale. La fine del mese di giugno e l’inizio del mese di luglio particolarmente caldi hanno accelerato le ultime fasi di sviluppo dei grappoli. L’agosto molto caldo e con assenza di piogge, aiutato dall’ottima escursione termica di settembre, ha completato la maturazione dei grappoli la cui quantità però nel 2011 cala di circa il 10% rispetto alle passate stagioni. “Sotto il profilo sanitario l’andamento climatico della stagione è stato ottimo, quasi perfetto direi” specifica Marco Pallanti, Presidente del Consorzio Vino Chianti Classico. “Le uve arrivate in laboratorio a settembre hanno da subito presentato condizioni sanitarie eccezionali, in particolare il Sangiovese che presenta un tenore zuccherino molto alto”. L’affinamento in cantina ha registrato un andamento regolare. Le piogge arrivate a fine settembre in Chianti hanno infatti abbassato le temperature, soprattutto nei vigneti di quota più alta, così la fermentazione delle uve non è avvenuta in tempi troppo rapidi, come in altre zone della regione che non hanno potuto godere di temperature più fresche poco prima della vendemmia. A ormai quattro mesi dalla vendemmia le ottime previsioni di settembre iniziano a diventare più solide certezze. Il vino in cantina si presenta con un’ottima acidità e con tannini “croccanti”, che sembrano avere tutte le carte in regola per garantire un millesimo da apprezzare anche nel tempo.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025