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IL NOBILE DI MONTEPULCIANO DÀ SCACCO ALLA CRISI IN 3 MOSSE: PREZZI MAI “FUORI MERCATO”, EQUILIBRIO TRA MERCATI INTERNI ED INTERNAZIONALI, NUMERO DELLE AZIENDE PROPORZIONATO ALLE DIMENSIONI DEL TERRITORIO

Non traggano in inganno i dati delle vendite 2011 del Nobile e del Rosso di Montepulciano: il calo, rispettivamente del 5% e del 13%, in realtà è una decrescita controllata, frutto di un triennio (2009-2011) talmente positivo da aver portato ad un vero “overbooking” produttivo, tanto che tra il 2006 e il 2010 si è passati infatti da 7.480.000 a più di 8 milioni di bottiglie di Nobile. Troppe, secondo il Consorzio, che ha deciso di intraprendere la strada della trasparenza, in una strategia che punta su tre capisaldi. In primis la politica dei prezzi: il Nobile e il Rosso di Montepulciano si posizionano su una fascia di prezzo equilibrata e costante nel tempo, mai “fuori mercato” (una bottiglia di Nobile di Montepulciano vale sullo scaffale tra i 20 e i 30 euro e una di Rosso di Montepulciano oscilla tra i 5 e i 10 euro). Quindi l’equilibrio tra gli sbocchi commerciali interni ed esteri: tra il 2009 ed il 2011 la quota dell’export è passata dal 68% al 61%, riducendo la dipendenza dalle fluttuazioni dei mercati esteri. Infine, il numero delle aziende, sostanzialmente costante nel tempo e capace di non inflazionare le potenzialità produttive di tutto un territorio: oggi sono 80, su un territorio di 2.100 ettari coltivati a vigneto.
Info: www.consorziovinonobile.it

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